23 maggio 2021 - 22:46

Atalanta-Milan 0-2: due rigori di Kessie, rossoneri in Champions

La squadra di Pioli conquista la qualificazione battendo i bergamaschi che avevano a lungo dominato il campo

di Alessandro Bocci

Atalanta-Milan 0-2: due rigori di Kessie, rossoneri in Champions
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Il Milan da trasferta riabbraccia la Champions sette anni dopo l’ultima volta. E poco importa, adesso, che arrivi al traguardo con il fiatone e che soffra sino al novantatreesimo, il momento del secondo rigore trasformato da Kessie. Mai, come stavolta, conta il risultato, che sembrava scontato alla fine di uno straordinario girone d’andata e che per poco i rossoneri non gettano al vento nello sciagurato girone di ritorno.

Partita decisiva

L’ultimo sprint è dolcissimo. Pioli, che l’Atalanta non l’aveva mai battuta e in questo stadio ha rimediato cinque gol nel dicembre 2019, il giorno più difficile della sua felice esperienza a Milanello, chiude il cerchio agguantando anche il secondo posto. La sua banda vince la sedicesima partita lontano da casa nel segno del guerriero Kessie: implacabile dal dischetto e argine in mezzo al campo. La festa sul prato di Bergamo è sfrenata dopo la paura, i patimenti e le frenate degli ultimi mesi. Ora, tirato un sospirone di sollievo, ci sarà tempo per programmare il definitivo salto di qualità, il rientro del Diavolo nella nobiltà del calcio internazionale. Soldi per potenziare la squadra e magari risolvere i due casi spinosi sul mercato che si sono trasformati in stucchevoli tormentoni: il prolungamento di Donnarumma e quello di Calhanoglu.

Momento difficile

L’Atalanta vive i quattro giorni più difficili della sua stagione: dopo aver perso la Coppa Italia, lascia proprio ai rossoneri il secondo posto dentro una partita che non passerà alla storia.
Il rigore che Theo Hernandez guadagna (fallo di Maehle) e Kessie trasforma con freddezza, è la prima del Milan nell’area bergamasca. Il Diavolo non è granché ispirato: gioca con il «braccino», preoccupato, teso, poco dinamico. La squadra di Pioli va per vie orizzontali e si fa apprezzare solo in fase di non possesso palla. Bennacer e Kessie sono un bell’argine davanti alla difesa, mentre in attacco Leao è sperduto e Calhanoglu non pervenuto. L’Atalanta fa la partita per lunghi minuti, ma gioca con la pancia piena e senza l’intensità a cui ci ha abituato. Il rigore è l’unico tiro nello specchio della porta in un primo tempo che non passerà alla storia.

Le proteste

Gasperini non ci sta a perdere. Sul rigore protesta moltissimo e a inizio ripresa, per dare più spinta, manda dentro Muriel al posto dello spento Pessina. L’Atalanta spinge, il Milan si schiaccia troppo. Zapata sfiora il pari con un bel diagonale, Toloi lo spreca dentro l’area piccola ciccando il pallone. Pioli capisce che ha bisogno di forze fresche e fisicità e dà spazio a Krunic e Meitè. La partita, ormai, ha uno spartito ben preciso. L’Atalanta attacca e il Milan prova a ripartire in contropiede. E sono i rossoneri ad avere un’occasione d’oro: ma il pallonetto di Leao, dopo una galoppata di Kessie, si ferma sul palo. Sembra un cattivo presagio.

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