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Economia

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Cambiano le abitudini, ma la pasta resta la regina della tavola degli italiani

Il 63% la preferisce a pranzo, soprattutto al Centro-Sud. Viene percepita come il piatto della condivisione, da mangiare in compagnia di altre persone. I formati "corti" sono i più gettonati
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Cambia tutto ma noi no, verrebbe da pensare guardando gli ultimi dati sui consumi alimentari degli italiani. La pandemia ci ha portati a ripensare al nostro modo di sedere a tavola. Per otto connazionali su dieci l’organizzazione dei pasti ora è diversa, per qualcuno in modo lieve (4 su 10), per altri (il 34%) più forte, soprattutto a pranzo, dal momento che si mangia prevalentemente in casa, ma anche la cena ha acquisito un valore differente. In tutto questo, la pasta si conferma una delle protagoniste: per 4 su 10 rimane l’alimento più cucinato nell’ultimo anno. Le siamo ancora molto affezionati.

A mettere in evidenza i nuovi trend è una ricerca di Doxa/Unione Italiana Food - l’associazione che raggruppa aziende produttrici di beni alimentari, nata nel 2019 dall’unione di Aidepi e Aiipa, e che rappresenta 450 imprese di oltre venti settori merceologici (circa 800 brand), con 65mila addetti per un fatturato di oltre 35 miliardi di euro, di cui 10 miliardi di export.

L’indagine ha sondato come siano cambiate le abitudini alimentari dopo il lockdown e quale sia il rapporto degli italiani con uno degli alimenti che storicamente caratterizza il Paese: la pasta appunto. Ora che ci si sta riappropriando piano piano della convivialità, è tra i piatti forti dei pasti in compagnia: per 8 su 10 infatti si mangia sempre insieme a qualcuno. Soprattutto durante la cena, che viene sempre di più vissuta come un momento sacro della giornata, e che ha guadagnato tempo e valore: per 6 su 10 è il pasto più condiviso - con famiglia, partner, coinquilini, amici -, per uno su due è sinonimo di famiglia. Certamente la pandemia ha giocato un ruolo notevole: il 20% dichiara di aver anticipato l’ora in cui ci si siede a tavola, per il 17% l’ultimo pasto della giornata dura di più, perché si ha meno fretta di fare altro.

La pasta, anche se per il 63% degli italiani continua a essere mangiata di più a pranzo - soprattutto al Centro (79%) e nel Sud/isole (69%) -, è apprezzata la sera in compagnia - qui ha numeri più alti al nord ovest (29%) -, anche perché suscita sensazioni di “relax e appagamento” (44%), serenità (27%) e addirittura “gioia e felicità” (21%). Le abitudini alimentari sono però mutate negli anni, questo è innegabile, sia per la ricerca di molti di un miglior equilibrio e apporto di nutrienti, sia per necessità fisiche e del metabolismo diverse. E così, sempre dalla ricerca, emerge come chi non mangia la pasta a cena lo fa perché preferisce le proteine (44%), la verdura (29%), perché pensa che non favorisca un buon sonno (28%) o che faccia ingrassare (23%).

Passando ai gusti, non c’è una vera e propria preferenza per un particolare formato, anche se il 36% propende per la pasta corta. E anche parlando di ricette, ancora una volta sembra che cambia tutto ma noi no: negli scorsi mesi abbiamo avuto più tempo per sperimentare, apprendere e migliorare nuove idee, ma il trend dei consumi dimostra che a vincere è sempre la tradizione. La ricetta a base di pasta più amata a cena è lo spaghetto al pomodoro (33%), seguito dalla carbonara (26%), dai rigatoni al ragù (22%) e dalla pasta al tonno con le olive (16%).