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Covid e stato d’emergenza, ragionevoli dubbi sulla sospensione: ci sarà la proroga?

Secondo alcune voci Draghi vorrebbe tanto non farlo, ma la scelta probabilmente sarà diversa e lo stato di emergenza che dovrebbe terminare il 31 luglio, verrà prorogato. Forse addirittura fino a dicembre. Da Palazzo Chigi per ora non arriva nessuna conferma ufficiale in merito, ma l’irritazione davanti alla fughe in avanti come quella del ministro Speranza che auspica un mancato rinnovo “per dare un segnale positivo al Paese”, è palpabile.

Draghi, del resto, si sa, non soffre di quella che tutti ormai definiscono “annuncite” e preferisce parlare solo al momento giusto. Una realtà che dovrebbero imparare in molti.

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Proroga stato di emergenza: Draghi ci pensa

Resta il fatto che, vista la situazione, che evolve in positivo, ma che non è risolta e oltretutto complicata con l’arrivo delle varianti e del caos creato con AstraZeneca, lo stato di emergenza non si chiuderà il 31 luglio.  A metà estate quindi non ci lasceremo alle spalle i Dpcm, le conferenze stampa e tutto quello che ci ha accompagnato per questo anno a mezzo.

Non è ancora il momento: del resto la campagna vaccinale è a buon punto ma non è ancora arrivata a una copertura che possa far stare sereni. E poi c’è tutto il caos e il caso AstraZeneca da risolvere.

Bisogna risolvere i problemi provocati dal richiamo agli under 60 che rischia di creare notevoli rallentamenti. Insomma di cose da fare ce ne sono ancora. Compreso occuparsi delle varianti, soprattutto la Delta, già in Italia contro la quale una sola di vaccino non basterebbe a combatterla. Sui tempi ancora si discute, ma è molto probabile possa essere la fine dell’anno.

Mario Draghi  (Photo by Francisco Seco / POOL / AFP) (Photo by FRANCISCO SECO/POOL/AFP via Getty Images)

Cosa dice la nostra Costituzione

Il cosiddetto stato di emergenza, ovvero quando in situazioni come una guerra o eventi naturali o causati dall’uomo, alcune decisioni e deroghe lasciate solitamente agli Enti locali e alle istituzioni vengono prese nell’unica mano dello Stato, che decide interventi straordinari e norme di rapida emanazione, non è previsto esplicitamente dalla nostra Costituzione.

C’è però l’articolo 120 che dice “il Governo può sostituirsi a organi delle Regioni, delle Città metropolitane, delle Province e dei Comuni nel caso di mancato rispetto di norme e trattati internazionali o della normativa comunitaria oppure di pericolo grave per l’incolumità e la sicurezza pubblica”.

Quanto dura e cosa prevede lo stato di emergenza in Italia

Per affrontare calamità naturali e pericoli di livello nazionale, nel nostro ordinamento è previsto che il Consiglio dei Ministri, su indicazione del capo del Governo, deliberi lo stato di emergenza. Questo è regolato da due leggi ordinarie, del 1992 e del 1998. E quest’ultima porta la misura a una durata massima di 12 mesi, con possibilità di proroga di altri 12 dopo la prima scadenza.

Con la delibera, lo Stato decide e stanzia anche le cifre per gli interventi da realizzare e la nomina di Commissari straordinari per gestire l’emergenza. Inoltre, con i Dpcm e le ordinanze, la Protezione Civile e gli enti della Pubblica Amministrazione delegati possono stabilire nuove norme da rispettare a livello nazionale, come avviene nel nostro Paese dal 31 gennaio 2020.

Trenta giorni prima della fine dello stato di emergenza, il Consiglio dei Ministri deve decidere quali interventi continueranno e in quale modalità, appuntando degli enti che dovranno operare in regime di continuità per la gestione della calamità.

iO Donna ©RIPRODUZIONE RISERVATA