Emergenza coronavirus

La Sardegna «vede» la fascia bianca, segnali di ripresa per la stagione turistica

L’isola continua ad avere l'indice Rt più basso d’Italia e dal 31 maggio potrebbe scattare la fine delle restrizioni

di Davide Madeddu

Coronavirus: bollettino del 21 maggio 2021

3' di lettura

Il numero dei contagi cala, così come si abbassa l'indice Rt e la pressione sugli ospedali. La Sardegna viaggia di nuovo verso la zona bianca (che potrebbe scattare dal 31 maggio), forte di una tendenza che sembra dire che il peggio è passato, «anche se non bisogna abbassare la guardia». E in questo scenario cominciano ad arrivare i segnali di ripresa per la stagione turistica.

I dati

Per la terza settimana consecutiva, secondo quanto riportato dall’Istituto superiore di sanità nel monitoraggio settimanale, l’isola ha l'indice Rt a 0,61 più basso d’Italia che registra un indice a 0,78. In forte calo l'incidenza dei casi, 26,5 per 100mila abitanti. Migliora anche la pressione del virus sugli ospedali, dove il tasso di occupazione dei posti letto scende al 13% per l'area medica (186 il numero dei ricoverati) e al 19% sulle terapie intensive (35 i ricoverati), entrambe sotto le soglie d’allerta stabilita a livello nazionale. Nell’ultimo aggiornamento si registrano 42 nuovi casi. In totale sono stati eseguiti 1.268.040 tamponi, per un incremento complessivo di 3.184 test rispetto al dato precedente. Tre i decessi, 1.445 in tutto. Le persone in isolamento domiciliare sono 13.319 e i guariti sono complessivamente 41.389 (+175).

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Zona bianca all’orizzonte

«I principali indicatori della pandemia sul nostro territorio ci portano a guardare al futuro con rinnovato ottimismo. Il ritorno dell’isola alla zona bianca non è un’utopia - dice il presidente della Regione Christian Solinas -. I risultati ottenuti sono il frutto del sacrificio dei sardi e del grande lavoro di chi è impegnato ogni giorno in prima linea in una battaglia che riguarda tutti. Attraversiamo una fase particolarmente delicata in cui è imperativo non abbassare la guardia. La stagione estiva è alle porte e la Sardegna si prepara al ritorno a una nuova normalità che porterà ossigeno alla nostra economia».

Le vaccinazioni

Nelle ultime ventiquattro ore, contestualmente alla prima giornata degli “open day”, con il prolungamento dell’operatività fino alle mezzanotte in sei hub dell'Isola, e con l'avvio delle vaccinazioni a Carloforte, nell’ambito del progetto per le isole Covid-free, sono state somministrate 21.302 dosi, un dato che, sempre nella giornata di venerdì 22 maggio, ha fotografato la Sardegna fra le prime dieci regioni per somministrazioni ogni centomila abitanti. In crescita anche le adesioni alla campagna, che, sul sistema di Poste Italiane hanno superato le 212 mila prenotazioni solo per la prima dose. «Ora più che mai - prosegue Solinas - serve concentrare ogni sforzo per raggiungere gli obiettivi che abbiamo fissato».

Gli arrivi

Intanto continuano le verifiche agli arrivi nei porti e negli aeroporti. Tra le ore 18 del 19 maggio e le ore 18 del 20 maggio sono stati effettuati 3.090 controlli. Di questi 443 sono stati effettuati nell'aeroporto di Alghero e 358 in quello di Cagliari; 1.672 nel porto di Olbia, 555 in quello di Porto Torres, 32 Arbatax e 30 a Cagliari.

Le aperture

Cresce il numero delle prenotazioni ma alcune strutture iniziano ad aprire già da maggio. Inizia il Forte Village ospitando il raduno della Nazionale di calcio dal 24 al 28 maggio. A Porto Rotondo c'è chi, come l’Hotel Abi d'Oru, riparte il 29 maggio. Dal 1° giugno poi riapre anche il Chia Laguna, con gli Hotel Village e Baia di Chia resort Sardinia.

Le prenotazioni

«Il dato sulle prenotazioni è positivo sopratutto su luglio e agosto - dice Nicola Palomba, responsabile del settore turismo di Confindustria - e questo fa ben sperare. È chiaro che ci dovranno essere le conferme ma la tendenza è mutata e i turisti cominciano ad avere più fiducia». Dello stesso avviso anche Paolo Manca, presidente di Federalberghi. «Per luglio e agosto le prenotazioni vanno bene, giugno è a rilento e metà del mese andrà comunque perso - dice -. L’attenzione va sopratutto a settembre e ottobre dove potrebbe esserci una crescita». Per il manager però è necessario che ci siano degli interventi a sostegno delle assunzioni per superare la “devastazione” del 2020 i cui effetti continuano a farsi sentire anche quest'anno.

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