Questo è un annuncio per chi "Ma quanto è lunga la sigla LGBTQIA" e chi "Se continuano ad aggiungere lettere non si capirà più nulla": carissimi, avete poco da protestare, ora l'acronimo - lungo o corto che vi sembri - è entrato nell'Enciclopedia Treccani e ha la sua definizione scritta nero su bianco. Proprio così: l’Enciclopedia Treccani ha aggiunto la sigla LGBTQIA+ come nuova voce all’interno del proprio aggiornamento quinquennale. Si legge che l'acronimo “designa tutte le persone che per orientamento sessuale, identità e/o espressione di genere, caratteristiche anatomiche non aderiscono agli standard del binarismo cisessuale e dell’eterosessualità". Definire vuole dire "delimitare" ma questa volta il risultato è l'esatto contrario e mostra che qualche passo avanti a livello di linguaggio lo stiamo facendo.

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Finora nell'enciclopedia era presente solo l'acronimo LGBT, ora invece la voce è stata ampliata e approfondita grazie a Lorenzo Bernini, docente di Filosofia politica presso l’Università di Verona (dove tra l'altro ha fondato il Centro di ricerca PoliTeSse Politiche e Teorie della Sessualità) che spiega chiaramente - a chi avesse ancora dei dubbi - l'importanza di un acronimo che includa tutte le soggettività presenti all'interno della comunità. "Esso", si legge infatti nella voce, "conferisce quindi coesione ai movimenti delle minoranze sessuali, veicolando l’idea che esse costituiscano un unico gruppo sociale. Ma evidenzia anche la molteplicità delle soggettività che tiene assieme, per evitare che alcune ottengano un eccesso di visibilità e occultino le altre. L’unità evocata dalla sigla non impedisce quindi, e anzi incoraggia l’emergere di divisioni interne a quella che può essere considerata una comunità soltanto in senso contingente e pluralistico".

La sigla completa LGBTQIA+ (facciamo un piccolo recap) sta per Lesbiche, Gay, Bisessuali, Transgender, Queer, Intersessuali e Asessuali. Il "+", inoltre, serve ad ampliare l'acronimo e indica tutte quelle identità di genere e quegli orientamenti sessuali non eterosessuali e non binari che non rientrano nella sigla. Si tratta infatti di una comunità inclusiva e rispettosa delle diversità che riconosce un valore nel poter descrivere a parole la propria identità. Ecco perché non ha senso lamentarsi di tutti questi nomi da imparare: non aver bisogno di cercare parole per definirsi è solo frutto di un privilegio e di una società etero-allo-cis-normata (true story). Assieme alla definizione, tra l'altro, Treccani pubblicherà il 24 giugno un ebook scaricabile gratuitamente a firma di Bernini con introduzione della storica attivista Porpora Marcasciano."Il libro" - si legge sul sito web dell'enciclopedia - "ricostruisce in modo agile e sintetico le tensioni dialettiche che nell’ultimo secolo e mezzo hanno attraversato, e ancora attraversano, i movimenti LGBTQIA+, conducendoli a importanti conquiste e ponendoli di fronte a problemi nuovi". Cara Treccani, stavolta dobbiamo proprio dirtelo: ottimo lavoro!