Carrie, la moglie del premier britannico Boris Johnson, deve risparmiare per restituire i soldi ricevuti in prestito per la carta da parati dorata di Downing Street, ma nessuno pensava che arrivasse al punto da noleggiare gli abiti sfoggiati al vertice del G7 in Cornovaglia.  

All’inizio dell’importante riunione mondiale, la signora Johnson ha sfoggiato un abito rosa di Roksanda che costa nei negozi 1.395 sterline, ma che lei ha avuto per sole 24 sterline al giorno dal servizio di noleggio di moda di lusso My Wardrobe HQ. Anche l’abito giallo senape di Alice Eady con cui è stata fotografata in compagnia di Jill Biden era noleggiato, al costo di 11 sterline al giorno. Carrie, 33 anni, è una cliente abituale: da My Wardrobe aveva preso nel maggio scorso anche il suo abito da sposa di Christos Costarellos: è in vendita a 2.870 sterline, ma è noleggiabile per sole 45 al giorno.  

In Cornovaglia, mentre le altre first ladies ostentavano i soliti costosi capi firmati, Carrie ha dimostrato che oggi, grazie alla nuova economia circolare, si può essere eleganti senza spendere troppi soldi. Anche il marito Boris Johnson ha dato prova di parsimonia viaggiando verso la Cornovaglia in un aereo di linea. Visto che il tema della conferenza era la tutela dell’ambiente, è probabile che entrambi i coniugi abbiano voluto dare un forte esempio di impegno personale.  

Carrie Johnson è a capo delle comunicazioni dell’organizzazione per i diritti degli animali Aspinall Foundation e ha lavorato con Oceana, una ONG che combatte l’inquinamento da plastica dei mari. Non c’è da stupirsi se sia dunque diventata un’influencer dell’ecologico noleggio degli abiti e abbia attivato “l’effetto duchessa di Cambridge” nelle scelte di molte ragazze. Come già avviene per Kate, la moglie del principe William, tutto quello che Carrie indossa diventa oro per chi lo produce e lo vende. Anche l’abito rosa portato dalla signora Johnson nel primo giorno del G7 è stato immediatamente e definitivamente acquistato da un’anonima cliente, che lo riceverà quando Carrie l’avrà restituito e sarà stato lavato e stirato a cura di My Wardrobe HQ.  

La società di noleggio ha confermato che il suo sito web è stato assediato da nuove richieste dopo lo sfoggio di abiti fatto dalla moglie del premier in Cornovaglia, con un aumento del 3.000 per cento dei contatti. Secondo i calcoli degli analisti di GlobalData, il settore degli abiti a noleggio toccherà il valore di 2,9 miliardi di sterline entro il 2029 e da un paio di anni una crescita di analoghe dimensioni è stata registrata negli Stati Uniti.  

Molte ragazze apprezzano il fatto di poter indossare in speciali occasioni abiti o accessori firmati spendendo cifre accettabili. Altre donne che hanno già gli armadi pieni di scarpe e vestiti trovano conveniente indossare un abito di pregio e poi restituirlo senza doverlo pigiare e dimenticare tra gli altri.  

Anche i maschi indossano a volte abiti a noleggio, ad esempio per serate in cui è richiesto lo smoking. Ma lo fanno quasi tutti malvolentieri e con una sensazione di disagio. Le donne superano invece meglio il problema di portare qualcosa già indossato da altre, o non se lo pongono affatto: è abbastanza abituale, ad esempio, prestarsi abiti tra amiche.  

In America le società di noleggio hanno arruolato celebrità come Katie Holmes e Bella Hadid per lanciare i loro servizi, la cui gamma si amplia sempre di più. E’ possibile noleggiare anche accessori come borse e scarpe, decidere di acquistare un abito usato dopo averlo provato una volta o mettere a disposizione per il noleggio propri abiti che non si usano più e che languono negli armadi. E’ un ottimo sistema per risparmiare soldi, fare comunque un po’ di invidia alle amiche e recuperare qualcosa di quello che si è speso in passato per i propri abiti, usati magari solo in poche occasioni.  

Anche le aziende produttrici si stanno domandando se non sia meglio vendere i prodotti più volte a un prezzo più basso che non una volta sola a un prezzo alto. E’ la nuova economia, nella quale è ormai abituale condividere tutto: l’auto, il monopattino, la stanza, il bagno, i dati personali e il gruppo su WhatsApp. Mancavano solo gli abiti.