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CULTURA

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Osservatorio Ali: librerie in ripresa, il 46,3% registra più clienti negli ultimi 6 mesi 2020

Le librerie indipendenti non si sono perse d'animo durante la pandemia, hanno incrementato l'e-commerce e le vendite con consegne a domicilio. Il presidente Ambrosini: 'si rendano le spese per i libri detraibili come le spese mediche'

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Il settore delle librerie indipendenti è in decisa ripresa dopo il duro colpo causato dall'emergenza sanitaria: il 34% ha registrato un miglioramento dell'andamento della propria attività economica negli ultimi sei mesi del 2020 e il 46,3% ha visto entrare più clienti rispetto ai primi sei mesi dell'anno caratterizzati dalle restrizioni del primo lockdown. 

Questi i primi dati che emergono dal secondo 'Osservatorio sulle librerie in Italia II semestre 2020, le prospettive al giugno 2021', realizzata da Ali, Associazione Librai Italiani, in collaborazione con Format Research. Ricerca presentata nel corso della 77esima assemblea dell'Associazione librai italiani Confcommercio in corso oggi a Roma. 

Occasione nella quale il presidente dell'Ali, Paolo Ambrosini, ha chiesto che ''si rendano le spese per i libri detraibili come le spese mediche". La ricerca mette in luce il fatto che sono tornati ad entrare ed acquistare in libreria nel secondo semestre del 2020 e nei primi mesi del 2021 sia clienti storici delle librerie, sia "nuovi" clienti, con un aumento dei titoli venduti. Dal mese di giugno al mese di dicembre 2020, il 48,6% delle librerie indipendenti ha registrato un aumento dei libri acquistati dai clienti ed il 43,1% un aumento dell'acquisto dei libri 'in valore'. 

Alla luce di questi elementi, i librai indipendenti esprimono un giudizio decisamente positivo sulle misure governative per il settore delle librerie - come 18app, Carta Docente, Biblioteche, Apertura anticipata, Librerie sempre aperte - che, in questo periodo di crisi sanitaria ed economica, si sono rivelate un fattore essenziale per consentire al settore di potere continuare a fare impresa e cultura. Sul fronte della digitalizzazione da oltre un anno dall'inizio della crisi anche il settore delle librerie indipendenti ha provveduto ad innovare: il 32,7% ha iniziato ad utilizzare l'e-commerce (che prima della pandemia non utilizzava) per le consegne a domicilio (erano il 27,3% a giugno 2020), il 28,4% ha utilizzato l'e-commerce (che prima della pandemia non utilizzava) per la vendita a distanza. 

Tra le imprese che a seguito della pandemia hanno iniziato ad utilizzare l'e-commerce per le consegne a domicilio, nove su dieci continueranno ad effettuare il servizio anche nel post pandemia.

''Quanto emerso dal nostro osservatorio - ha spiegato Paolo Ambrosini presidente di Ali-Confcommercio - ci rafforza nella convinzione che senza un'azione sistemica le librerie e la lettura non possono crescere nel paese. Per noi è fondamentale, quindi, confermare le misure adottate l'anno scorso ma anche avere finalmente la forza e il coraggio di rendere detraibili le spese per i libri al pari di quanto avviene ad esempio per le spese mediche. Dobbiamo avere la consapevolezza che il mondo della cultura e della formazione, di cui le librerie sono parte integrante, possono essere una leva determinante per aiutare il Paese a superare la crisi socio-economica in atto e per questo riteniamo che sostenere le librerie, il libro e la lettura sia un investimento per il Paese tutto". 

I numeri e la presenza sul territorio 
In Italia le imprese sono oltre tre milioni, di cui quelle del commercio al dettaglio sono oltre 580mila; tra queste, 3.577 sono librerie. Le librerie al Sud Italia rappresentano il 31,2% dell'intero comparto. La presenza più bassa di librerie si registra al Nord-Est, 17,6%. Lazio, Lombardia e Piemonte sono le prime tre regioni per numero di librerie in Italia. Nel 2012 esistevano 3.901 librerie. Negli ultimi anni si è assistito ad una diminuzione delle librerie pari al -8,3% in termini di variazione percentuale. 

Le librerie in Italia occupano oltre undicimila addetti. Il 39,3% degli addetti delle librerie operano presso le imprese del Nord-Ovest, il 23,4% operano al Centro. La Lombardia, la Toscana e il Lazio occupano quasi il 50% degli addetti totali che operano nelle librerie. Il Lazio, con il 12,6 delle librerie, dà lavoro all'8,8% degli addetti in Italia nel settore delle librerie. La fiducia delle librerie nell'andamento della propria attività economica è pressoché doppia rispetto alle imprese del terziario. L'indicatore a fine 2020 era "49" contro il "24" del terziario. Per quanto si segnali un peggioramento per il primo trimestre dell'anno, la previsione delle librerie per giugno 2021 è pari a "54" contro il "28" del terziario. Il giudizio positivo in merito all'andamento della propria impresa è in linea con il sentiment dei librai: il 46,3% delle librerie ha visto entrare più clienti nel corso degli ultimi sei mesi del 2020 rispetto ai mesi precedenti. 

Chi compra libri
Sul totale dei clienti che nel corso dell'ultimo anno hanno acquistato almeno un articolo in libreria, quasi otto su dieci sono persone che appartengono alla clientela storica del negozio. In netto miglioramento l'indicatore relativo ai ricavi: molto superiore alla media del terziario di mercato, tendenza consolidata dalla prospettiva al giugno 2021. Si segnala tuttavia un decremento dei ricavi nei primi tre mesi del 2021. In peggioramento la capacità delle librerie indipendenti di far fronte al proprio fabbisogno finanziario nei primi tre mesi del 2021 rispetto al dato con il quale si era chiuso il 2020. La previsione in vista della metà dell'anno fa registrare tuttavia un netto miglioramento dell'indicatore. 

I costi
In lieve peggioramento i costi di gestione delle librerie indipendenti alla fine del 2020. Nei primi tre mesi del 2021 sono il 4% le librerie che dichiarano che la situazione sia 'peggiorata'. Il giudizio sulle misure specifiche in favore delle librerie sono state estremamente soddisfacenti per le imprese: hanno avuto effetti positivi in termini di incrementi dei ricavi. L'app18 (misura già prevista prima della pandemia) ha avuto un impatto positivo sui ricavi per oltre il 64% delle imprese. Circa l'8% delle librerie ha riscontrato un impatto superiore al 25% rispetto ai ricavi. La Carta Docente (misura già prevista prima della pandemia) ha avuto un impatto positivo sui ricavi per oltre il 72% delle librerie. 

Il 9,4% delle imprese ha riscontrato un impatto superiore al 25% rispetto ai ricavi. Buono anche il giudizio in merito alla misura "biblioteche" che per oltre il 72% delle librerie ha avuto un effetto positivo sull'andamento dei ricavi. La misura 'Apertura anticipata' ha avuto un effetto positivo per oltre il 74% delle librerie. Per il 12,5% delle imprese l'apertura anticipata delle librerie ha avuto un impatto di oltre il 25% sui ricavi. Elevatissimo il numero di librerie che ha dichiarato un effetto positivo sui ricavi la misura che ha consentito alle imprese di restare sempre aperte anche in zona rossa. Quasi nove librerie su dieci. 

Le librerie indipendenti non si sono perse d'animo durante la pandemia, hanno incrementato l'e-commerce e le vendite con consegne a domicilio. Tra le imprese che a seguito della pandemia hanno iniziato ad utilizzare l'e-commerce per le consegne a domicilio, il 91,6% continua ad effettuare il servizio. Il 78,8% delle librerie indipendenti ha dichiarato che non ha figure preposte alla gestione dell'attività di e-commerce. Tra le imprese che hanno personale preposto alla gestione dell'e-commerce il 44,7% ha erogato formazione, in prevalenza per il caricamento dei prodotti e la gestione del magazzino. Il giudizio delle librerie indipendenti sull'utilità dei canali online per sopperire alla chiusura dei negozi fisici spacca a metà il campione. L'e-commerce viene visto come opportunità ma anche come una minaccia.