G7, Draghi: su autocrazie posizioni comuni. Su Covid: se contagi salgono, quarantena da Gb

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Dalla tutela dei diritti umani nello Xinjiang al rispetto dell'autonomia di Hong Kong, fino alla richiesta di una nuova inchiesta tempestiva e trasparente sulle origini del coronavirus: questi i principali temi trattati nel comunicato finale del summit. Fonti Ue: obiettivo è fine pandemia nel 2022. Johnson: AstraZeneca efficace. Intanto la Cina disapprova l'accordo sul piano alternativo alla Via della Seta raggiunto ieri in Cornovaglia. Il premier italiano assicura: "Su vaccini nessun timore o incertezza"

Dalla tutela dei diritti umani nello Xinjiang al rispetto dell'autonomia di Hong Kong, arrivando fino alla richiesta di una nuova inchiesta tempestiva e trasparente sulle origini del Covid: sono questi i principali temi trattati nel comunicato finale del G7 a Carbis Bay. Dal summit è emerso anche il "chiaro obiettivo di vaccinare la popolazione mondiale e mettere fine alla pandemia nel 2022", come spiegano fonti Ue. Nell'ultima giornata, focus anche sulla tutela dell'ambiente. Draghi in chiusura dei lavori: "Atmosfera positiva, ma realistica". Oltre ai 7 Paesi (Canada, Francia, Germania, Italia, Giappone, Regno Unito e Stati Uniti), il vertice è stato allargato ieri ai leader ospiti di Australia, Corea del Sud, India, Sudafrica e di Onu e Oms. Intanto Pechino, attraverso un portavoce dell'ambasciata a Londra, ha disapprovato l'accordo raggiunto in Cornovaglia: un piano globale sulle infrastrutture per i Paesi a basso reddito, in risposta alla Via della Seta cinese.

L'intervento di Draghi: "Uniti su motivi risentimento verso Cina-autocrazie"

 "Il tema politico dominante è stato quale atteggiamento debba avere il G7 nei confronti della Cina", ha spiegato il premier italiano Mario Draghi, "e in generale di tutte le autocrazie, che usano la disinformazione, i social media, fermano gli aerei in volo, rapiscono, uccidono, non rispettano i diritti umani, usano il lavoro forzato. Tutti questi temi di risentimento nei confronti delle autocrazie sono stati toccati e condivisi. In questo senso è stato un vertice realistico: c'era contentezza per l'economia ma non si sono persi di vista i problemi". "Si è parlato di divisioni tra il presidente americano e l'Italia e la Germania", ha aggiunto poi il premier, precisando che "il comunicato riflette perfettamente la nostra posizione in particolare rispetto alla Cina" a partire dall'idea di "cooperare ma essere franchi sulle cose che non condividiamo e accettiamo". "Non è stato mai menzionato" il tema dell'adesione dell'Italia alla Via della seta lanciata dalla Cina, ha detto inoltre Draghi che ha aggiunto: "Per quanto riguarda l'atto specifico, lo esamineremo con attenzione".

"Il piano vaccinale continua"

Poi un passaggio anche sulla campagna vaccinale in Italia: "Dopo aver sentito Figliuolo, posso rassicurare che il piano vaccinale continua: non ci sono incertezze né timori che non possa andare in porto", ha detto Draghi. E ha aggiunto: "Di fatto ci sono accordi con aziende americane per produrre in Italia. Mi pareva di aver già annunciato una volta un'azienda in particolare, ora si è aggiunta anche Moderna. Ci sono siti che verranno utilizzati. Mi pare che la cosa stia andando bene".  E sul caso della ragazza di 18 anni morta in Liguria dopo la vaccinazione con Astrazeneca, il premier ha detto: "È stata una cosa tristissima che non doveva avvenire. Questa è la cosa più importante che ho da dire". 

"Se salgono contagi possibile quarantena da Gb"

Sempre in tema Covid, rispondendo a una domanda sulla variante Delta, il premier ha voluto chiarire: "Noi facciamo il tampone a chi entra in Italia. Se dovessero ricominciare ad aumentare i contagi, anche noi dovremmo reinserire la quarantena per chi arriva dall'Inghilterra", ma "non ci siamo ancora". 

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L'intervento di Johnson: da AstraZeneca alla Brexit

Il vertice G7 si è concluso con "un trionfo", in particolare sul fronte dello sforzo contro la pandemia con l'impegno a donare oltre "un miliardo di vaccini" ai Paesi meno ricchi, ha aggiunto proprio il premier britannico Boris Johnson, in veste di presidente di turno del summit. Johnson ha parlato di "un grande passo" per contribuire a sconfiggere il Covid, esaltando poi il contributo degli scienziati e ha indicato in particolare il siero sviluppato a Oxford e prodotto da AstraZeneca come "il più popolare al mondo". Johnson ha invece glissato sulla questione Brexit: incalzato dai giornalisti britannici sullo "scontro" con Emmanuel Macron sul protocollo dell'Irlanda del Nord avvenuto a margine del vertice, ha sostenuto che il tema non ha avuto peso nel summit. E ha anzi parlato di "una fantastica armonia".

L'intervento di Biden: "G7 produttivo"

Parla di clima "collaborativo" anche il presidente Usa Joe Biden. "Mettere fine alla pandemia e rilanciare la ripresa sono stati i temi centrali", ha affermato il presidente  nella conferenza finale.  Il piano per le infrastrutture lanciato dal G7 in alternativa alla Via della Seta è "più equo di quello di Pechino", ha poi precisato, decidendosi "soddisfatto del risultato" del vertice. "Pechino deve iniziare ad agire con maggiore responsabilità", ha aggiunto Biden, ribadendo comunque di non volere alcun conflitto con la Cina. 

L'intervento di Macron: "G7 non è club ostile a Cina"

Il G7 "non è un club ostile alla Cina", ha poi ricordato anche il presidente francese Emmanuel Macron, ma un "insieme di democrazie" che vogliono "lavorare con la Cina su tutti i dossier mondiali", malgrado le differenze.

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La posizione del G7 sulla Cina

Proprio sui rapporti con la Cina sarebbe stato raggiunto un compromesso.  Nel testo la Cina viene indicata come "rivale" sui diritti umani, con riferimenti alla denuncia del lavoro forzato imposto alla minoranza musulmana degli Uiguri nello Xinjiang. Si chiede anche il rispetto delle libertà a Hong Kong, ma non mancano richiami ad aree di cooperazione con Pechino (in particolare sul clima), mentre sul piano commerciale ed economico si parla di concorrenza. Approvata inoltre l'idea del piano lanciato da Washington alternativo alla Via della Seta denominato 'Build Back Better World' o B3W. Commentando il vertice del G7, il portavoce dell'ambasciata cinese a Londra ha fatto però sapere: "I giorni di quando le decisioni globali erano dettate da un piccolo gruppo di Paesi sono finiti da molto".

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L'impegno sull'ambiente

Sul tema dell'ambiente, invece, prima della conclusione dei lavori, da Twitter, la presidente della Commissione europea, Ursula Von der Leyen aveva anticipato: "I partner del G7 stanno firmando un importante impegno congiunto per l'azzeramento delle emissioni nette entro il 2050 (come ultimo termine) e per mantenere alla portata l'aumento della temperatura di 1,5 gradi. Faremo tutto il possibile per attenerci all'1,5%". "Ci impegniamo ad accelerare la transizione dalle vendite di auto nuove diesel per promuovere veicoli a zero emissioni", la promessa che si legge nel comunicato finale del G7. 

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"Appoggiamo minimum tax globale"

Il G7 ha poi ribadito la soddisfazione per la tassa globale per le multinazionali. "Abbiamo bisogno di un sistema fiscale giusto: appoggiamo lo storico impegno preso dal G7 il 5 giugno. Continueremo il confronto per raggiungere un consenso su un accordo globale", anche su una minimum tax globale del 15%, con l'obiettivo di "raggiungere un accordo all'incontro di luglio dei ministri delle Finanze e dei governatori delle Banche centrali del G20", si legge ancora nel comunicato finale del vertice.

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"Russia non interferisca su sistemi democratici"

Non solo la Cina al centro del summit in Cornovaglia. "Ribadiamo il nostro interesse in rapporti stabili e prevedibili con la Russia e continueremo a impegnarci nelle aree di comune interesse", si legge nel comunicato finale del G7. La Russia deve però smetterla con il "suo comportamento destabilizzante e le sue attività maligne, incluse le interferenze nei sistemi democratici di altri Paesi, e rispettare i suoi impegni e obblighi internazionali sui diritti umani", prosegue il comunicato.

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