25 maggio 2021 - 13:33

Roma, voragine a Tor Pignattara: due auto precipitano nel crepaccio

I danni hanno provocato anche la rottura di tubature idriche, un garage sottostante si è allagato. Via Zenodossio è stata chiusa da via Casilina fino a via Giovanni Maggi

di Manuela Pelati

Roma, voragine a Tor Pignattara: due auto precipitano nel crepaccio Foto tratta da Facebook
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Una scena impressionante quella si è mostrata questa mattina verso le 7 in via Zenodossio a Tor Pignattara dove ha ceduto il manto stradale provocando una gigantesca voragine di 6 metri per 12 che ha inghiottito due auto, una Smart e una Mercedes ferme in sosta. Per fortuna non ci sono stati feriti, ma i cittadini sono spaventati. Sul posto sono accorsi gli agenti della Polizia Locale che hanno posto la chiusura Via Zenodossio da via Casilina fino a via Giovanni Maggi.

Alle 11,30 circa sono giunti i Vigili del Fuoco di Tuscolano 1 (3/A) ed il funzionario di guardia, successivamente sono accorsi i tecnici di Acea e di Italgas che hanno effettuato le valutazioni. Il manto stradale sottostante la voragine è vuoto e c’è la presenza di un garage. Alcuni residenti lamentano perdite d’acqua nei giorni scorsi.

Dal dipartimento Simu che si occupa dei lavori pubblici del Campidoglio assicurano che la zona piena di incavature e vuoti è sotto osservazione. Su Facebook l’assessore capitolino Linda Meleo commenta: «Dai primi accertamenti sembrerebbe che un’importante perdita d’acqua abbia causato il cedimento del muro di cinta del palazzo e il conseguente smottamento del manto stradale. Via Zenodossio è una strada privata aperta al pubblico transito e nei giorni scorsi non c’erano state avvisaglie di alcun tipo su possibili cedimenti dell’asfalto. Non c’entra nulla la scarsa manutenzione stradale, come qualcuno ha provato a insinuare».

Ma si sono scatenate le polemiche politiche. «Benvenuti a Roma... — ha scritto il leader della Lega Matteo Salvini postando la foto delle auto inghiottite dall’asfalto. — Povera Capitale, non ti meriti questo». Pronta la risposta di Meleo: «Si tratta di una strada privata, abbiamo investito 450 milioni di euro e rifatto più di 800 km di Strade Nuove. Da te solo blabla».

Il candidato sindaco per Azione, Carlo Calenda ha pubblicato un collage delle ultime quattro voragini aperte. Oltre a via Zenodossio, «via Tricomi - 20 maggio, via Gregorio XI - 5 maggio, via Colli Portuensi - 15 aprile». Dall’opposizione del Pd in Campidoglio, Giulio Pelonzi ha attaccato: «Voragine specchio dell’assenza di prevenzione». E Roberto Morassut, vicepresidente alla Camera per i dem ed ex assessore all’urbanistica con il sindaco Valter Veltroni ha rimarcato: «Si moltiplicano gli episodi che attestano la grave fragilità morfologica derivante dalle caratteristiche del territorio, ma anche dalla vetustità dei sotto servizi e delle reti idriche». E poi: «L’Autorità di distretto del Tevere ha messo in luce la fragilità idrogeologica di Roma e il rischio frane di rilievi come Palatino, Parioli, Balduina. Ispra ha redatto un quadro dettagliato delle cavità di Roma. Ci sono dunque gli strumenti per agire con una programmazione poliennale che con le risorse 2021-27 per il Piano Operativo ambiente rimetta in sicurezza la Capitale. In questi ultimi 13 anni questa prevenzione è mancata».

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