Eliana, una delle prime «mature» d’Italia: «Un esame “diverso”, ma anche l’anno lo è stato»

La studentessa, che questa mattina ha sostenuto il colloquio multidisciplinare, ci ha raccontato come si è svolta la prova
Eliana una delle prime «mature» dItalia «Un esame “diverso” ma anche lanno lo è stato»

Il suo esame è cominciato questa mattina alle 9.Eliana D’Alvia, che ha frequentato un istituto tecnico di Perugia ed è Ris (rappresentante di istituto del portale ScuolaZoo), è stata fra i primissimi studenti italiani ad avere sostenuto la Maturità. Quest’anno sono oltre 540 mila i ragazzi coinvolti (il 96,2% delle studentesse e degli studenti è stato ammesso alla prova): devono sostenere un colloquio di circa un’ora di fronte a un Presidente esterno e a sei commissari interni.

«È andata bene», ci racconta. «Ci avevano detto che sarebbe stato un colloquio multidisciplinare, ma non pensavo che lo fosse così tanto: sono passata dalla storia alla lingua francese al diritto in modo così naturale che mi sembrava di parlare della stessa materia».

Come è andata?«Il colloquio è durato più di un’ora: gli insegnanti mi hanno fatto tantissime domande. L’esame è cominciato con la presentazione di un elaborato che avevo preparato a casa, ma che ho dovuto esporre in chiave differente. Ne ho parlato per circa 20 minuti: si trattava di un business plan per il settore alimentare».

Poi?«Per la seconda parte del colloquio ho dovuto commentare la poesia “Alle fronde dei salici” di Salvatore Quasimodo e inquadrarla nel contesto letterario, storico e culturale, e ho risposto a domande su altri autori: Pascoli, Marinetti e Pirandello. Infine mi è stata mostrata una foto da cui partire per illustrare il funzionamento di un’azienda in tedesco, dal momento che ho scelto l’indirizzo con tre lingue straniere. Ho cercato collegamenti con le altre materie e ho parlato del progetto Erasmus in Irlanda del Nord a cui ho partecipato».

Avresti preferito anche gli scritti?«Molti miei compagni maturandi preferiscono l’orale, ma io avrei preferito almeno uno scritto in italiano, anche per testare la competenza nella scrittura».

Ti sei preparata da sola o con i compagni?«Con la professoressa di italiano abbiamo fatto un mega ripasso all’aria aperta. Diversamente ho studiato sempre da sola, anche perché sono abituata così. Ma ho trovato molto utile, ieri mattina, una video chiamata con alcuni compagni: in tre ore abbiamo ripassato tutte le materie, sia pure a distanza. È stato utile fare simulazioni dell’esame».

È stato un anno duro?«Sì, soprattutto dal punto di vista della socialità. Ma appartenere a una community online di coetanei mi dava stimoli e non mi faceva sentire sola e alienata».

I commissari sono stati clementi o più esigenti di come vi aspettavate?«Siccome sono interni, si può pensare che sostenere un colloquio con loro sia più facile, invece, proprio per questo motivo, hanno anche molte aspettative. Però è vero che ci conoscono e cercano di valorizzare le nostre attitudini».

A chi dice che è stato un esame di serie b, che cosa risponderesti?«Mi auguro con tutto il cuore mi auguro che questo esame non ci identifichi come la generazione che ha fatto una Maturità facile. Magari non sarà paragonabile a un esame tradizionale, ma anche l’anno che abbiamo vissuto non lo è stato».

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