È morto Franco Battiato, il cantautore siciliano aveva 76 anni

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L'annuncio della famiglia. Il geniale musicista si era ritirato da tempo nella sua residenza a Milo, nel Catanese, dove domani saranno celebrati i funerali in forma strettamente privata e riservata. Nel corso di 50 anni di carriera, spaziando fra sperimentazione e successo popolare, ha firmato brani indimenticabili come "La cura" e "Centro di gravità permanente"

Si è spento questa mattina nella sua residenza di Milo, in Sicilia, il cantautore Franco Battiato. Aveva 76 anni. A renderlo noto è la sua famiglia. I funerali saranno celebrati nella villa nel Catanese domani mattina, mercoledì 19 maggio, in forma strettamente privata e riservata: sarà un sacerdote amico dell'artista a presiedere la cerimonia e poi, secondo quanto si è appreso, la salma sarà cremata e le ceneri saranno conservate nella cappella di famiglia. Battiato, genio imprevedibile ed eclettico della musica italiana, ha spaziato tra una grande quantità di generi, dalla musica pop a quella colta, tra momenti di avanguardia e la grande popolarità raggiunta soprattutto a partire dall'album "La voce del padrone" del 1981. Nella sua lunga carriera ha pubblicato brani indimenticabili come "La cura", "Centro di gravità permanente", "Voglio vederti danzare" (LO SPECIALELA FOTOSTORIA - I BRANI PIÙ FAMOSI - I DUETTI PIÙ CELEBRILE FRASI PIÙ BELLE DELLE SUE CANZONI - IL RICORDO SOCIAL - I SUCCESSI NEL CINEMA).

Cinquant'anni di carriera tra sperimentazioni e successo popolare

La carriera di Battiato si è dipanata in oltre 50 anni di musica, mai facilmente inquadrabile e mai appiattita su un unico genere, anzi spaziando tra  Lungo questi decenni il cantautore siciliano ha costruito un percorso davvero unico nel panorama italiano. Le prime esperienze musicali sono a Milano, con il primo contratto discografico ottenuto grazie al suo grande amico Giorgio Gaber che tra l'altro, insieme a Caterina Caselli (i due conducevano il programma "Diamoci del tu"), ha ospitato, nel 1967, la sua prima apparizione televisiva. Il successo presso il grande pubblico arriverà a inizio anni ‘80, ma negli anni '70 Battiato produce album sperimentali come "Fetus" e "Pollution" che hanno fatto scoprire all'Italia le possibilità della musica elettronica e le concezioni più avanzate del rock di quelle stagioni e le contaminazioni con i grandi autori di musica contemporanea.

Italian singer-songwriter Franco Battiato on the stage in Milan with Italian singer Alice (Carla Bissi), in concert for a date of the national tour. The event celebrates their artistic partnership that began in the 1980s. They are singing together the hits born from a long-lasting artistic history. From the left: Battiato sitting at the microphone with crossed legs and open arms while performing. Arcimboldi Theatre, Milan, Italy, 8th March 2016. (Photo by  Francesco Castaldo\Archivio Francesco Castaldo\Mondadori via Getty Images)

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L'esplosione di popolarità a inizio anni '80

È rispondendo a una vera e propria sfida lanciatagli da alcune riviste e critici musicali che a fine anni '70 Battiato comincia a scrivere canzoni pop, a partire da "L'era del cinghiale bianco" del 1979 che contiene la ballata cantata in siciliano "Stranizza d'amuri". L'anno successivo arriva "Patriots", con "Up Patriots to Arms" e "Prospettiva Nevski" a segnare ancora di più la nuova strada intrapresa. Ma il vero e proprio boom arriva nel 1981 con "La voce del padrone", il primo Lp a superare il milione di copie vendute in Italia. Praticamente ogni brano diventa un classico della canzone italiana, da "Bandiera bianca" a "Cuccurucucù", da "Summer on a Solitary Beach" a "Centro di gravità permanente". Le canzoni della nuova fase, affascinanti per l’originalità degli arrangiamenti e suggestive per i testi,  ampliano gli orizzonti del pop italiano. Tra citazioni colte e pop, la fascinazione per filosofia e meditazione, accostamenti arditi, il linguaggio di Battiato era un inedito nella canzone italiana.

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Gli altri successi

Gli anni '80 proseguono per Battiato con altri successi: "Voglio vederti danzare", La stagione dell'amore", "I treni di Tozeur" (cantata anche con Alice), "E ti vengo a cercare" e altri ancora. Poi si apre una fase più meditativa e pacata, con la musica di Battiato che si fa più mistica: anticipata da "L’oceano di silenzio" del 1988, diventa  indimenticabile con "L'ombra della luce", del 1991, cantata anche in un celebre concerto a Baghdad poco dopo la Guerra del Golfo per sostenere l’Unicef e le bambine e i bambini iracheni. Negli anni '90 arriva anche quello che è il brano più citato del genio catanese, "La cura", in bilico tra canzone d'amore e metafora filosofica.

Dalla lirica ai film, l'altro Battiato

Ma Battiato è stato anche tante altre cose: regista di film, autore di opere liriche, pittore, autore di canzoni per altri e soprattutto per tante voci femminili, da Alice a Milva e Giuni Russo. La lista delle sue collaborazioni va da Claudio Baglioni ai CSI, da Enzo Avitabile a Pino Daniele, dai Bluvertigo a Tiziano Ferro, Celentano, Subsonica, Marta sui Tubi.

Italian singer-songwriter and musician Franco Battiato greeting the public during a concert at Verona Arena. Verona, 1980s. (Photo by Adriano Alecchi/Mondadori via Getty Images)

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Le reazioni

Sono molti gli omaggi che stanno arrivando per Battiato. "Ci ha lasciato un Maestro. Unico, inimitabile sempre alla ricerca di espressioni artistiche nuove. Lascia una eredità perenne", scrive il ministro della Cultura, Dario Franceschini. "Il mio sincero, profondo dispiacere. Maestro. Poeta. Signore della musica e delle parole. Ci mancherà", è il messaggio su Twitter del presidente del Parlamento europeo, David Sassoli. "Sul ponte sventola bandiera bianca", scrive in un tweet il commissario europeo all'Economia, Paolo Gentiloni. Per le esponenti del M5s in commissione cultura al Senato "oggi è una giornata davvero molto triste, perché ci lascia uno dei più grandi artisti della musica e della cultura italiana. Addio Maestro, la tua arte resterà immortale e da oggi, ancora di più, ti verremo a cercare". Cordoglio anche dall'ex premier Giuseppe Conte: "E il mio maestro mi insegnò com'è difficile trovare l'alba dentro l'imbrunire. Ciao Maestro #Battiato".

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