AOSTA. «Seppur in termini assoluti in riduzione rispetto all'anno precedente, i principali indicatori di bilancio restano ampiamente positivi». L'amministratore delegato del Gruppo Cva, Enrico De Girolamo, riassume così il bilancio di un anno particolare come il 2020, contrassegnato dall'emergenza sanitaria che ha causato a livello nazionale un calo complessivo della domanda di energia del 5,3 per cento rispetto al 2019 ponendosi al livello dei primi anni Duemila. Oltre alla contrazione dei consumi, la Compagnia Valdostana delle Acque ha dovuto anche affrontare il decremento del considetto «Prezzo Unico Nazionale» dell'energia crollato di oltre il 25 per cento e arrivato ai minimi storici. Ne ha risentito l'utile netto di Cva, consolidatosi a fine 2020 su 61 milioni, ovvero il 19 per cento in meno rispetto all'anno precedente. Ma per De Girolamo e per il presidente Marco Cantamessa il bilancio complessivo è di «forte tenuta» con una «ottima performance in termini di prestazione produttiva e di sostenibilità ambientale». A conti fatti, il 2020 ha portato ricavi netti consolidati per 536,182 milioni di euro e un margine operativo lordo di 138,933 milioni «superiore alla media degli ultimi cinque anni». La produzione energetica è cresciuta dai 3067 gigawattora del 2019 ai 3347 dell'anno scorso, una quota che copre il 2,9 per cento della produzione nazionale di energia elettrica da fonti rinnovabili spinta soprattutto dall'idroelettrico la cui produzione Cva ha visto crescere del 9,1 per cento. Oggi la Compagnia Valdostana delle Acque è il quinto produttore nazionale da idroelettrico e si colloca tra i principali competitor nel settore delle rinnovabili con le sue 32 centrali idroelettriche, gli 8 parchi eolici ditribuiti tra Valle d'Aosta, Toscana, Lazio, Puglia e Campania e 3 impianti fotovoltaici tra Valle e Piemonte. «La solidità patrimoniale che contraddistingue Cva e le competenze del personale - dice De Girolamo - ci hanno portati ad approvare un piano strategico 2020-2025 che ci consente di guardare con ottimismo al futuro». Il valore economico generato da Cva si riflette sulle casse regionali, a cui sono arrivati dall'azienda 38 milioni. «Il governo regionale - commenta l'assessore alle Partecipate Luciano Caveri - segue con attenzione il presente e il futuro di Cva. Senza l'acquisizione del settore idroelettrico 20 anni fa chissà che cosa sarebbe successo e invece oggi, pur consci di alcuni problemi da risolvere, Cva è una realtà forte e radicata».