Potrebbe esserci una coda giudiziaria nella vicenda che sta scuotendo il consiglio comunale di Biella. Almeno sulla base di quanto scritto dal gip Arianna Pisano nell'ordinanza di archiviazione relativa alla denuncia verso il militante del Movimento 5 Stelle Mirco Squaiella, presentata dal consigliere della Lista Civica Corradino Alessandro Vignola. In relazione al gesto di quest'ultimo durante un consiglio comunale del 2019, quello in cui fu respinta la richiesta di concedere la cittadinanza onoraria a Liliana Segre, il gip precisa che «dall'immagine risulta chiaramente che il consigliere Vignola effettua il saluto romano» e che poco importa se la votazione in quel caso non era riferita al caso Segre. «Il senso non sarebbe cambiato – prosegue il gip -: infatti come correttamente osservato dal pm, è lecito attribuire un significato, quantomeno in termini di provocazione, al gesto del consigliere Vignola». Se questa versione venisse confermata sarebbe ipotizzabile il reato di «propaganda per motivi di discriminazione razziale, etica e religiosa», perseguibile d'ufficio dal momento in cui il giudice Pisano dovesse decidere di inviare la segnalazione in Procura. La mozione
Dal canto loro i pentastellati si limiteranno a una mozione, come spiega il consigliere Rocco Botta: «Chiediamo le dimissioni di Vignola, pur se consapevoli che nessuno le può imporre. Speriamo però in questo modo di sensibilizzare la maggioranza». La mozione verrà presentata anche alle altre opposizioni. «Vedremo se saranno d'accordo a sottoscriverla». Difende invece senza mezzi termini il suo consigliere il sindaco Claudio Corradino. «Senza voler contestare quanto deciso dal gip voglio far presente che si è basata soltanto su una foto; della seduta esiste anche un filmato che permette un’interpretazione molto diversa, con Vignola che arriva trafelato in aula e vota mentre si sta sedendo. Lo conosco bene e so che non avrebbe mai fatto ciò di cui è accusato. Se questo è il modo di far politica scelto dagli esponenti del Movimento 5 Stelle posso dire che mi spiace per i loro elettori». Contro il Movimento 5 Stelle si scaglia anche lo stesso Vignola, ribadendo la propria innocenza. «Ritengo – scrive in una lettera ai giornali -, che in questi due anni di vita amministrativa l'assoluta immobilità da parte del Movimento 5 Stelle non possa ora trovare sfogo e visibilità in questa triste vicenda. In campo lavorativo ed anche in politica mi sono semplicemente messo in gioco, sempre con il massimo rispetto per le altre persone. Faccio parte di una lista civica che appoggia il sindaco Corradino, e chiunque sa che non sono mai stato vicino a ciò che mi viene contestato e agli ambienti ai quali vengo additato». Nessuna reazione al momento da parte delle altre opposizioni. «Non vogliamo lavarcene le mani ma è una partita dei 5 Stelle – spiega il capogruppo Pd Valeria Varnero –: certo che tutta la storia si sarebbe potuta evitare se fosse stato approvato come avevamo chiesto un regolamento etico per i consiglieri».