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MONDO

Prova per governo Bennett

Gerusalemme: 33 palestinesi feriti e 17 arresti durante la "Marcia delle Bandiere"

Secondo le stime dei media hanno preso parte alle diverse fasi della marcia circa 5000 dimostranti

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Cinquemila ultra-nazionalisti israeliani hanno marciato oggi a Gerusalemme Est nella tradizionale "Marcia delle bandiere", rinviata in precedenza due volte per motivi di ordine pubblico e che, nonostante le provocazioni dei partecipanti e le minacce di Hamas, si è svolta in un clima di relativa calma. 

Si sono tuttavia registrati alcuni episodi isolati, soprattutto da parte di giovani palestinesi, che si sono rifiutati di obbedire alla polizia che ha cercato di disperderli prima e durante la marcia. Negli incidenti che ne sono scaturiti, 33 palestinesi sono rimasti leggermente feriti. Anche due agenti israeliani sono rimasti feriti nei lanci di pietre contro la polizia, che ha arrestato 17 persone.

Severe le misure di sicurezza. Lungo il percorso la polizia ha schierato 2.000 agenti che hanno bloccato il traffico automobilistico ed eretto transenne per impedire incidenti fra i partecipanti alla manifestazione e la popolazione palestinese di Gerusalemme est che le si opponeva.

Scontri tra palestinesi e forze di sicurezza israeliane sono scoppiati nei pressi della Porta di Damasco, come riportato dai media palestinesi citati dal Jerusalem Post.

Su Twitter, l'inviato Onu per il Medio Oriente, Tor Wennesland, ha lanciato l'allarme su "crescenti tensioni a Gerusalemme in un momento molto fragile e delicato dal punto di vista della sicurezza e politico, con le Nazioni Unite e l'Egitto attivamente impegnati a consolidare il cessate il fuoco" raggiunto il 21 maggio scorso dopo 11 giorni di scontri tra Israele e gruppi armati palestinesi.

L'inviato Onu ha quindi lanciato un appello a tutte le parti perché "agiscano in modo responsabile ed evitino ogni provocazione che potrebbe portare a un nuovo scontro".

Scontri sono stati registrati anche confine con la Striscia di Gaza tra militari israeliani e palestinesi. I soldati hanno sparato lacrimogeni e proiettili di gomma per disperdere i manifestanti. Uno di loro è stato colpito alla gamba riportando ferite leggere, riferisce la stampa locale.

Il lancio di palloni incendiari dall'enclave palestinese ha provocato incendi nel sud dello Stato ebraico. Hamas ha minacciato una nuova escalation di violenza. 

La "Marcia delle Bandiere" è una prova per il nuovo governo del primo ministro Naftali Bennett - che solo due giorni fa è riuscito a ottenere la maggioranza, strappando dopo 12 anni consecutivi l'incarico a Benjamin Netanyahu

La manifestazione convocata dai gruppi dell'estrema destra nazionalista israeliana, viene letta dai leader palestinesi come "una provocazione" e il segnale che il nuovo esecutivo intende abbracciare le rivendicazioni di questi gruppi.

Hamas ieri sera aveva avvertito che la manifestazione ultra-nazionalista ebraica "è come esplosivo che causerà una nuova campagna per proteggere Gerusalemme e la moschea al-Aqsa" e aveva esortato arabo-israeliani e palestinesi di Gerusalemme Est ad "affrontare" i partecipanti alla marcia.

"La situazione nella sfera palestinese è volatile e siamo pronti per una ripresa dei combattimenti", aveva fatto sapere il capo di Stato maggiore israeliano, Aviv Kochavi. Batterie del sistema anti-missilistico Iron Dome sono state distribuite nel Paese e sono stati mandati rinforzi in Cisgiordania e oltre 2 mila poliziotti sono stati dispiegati a Gerusalemme. 

Anche il premier palestinese, Mohammed Shtayyeh, aveva messo in guardia dalle "pericolose ripercussioni" che possono venire dalla manifestazione di "coloni estremisti nella Gerusalemme occupata", definendola "una provocazione e aggressione che deve finire".

L'ambasciata Usa nella Città Santa ha diffuso un avvertimento, vietando a diplomatici e personale di recarsi nell'area. E' la prima grana da gestire per il ministro della Pubblica Sicurezza, il laburista Omer Barlev, dopo che il governo, insediatosi domenica, ha dato il via libera.

"Ho l'impressione che la polizia sia ben preparata e che siano stati fatti grandi sforzi per mantenere il delicato tessuto della vita e della sicurezza pubblica", ha affermato, dopo un incontro con il capo della polizia, Kobi Shabtai. "In una democrazia, è permesso ed è importante dimostrare all'interno dei confini della legge", ha aggiunto, assicurando che si opererà "seguendo le raccomandazioni delle forze dell'ordine".

Di diverso avviso la Lista Unita araba che ha scritto al neo-premier Naftali Bennett, sottolineando il rischio che "questo incidente riaccenda la regione e porti alla violenza e a una pericolosa escalation".

Tradizionalmente celebrata nel Jerusalem Day (quest'anno cadeva il 9 maggio), con grande sfoggio di bandiere blu e bianche dentro il quartiere musulmano nella Città Vecchia, la manifestazione è stata annullata a causa degli scontri tra palestinesi e polizia sulla Spianata delle Moschee.

L'indomani la tensioni sono esplose, degenerando in uno scontro tra lo Stato ebraico e Hamas - con lancio di missili contro Israele e bombardamenti su Gaza - durato 11 giorni e costato la vita a oltre 250 palestinesi e 13 israeliani.

Riprogrammata per il 10 giugno, è stata nuovamente annullata, stavolta da parte degli organizzatori, a causa del divieto posto dalla polizia di attraversare il quartiere musulmano nel timore di problemi di sicurezza. Trovato un accordo sul percorso è stata fissata infine per oggi.