Eleonora Abbagnato a 42 anni lascia l’Opera di Parigi, «un teatro che mi ha dato tanto»
Standing ovation per la ballerina siciliana che ha lasciato l'importante istituzione parigina. A omaggiarla, la famiglia, gli amici e i suoi colleghi. Ora la danzatrice tornerà in Italia a lavorare: prossimo appuntamento, il 22 giugno a Roma
La Francia manda Eleonora Abbagnato in pensione. E fa sorridere pensare che l’Étoile, a soli 42 anni, sia considerata una donna in età pensionabile, ma è così: a quell’età, Oltralpe, i ballerini hanno – come si dice in gergo – «sopraggiunto i limiti di età».
E, per il suo addio all’Opera di Parigi, la ballerina siciliana – che è anche direttrice del corpo di ballo del Teatro dell’Opera di Roma – ha scelto due tra i capolavori della letteratura coreografica del ‘900. Le Rendez-vous, su libretto di Jacques Prevert e musica originale di Kosma (le scene di Pablo Picasso) e Le jeune homme et la mort da un’idea di Jean Cocteau sulla Passacaille de Bach.
L’omaggio di Eleonora Abbagnato a Roland Petit
Lo spettacolo a Palais Garnier, un hommage a Roland Petit – il suo mentore, che la scoprì in un teatro siciliano quando aveva solo 11 anni – ha registrato il sold out, durante una serata senza nessun obbligo di distanziamento ma solo quello di mascherine per il pubblico. Al termine dell’esibizione, gli spettatori hanno omaggiato l’Étoile con una standing ovation e oltre 20 minuti di applausi.
Tra molti, sono giunti a omaggiare l’ultimo spettacolo all’Opera i genitori di Eleonora Abbagnato, Elio e Piera, e il fratello Giuseppe, il marito, ovvero l’ex calciatore della Roma oggi dirigente sportivo Federico Balzaretti, insieme ai figli.
Oltre alla famiglia, c’erano anche Daniele Cipriani e Alessandra Martines, Sophie Marceau e Alessio Carbone, Isabelle Guerin, Giorgio Mancini, Luigi Bonino, Rebecca Bianchi, Benjamin Pech, Pierre Lacotte e la moglie Ghislaine Thesmar, Angelin Preljocaj. Era presente anche la direttrice della Scuola di Balletto dell’Opera di Parigi, Claude Bessy – dove ha studiato da bambina Eleonora Abbagnato – che dopo lo spettacolo l’ha omaggiata davanti a tutto il pubblico con la Medaglia al Valore dell’Opera di Parigi.
Prossimo spettacolo a Roma, il 22 giugno
«Non ci speravo più di celebrare il mio addio a Parigi dopo 29 anni», ha raccontato all’Adnkronos la danzatrice. Nel 2019 «le manifestazioni dei Gilets Jaunes, poi la pandemia. Con le lacrime lascio un teatro che mi ha dato tanto, a cui devo la mia carriera internazionale, un grande, grandissimo teatro, il tempio della danza», ha detto.
Ora che ha chiuso dietro le sue spalle i portoni dell’Opéra di Parigi, la sicilienne – com’era chiamata in Francia dagli addetti ai lavori – tornerà in Italia. «Sono stata una donna fortunata per aver potuto lavorare all’Opera di Parigi», ha dichiarato. «Ho condiviso con tutti i miei colleghi momenti esaltanti e indimenticabili sempre nel rispetto e nell’ammirazione reciproca, sempre motivati da una sincera passione, dal coraggio e straordinaria amicizia».
E se la sua carriera in Francia termina qui, in Italia la Abbagnato ha ancora diversi anni di professione, se lo vorrà. Il suo prossimo impegno sarà il 22 giugno nella Capitale con la compagnia del Teatro dell’Opera di Roma per la ripresa del Lago dei cigni, nella rilettura coreografica di Benjamin Pech al Circo Massimo. Di lasciare la danza, per ora non ci pensa neanche.
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