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Coppa America al via, tra casi Covid e mancati vaccini. Buona la prima per Brasile e Colombia

(ansa)
Partita la 47esima edizione del torneo più antico del mondo ma non si placano polemiche e critiche: focolaio di coronavirus nel Venezuela (11 casi), battuto 3-0 da Neymar e compagni, 4 positivi nella Bolivia e 2 nella Colombia (1-0 all'Ecuador). Neppure le 50mila dosi di siero donate dall'azienda farmaceutica sponsor riescono ad immunizzare la manifestazione...
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Qualcuno l'ha già ribattezzata "Copa Corona" ma non riferendosi a qualche re, bensì al virus responsabile della pandemia che sta mettendo in ginocchio il Sudamerica. Dopo tante polemiche, che difficilmente si placheranno, la Coppa America di calcio ha preso ufficialmente il via, con l'esordio vincente del Brasile padrone di casa (3-0 al Venezuela, largamente rimaneggiato per via del focolaio Covid scoppiato al suo interno con 11 positivi, tra cui 8 giocatori), ma ad allarmare sono proprio le notizie riguardanti il contagio. In un Paese largamente colpito dal Covid (il secondo dopo gli Stati Uniti, con oltre 485.000 morti), come avevano fatto notare i ricorsi avanzati da un sindacato e da un partito di sinistra contro la competizione, respinti però dalla Corte Suprema brasiliana (con una maggioranza di sei giudici su undici), sono già tre le selezioni alle prese con il coronavirus.

Covid: 4 positivi nel gruppo squadra della Bolivia

Dopo il Venezuela (la Federcalcio di Caracas ha parlato di 11 casi mentre la Confederazione calcistica sudamericana ha denunciato 13 contagiati, specificando che "tutti sono asintomatici e isolati") anche la Bolivia si ritrova a fare i conti con quattro positivi all'interno del proprio gruppo squadra (tre atleti e un membro dello staff tecnico). La federazione, che non ha rivelato l'identità delle persone interessate, ha affermato che sono "in buona salute e isolate dal gruppo", e che erano state immediatamente messe in atto "tutte le procedure stabilite dal protocollo sanitario". Non ha riferito di aver convocato altri giocatori per compensare queste assenze (24 i giocatori al momento a disposizione). La 'Verde' del ct César Farias è a Goiania da mercoledì, dove è arrivata dopo la partita in Cile (1-1) nell'ambito delle qualificazioni ai Mondiali 2022, e proprio lunedì esordirà nella competizione affrontando il Paraguay.

I giocatori del Brasile esultano (reuters)

Colombia: due casi di contagio e debutto vincente

Una terza selezione, la Colombia, ha rivelato domenica che due membri della delegazione erano risultati positivi al Covid: si tratta di un vice allenatore e di un fisioterapista, secondo quanto annunciato in un comunicato dalla Federazione colombiana, specificando che sono "asintomatici e isolati in quarantena". In ogni caso nella notte italiana la Colombia ha debuttato con una vittoria, piegando 1-0 l'Ecuador all'Arena Pantanal di Cuiabá con la rete decisiva, al 42′ del primo tempo, di Cardona.

I vaccini messi a disposizione dallo sponsor ma...

Insomma, neppure l'accordo stretto fra Conmebol e la multinazionale farmaceutica Sinovac, sponsor della 47esima Copa America tanto da donare 50mila dosi di vaccino in modo tale da dare la possibilità di immunizzare il torneo più antico del mondo (la prima edizione si è disputata nel 1916), è bastato per preservare la manifestazione dai rischi del Covid. La verità è che soltanto alcune nazionali nelle scorse settimane hanno effettivamente somministrato le dosi consegnate. Per esempio Cile ed Ecuador hanno concluso l'operazione a inizio maggio, la Colombia ha completato il giro di vaccinazioni proprio qualche giorno prima del calcio di inizio, mentre in Uruguay e Venezuela i calciatori sono stati vaccinati dai rispettivi club: se per la Celeste, almeno al momento, il piano di lavoro ha funzionato, nella Vinotinto evidentemente qualcosa è andato storto...  "Il vaccino Sinovac necessita di due dosi a un mese di distanza l'una dall'altra, previene il Covid-19 nel 51% e nel 100% evita al contagiato la terapia intensiva", fanno sapere dall'Organizzazione Mondiale della Sanità. Ci sono poi le situazioni di Argentina e Brasile che hanno rinunciato a sottoporsi al vaccino Sinovac per giocare la Coppa America 2021, nonostante teoricamente la Conmebol richieda di esibire un documento attestante la vaccinazione prima di ogni partita. Nel caso dell'Albiceleste, il motivo è molto semplice: il siero Sinovac non viene riconosciuto dal Ministero della Salute, dunque è vietato in quel Paese. Il Brasile, invece, ha detto no perché qualora le dosi fossero arrivate all'aeroporto, sarebbero state sequestrate dal Governo per redistribuirle alle classi più bisognose e a rischio, togliendole di fatto alla nazionale. Sinovac ha così sospeso la spedizione.

Test per capire quali varianti del virus

Le autorità sanitarie brasiliane, nel frattempo, stanno rintracciando tutti coloro che sono stati in contatto con i contagiati ed eseguiranno i test per determinare il tipo di variante del coronavirus, ha spiegato alla Cnn Brasile il segretario alla salute del distretto federale della capitale, Osnei Okumoto. "Data la durata della loro permanenza qui, devono essere venuti con la malattia dall'ultimo paese in cui sono stati", ha aggiunto. Il Brasile è stato duramente colpito dalla variante Gamma, che è apparsa per la prima volta sul suo territorio. La variante Delta, rilevata per la prima volta in India, è stata segnalata in casi importati ma non è stata confermata come un caso di trasmissione locale. "Vorrei che ci fossero condizioni di parità per tutti nella competizione", ha lamentato l'allenatore del Brasile Tite, che ha anche assicurato che la sua squadra si sentiva ancora al sicuro per affrontare la partita contro i venezuelani.

Neymar guida la Selecao: 3-0 al Venezuela 

Un match, quello inaugurale dell'edizione 2021 della Coppa America sul verde dell'Estadio Nacional di Brasilia, a porte chiuse per la pandemia, che ha visto la Selecao mettere sotto senza particolari problemi il pur generoso Venezuela. Ad aprire le marcature a metà primo tempo è l'ex romanista Marquinhos, poi nella ripresa Neymar raddoppia al 19′ su rigore (sale così a 67 reti con la maglia della nazionale, a -10 da Pelé) e al 44′ Gabriel Barbosa cala il tris, su assist proprio del fuoriclasse del Psg, grande protagonista della gara e deciso a recitare un ruolo da protagonista dopo essere stato costretto a saltare per infortunio la competizione nel 2019, vinta dai gialloverdi. Ma da qui alla fine del torneo il Brasile e la sua stella più luminosa, oltre a quelli sul campo da gioco, potrebbero ritrovarsi contro un avversario in più, invisibile ma assai più pericoloso.

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