Giornata internazionale

Omofobia, Mattarella: rifiuto assoluto di ogni forma di discriminazione e intolleranza

L’apertura dei vescovi: il ddl Zan «potrebbe essere fatto meglio, andrebbe corretto più che affossato», ha detto il presidente della Cei, cardinale Bassetti

di Nicoletta Cottone

Ddl Zan, la manifestazione nazionale a Roma

3' di lettura

«La Giornata internazionale contro l'omofobia, la transfobia e la bifobia è l'occasione per ribadire il rifiuto assoluto di ogni forma di discriminazione e di intolleranza e, dunque, per riaffermare la centralità del principio di uguaglianza sancito dalla nostra Costituzione e dalla Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea». Lo ha sottolineato il capo dello Stato Sergio Mattarella in un messaggio in occasione della Giornata internazionale contro l’omofobia, la transfobia e la bifobia. Sul ddl Zan all’esame del Parlamento fra frenate e rinvii, si registra una apertura dei vescovi.

Bassetti: la legge andrebbe corretta, ma non affossata

La legge per contrastare l’omotransfobia «potrebbe essere fatta meglio, andrebbe corretta più che affossata», ha detto il presidente della Cei, cardinale Gualtiero Bassetti, parlando del ddl Zan domenica 16 maggio ai margini della messa dedicata al mondo della comunicazione. Aprendo all’approvazione della legge, Bassetti ha precisato che «dovrebbe essere chiara in tutti i suoi aspetti, senza sottintesi. Noi siamo per la difesa e la dignità di tutti - ha detto Bassetti - di qualunque uomo o donna, bisogna difendere sempre i diritti della persona».

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L’orientamento sessuale non può costituire motivo di aggressione e scherno

«Le attitudini personali e l’orientamento sessuale non possono costituire motivo per aggredire, schernire, negare il rispetto dovuto alla dignità umana, perché laddove ciò accade vengono minacciati i valori morali su cui si fonda la stessa convivenza democratica. La società viene arricchita dal contributo delle diversità», si legge nella dichiarazione del presidente della Repubblica.

Solidarietà, rispetto e inclusione vettore di coesione sociale

«Disprezzo, esclusione nei confronti di ciò che si ritiene diverso da sé, rappresentano una forma di violenza che genera regressione e può spingere verso fanatismi inaccettabili.La ferita inferta alla singola persona offende la libertà di tutti. E purtroppo non sono pochi gli episodi di violenza, morale e fisica che, colpendo le vittime, oltraggiano l'intera società. Solidarietà, rispetto, inclusione, come ha dimostrato anche l'opera di contrasto alla pandemia, sono vettori potenti di coesione sociale e di sicurezza», ha aggiunto Mattarella.

Letta: approvare subito il ddl Zan

«Celebriamo la Giornata internazionale contro omofobia, bifobia, transfobia con un impegno concreto: approvare subito il Ddl Zan. Il Senato deve fare in queste settimane un gesto concreto per i diritti approvando la proposta del Pd», ha sottolineato il segretario del Pd Enrico Letta su Twitter.

Di Maio: serve uno scatto di civiltà, basta tentennamenti

«Oltre a celebrare una giornata, servono gesti concreti. In Parlamento bisogna accelerare con la legge contro l'omotransfobia», ha scritto in un tweet il ministro degli Esteri Luigi Di Maio. «Serve uno scatto di civiltà, basta tentennamenti», ha sottolineato il pentastellato Luigi Di Maio.

Salvini: no al ddl Zan, sì alla proposta del centrodestra

«Sì a una legge che introduca subito pene più severe per chi discrimina, insulta o aggredisce in base a sesso, etnia o religione, come quella già presentata da Lega e centrodestra. No a una legge che introduce bavaglio e carcere per le idee (punire chi non condivide le adozioni gay o l’utero in affitto è una follia) e vuole portare nelle scuole di bimbi di 5 o 6 anni la teoria gender. Liberi di amare e di pensare!», ha scritto su Facebook il segretario della Lega Matteo Salvini.

Ddl Zan: oltre 120 audizioni in commissione Giustizia

Intanto il ddl Zan, dopo essere stato approvato dalla Camera dei deputati il 4 novembre 2020, affronta un percorso accidentato al Senato, dove solo il 28 aprile 2021 è stata decisa la calendarizzazione in commissione Giustizia, dopo 5 mesi di rinvii, discussioni e frenate. Un percorso avviato subito dopo il monologo di Fedez in occasione del 1° maggio che ha attaccato la Lega per l’ostruzionismo al provvedimento. Intanto in Senato si apre il confronto sul disegno di legge, con oltre 120 richieste di audizione presentate dai partiti in commissione Giustizia (70 dalla Lega, 30 da Forza Italia, 10 da Iv, 9 dal Pd e 5 dal M5s). Ci sono tensioni per un ulteriore dilatamento dei tempi di approvazione, dopo i rinvii attuati finora dal presidente della commissione, il leghista Andrea Ostellari, che si è proposto anche come relatore del ddl. Il rischio, però, è che ad affossare la legge in aula sia il partito trasversale dei “franchi tiratori”, coperto del voto segreto.

Zan: no a passi indietro, il Senato faccia in fretta

«Non è più possibile fare passi indietro, stiamo parlando di dignità delle persone. Il Senato deve fare in fretta, siamo al terzo tentativo in Parlamento e non è possibile fallire di nuovo», ha detto il deputato Pd, Alessandro Zan, il 15 maggio in piazza del Popolo, a Roma, alla Manifestazione in sostegno della sua proposta di legge sull’omotransfobia. «Faccio un appello ai membri del Senato affinché venga approvata questa legge contro i crimini d'odio - ha proseguito il dem - . L'Italia è “maglia nera” in Europa per quel che riguarda la discriminazione e la violenza».

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