Ci sono due categorie di fake news legate al Covid: quelle sulle teorie del complotto e false cure, le prime a diffondersi, e quelle sui vaccini. Nel primo caso troviamo la notizia secondo la quale il virus è stato sottratto da un laboratorio canadese da spie cinesi, che è stato brevettato da un gruppo finanziato da Bill Gates, che la pandemia è collegata alla tecnologia 5G, che si cura con l’aglio o con dosi massicce di vitamina C, e che indossare la mascherina può causare un eccesso di anidride carbonica nel sangue. Nel secondo che i vaccini modificano il Dna umano, possano causare il cancro, o infertilità.
Ci sono due categorie di fake news legate al Covid: quelle sulle teorie del complotto e false cure, le prime a diffondersi, e quelle sui vaccini.
I produttori di fake news spesso partono da una notizia vera, ne prendono un pezzo e la stravolgono. Come per l’aglio: l’Organizzazione mondiale della sanità ha più volte dichiarato che «L’aglio è un alimento sano che può avere alcune proprietà antimicrobiche», ma che «non ci sono prove in relazione all’epidemia del 2020 che il consumo di aglio abbia protetto le persone dal nuovo ceppo di coronavirus». Il primo esempio di questa affermazione è stato un post del 31 gennaio 2020 di un account Twitter anonimo con sede nelle Filippine, che condivideva una ricetta che sosteneva che il virus «può essere curato da una ciotola di acqua all’aglio appena bollito». O come nel caso di Bill Gates, che non ha mai finanziato il brevetto di un coronavirus, come sostiene il complottista statunitense Jordan Sather (140.000 follower su Twitter e 218.000 abbonati al suo canale YouTube «Destroying the Illusion»). È vero, invece, che la Bill and Melinda Gates Foundation ha finanziato il Pirbright Institute, con sede nel Regno Unito, per studiare un ceppo di coronavirus che colpisce i polli.
I produttori di fake news spesso partono da una notizia vera, ne prendono un pezzo e la stravolgono.
Dei 41 siti italiani segnalati, quello più letto è Laverità.info, versione digitale del quotidiano La Verità di Maurizio Belpietro, che ha più volte cavalcato l’ipotesi del complotto. Nell’ottobre 2020, ad esempio, scriveva «La verità sul virus manipolato in Cina per colpire il mondo». Il Sars-Cov 2, hanno spiegato tutti gli scienziati, non può essere stato manipolato in laboratorio, perché non ha nel suo patrimonio genetico le caratteristiche di un virus confezionato dall’uomo. Quando si modifica un’agente patogeno in laboratorio si lasciano dei segni: all’analisi si rintracciano i pezzi dei diversi virus che si sono combinati. Altra storia, invece, è che ci sia stata una contaminazione nel laboratorio di Wuhan dove lo stavano studiando. E su questo le cose non sono ancora chiare. ComeDonChisciotte.org, cresciuto da 570 mila a 720 mila pagine viste, sostiene che «Un team di scienziati australiani scopre che il Covid è stato creato in laboratorio». In realtà un sito scientifico australiano ha pubblicato un articolo che mette a confronto le tesi scientifiche con quelle complottistiche, ma DonChisciotte pubblica solo queste ultime.
Si arriva anche a livelli quasi comici, come quello di disinformazione.it che (...) sosteneva (...) che l’epidemia è stata progettata negli Stati Uniti per punire l’Italia per la sua stretta partnership economica con la Cina.
Sono almeno 34 le pagine Facebook che sono super-diffusori di disinformazione sullo sviluppo dei vaccini anti Covid. Molte hanno oltre 100.000 follower e hanno collezionato un totale di 14.139.288 like. Per la maggior parte dei post falsi o fuorvianti, Facebook non ha fornito alcun avviso, segnalazione o link a fonti più affidabili. In Italia NewsGuard ha scoperto una rete di otto pagine Facebook che condividono informazioni non corrette sui vaccini e che hanno 1.509.414 like. Sei hanno la stessa fonte, il sito oltre.tv, e nessuna condivide contenuti di altri siti. Poi c’è la pagina di Oltre.tv e quella del sito AmbienteBio. Non è calcolabile, invece, il numero di profili privati che, sia su Instagram sia su Facebook, diffondono notizie false. L’ultima è quella della moneta che rimarrebbe attaccata al braccio dopo il vaccino Pfizer, perché tra gli ingredienti ci sarebbero metalli pesanti o, in un’altra versione, un microchip. I vaccini sono sottoposti al rigido controllo delle agenzie regolatorie internazionali: Fda e Ema. Cosa contiene Pfizer è pubblico: liposomi sintetici, colesterolo, Potassio cloruro, Potassio di idrogeno fosfato, Sodio cloruro, Fosfato disodico diidrato, saccarosio, acqua per preparazioni iniettabili. Certo, può essere che dopo aver tolto il cerotto la moneta rimane attaccata, ma in questo caso il complotto è ordito dalla colla.
Nelle ultime settimane gira nei gruppi Facebook negazionisti che si terrà un processo contro l’Organizzazione mondiale della sanità per crimini di guerra sulla vicenda Covid, a Norimberga il 3 luglio 2021, promosso dall’avvocato Reiner Fuellmich con 1.000 avvocati e 10.000 medici. Tutto falso. La vicenda è un’altra: in un’intervista dell’11 aprile l’avvocato Reiner Fuellmich, che esiste realmente ed è un negazionista, ha spiegato di aver presentato a inizio 2021 un ricorso alla Corte Canadese. L’esposto, che chiama in causa tra gli altri anche Papa Francesco e la regina del Regno Unito Elisabetta II, è stato rigettato, come ha spiegato direttamente la Corte Superiore di Giustizia dell’Ontario all’Afp, sulla base dell’articolo 2.1 del regolamento di procedura civile canadese, secondo cui «la Corte può, di sua iniziativa, può fermare o rifiutare un procedimento se questo appare evidentemente frivolo, vessatorio o comunque un abuso». Ma sui profili Facebook di negazionisti continua a girare la notizia: appuntamento, quindi, per tutti a Norimberga il 3 luglio.
In un mondo globalizzato anche per l’informazione le fake news si diffondono velocemente. Per chi le confeziona il gioco può valere la candela. Sette siti italiani registrano da un milione a 2,2 milioni di pagine viste e in queste condizioni il ritorno economico va da 2.000 a 4.400 euro al mese, che non sono pochi se dietro al sito c’è, come spesso capita, solo un paio di persone. Per esempio Oltre.tv, che risulta di proprietà di Arcanet Web, piccola società di marketing e comunicazione di Basciano (Teramo), o databaseitalia.it, che è animato da Roberto Davide Paderi di Porto Torres che si presenta così sui social: «Visito posti e faccio cose al computer». Giovani che hanno competenze informatiche e di marketing che usano la rete per sfruttarla al meglio economicamente e, si sa, che sul web chi la spara più grossa attira più persone e, quindi, più pubblicità.