«L'intervista bomba di Lady Diana estorta con l’inganno? Una storia horror»

Durante un’audizione parlamentare sulle affermazioni strappate alla principessa nel 1995, ha parlato John Birt, ex direttore della BBC e oggi membro della camera dei Lord: «Un episodio imbarazzante, il mio cuore è con William e Harry». Poi si scaglia contro il giornalista Martin Bashir: «Un bugiardo seriale»
«L'intervista bomba di Lady Diana estorta con linganno Una storia horror»

«Una storia horror, che non sarebbe mai dovuta succedere». Così John Birt, membro della Camera dei Lord, definisce la celebre intervista bomba rilasciata da Lady Diana nel 1995 al programma Panorama, della BBC, che stando ai risultati di un’inchiesta interna sarebbe stata «estorta con l’inganno». Le prove, infatti, inchiodano il giornalista che la realizzò, Martin Bashir, accusato di usare «metodi disonesti» per far parlare la compianta principessa.

«Non possiamo dire con certezza se quell’esperienza abbia aggravato lo stato psicologico di Diana», continua Birt, che è stato direttore generale della BBC proprio nel periodo 1992-2000. «Di sicuro è un episodio orribile che mette tutti in imbarazzo. Il mio cuore è con i suoi figli, Harry e William, e non credo si debba speculare per cercare ipotetiche conseguenze». Di sicuro, però, quelle parole segnarono la frattura definitiva tra Diana e casa Windsor.

«Il matrimonio era un po’ affollato, eravamo in tre», disse Diana davanti a 23 milioni di telespettatori, raccontando pure la situazione di stress che viveva a Palazzo. Frasi talmente scottanti che pochi mesi dopo, nel 1996, suscitarono alcuni dubbi sulle modalità con cui Bashir fosse riuscito ad ottenerle. Tanto che già all’epoca fu aperta un’indagine, che non portò però risultati: «Nessuno poteva immaginare che Bashir fosse un simile bugiardo seriale».

Birt punta il dito contro il giornalista, che nel 2016 - dopo un periodo in altre emittenti - è stato persino assunto per la seconda volta dalla BBC: «Ci fidavamo del primo rapporto. Se avessimo saputo quello che sappiamo ora, certamente non sarebbe andata così», ha detto Lord Hall, che ha guidato la prima inchiesta ed è stato al vertice dell’emittente dal 2013 al 2020. «Purtroppo era fiducia mal riposta, un giudizio sbagliato che ha coinvolto tutti».

A fare luce sul caso, pochi mesi fa, è stata l’indagine di Lord Dyson, nata sull’insistente pressione di Charles Spencer, fratello di Diana. Secondo lui, Bashir avrebbe falsificato dei documenti in modo da riuscire ad organizzare un incontro. Nello specifico, è accertato che il giornalista falsificò un certificato di aborto terapeutico a nome di Tiggy Legge-Bourke, storica tata di William e Harry, che Diana sospettava avesse una relazione con Carlo.

E oggi, seppur con 25 anni di ritardo, la BBC si scusa con al famiglia reale «in modo assoluto e incondizionato».

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