AOSTA. Novanta giorni per abbattere le tre villette, l’interrato e ripristinare i terreni. È il termine contenuto nell’ordinanza, firmata giovedì dal responsabile dell’Ufficio tecnico del Comune di La Thuile, Marco Averone, che dà seguito alla sentenza del Consiglio di Stato che aveva ordinato l’abbattimento delle tre villette del Thovex perché non raggiunte da una strada carrozzabile: la concessione edilizia, del 2010, secondo i giudici amministrativi non avrebbe mai dovuta essere rilasciata dal Comune proprio per l’assenza di una strada. «È un atto dovuto» dice il sindaco di La Thuile, Mathieu Ferraris. Il Consiglio di Stato aveva dato 60 giorni al Comune per adempiere all’ordinanza, pena il possibile commissariamento dell’amministrazione stessa. «L’ordinanza - dice Ferraris - va in parallelo con la possibilità di trovare un accordo» tra le quattro famiglie che abitano nelle villette e il vicino condominio Hermite, che aveva promosso numerose azioni legali contro i proprietari delle abitazioni. Non solo: le famiglie delle villette potranno impugnare l’ordinanza stessa davanti al Tar o rivolgersi al presidente della Repubblica con un ricorso straordinario. I tre edifici sono utilizzati come prima casa da quattro famiglie, residenti in paese; ci vivono in tutto 13 persone, tra cui bambini e anziani. L’ordinanza di abbattimento andava firmata entro il 21 giugno. Perché le case rimangano al loro posto, il Consiglio di Stato ha sancito che serve un accordo transattivo tra Hermite e villette. Nell’assemblea del condominio ci sono posizioni differenti, tra chi vede di buon occhio un accordo e chi vuole mantenere una linea intransigente. I gruppi di maggioranza in Consiglio regionale (Uv, Av-Sa, VdA Unie e Pcp) hanno portato il tema in commissione, sentendo proprio Ferraris e l’avvocata Paola Roullet. L’obiettivo è quello di promuovere un accordo ed evitare le demolizioni degli edifici. A. MAN. — © RIPRODUZIONE RISERVATA