La variante Delta (già chiamata indiana) non solo potrebbe provocare il rinvio del ritorno alla normalità in Gran Bretagna, ma comincia a destare preoccupazione nel resto d’Europa. Sappiamo che allo stato in Italia la percentuale di contagiati con la mutazione – che è il 60% più trasmissibile di quella inglese ora chiamata Alpha – si attesta all’1% ma le notizie che arrivano da Oltremanica – con 12 persone morte che erano state vaccinate con la seconda dose da almeno 14 giorni – impongono più di una riflessione. Soprattutto dopo il focolaio individuato in una palestra milanese. “Noi facciamo il tampone a chi entra in Italia. Se dovessero ricominciare ad aumentare i contagi, anche noi dovremmo reinserire la quarantena per chi arriva dall’Inghilterra“, ma “non ci siamo ancora” ha detto il premier Mario Draghi in conferenza stampa al termine del G7, rispondendo a una domanda sulla cosiddetta variante indiana.

La variante Delta è già comparsa in altri stati, come in Francia e Spagna. L’Agenzia regionale per la Salute della regione francese del Grand Est ha annunciato “piano d’azione immediato” dopo la scoperta di un “cluster della variante Delta (o indiana”) a Strasburgo, nell’est della Francia. Sono stati “già identificati” quattro casi positivi in seno alla Scuola delle Arti del Reno a Strasburgo, e 43 casi “contatto” che sono in corso di verifica. Sono scattate subito operazioni di vaccinazione mirata che dureranno tutto il weekend, oltre alla chiusura della scuola. In Spagna le autorità sanitarie della regione di Madrid mostrano preoccupazione. Nei giorni scorsi in conferenza stampa, il vice assessore alla Sanità Antonio Zapatero ha detto che si tratta di una situazione “seria”: nell’ultima settimana sono stati riscontrati 18 casi di questa variante, della quale già si osserva “trasmissione comunitaria“. Zapatero aveva aggiunto che la presenza “crescente” della variante Delta fa pensare che “nelle prossime settimane” potrebbe diventare la predominante. Una delle misure annunciate dalla regione madrilena per far fronte alla situazione è stata quella di anticipare il richiamo di persone over 60 vaccinate con una prima dose di AstraZeneca: inizialmente la seconda dose era prevista 12 settimane dopo la prima, ora si è deciso di anticiparla di una settimana, spiegano i media iberici. Secondo Zapatero, il motivo della diffusione della variante è la mancanza di controlli “efficaci” da parte del governo centrale dei passeggeri in arrivo all’aeroporto di Madrid. D’altro canto, il numero dei contagi nella regione continua in fase discendente, ha detto Zapatero: i nuovi casi sono diminuiti del 28% nell’ultima settimana e del 41% nelle ultime due.

La buona notizia è che il vaccino della Pfizer/BioNTech riesce a neutralizzare sia la Delta sia e la B.1.525 o Eta, identificata per la prima volta in Nigeria, come indica lo studio pubblicato sulla rivista Nature dai ricercatori dell’Università del Texas di Galveston. L’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) ha indicato la Delta come variante preoccupante e la Eta d’interesse, da tenere sotto osservazione. Il gruppo di studiosi guidato da Pei-Yong Shi ha prelevato 20 campioni di sangue da 15 persone che avevano ricevuto le due dosi di vaccino Pfizer, testando l’attività degli anticorpi neutralizzanti contro la variante Delta (e altri due sottogruppi della stessa variante, identificati sempre in India, tra cui la B.617.1) e quella Eta. È cosí emerso che l’attività degli anticorpi mostrava una riduzione contro la variante B.617.1 e la B.1.351 (o Beta, identificata in Sudafrica) rispetto al virus originario identificato a Wuhan nel gennaio 2020. Il vaccino, conclude lo studio, sembra dare un’adeguata protezione contro le nuove varianti Delta ed Eta, e anche contro la variante Beta mostra un’efficacia del 75% e del 100% contro la forma grave di Covid.

Nei giorni scorsi il direttore per l’Europa dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), Hans Kluge, ha avvertito che la variante è “pronta a prendere piede nella regione”, visto che molti Paesi si preparano ad allentare le restrizioni e consentire la ripresa dei raduni e i viaggi. In conferenza stampa, Kluge ha affermato che la variante ha mostrato segni di essere in grado di eludere alcuni vaccini e ha avvertito che molte fasce vulnerabili della popolazione, in particolare quelle di età superiore ai 60 anni, rimangono non protette. Inoltre, ha chiesto di intensificare la vaccinazione e altre misure di salute pubblica in tutto il continente, affermando che anche la copertura vaccinale “è lungi dall’essere sufficiente per proteggere la regione“.

Intanto il governo argentino ha annunciato la proroga fino al 25 giugno di un decreto amministrativo riguardante le restrizioni dei collegamenti aerei aggiungendo come novità anche una riduzione del 20% dei collegamenti da e per l’Europa e l’interruzione delle rotte da e per la Turchia e l’Africa. E anche gli Usa sono in allerta: “Non vogliamo che la variante Delta diventi predominante negli Usa e per questo bisogna continuare a vaccinare la popolazione – ha dichiarato l’immunologo e consigliere della Casa Bianca, Anthony Fauci – Uno dei problemi è che questa variante B.1.617.2, inizialmente apparsa in India, ed ora dominante in Inghilterra è che colpisce in grande maggioranza i giovanissimi tra 12 e i 20 anni”.

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