Sì allo scudo penale per medici e infermieri nel periodo di pandemia. Di cosa si tratta

I reati di omicidio colposo e lesioni personali colpose compiuti dai vaccinatori «sono punibili solo nei casi di colpa grave»
Sì allo scudo penale per medici e infermieri nel periodo di pandemia. Di cosa si tratta

I vaccinatori, medici e infermieri, sono esonerati dalle responsabilità penali, civili e contabili legate alla campagna nazionale di immunizzazione, a meno di colpa grave. Lo scudo penale, una misura che fa parte del decreto Covid, è stato approvato dal Senato con 144 voti favorevoli, 25 contrari e 3 astensioni (entro il primo giugno dovrà passare alla Camera per la conversione in legge). I reati di omicidio colposo e lesioni personali colpose compiuti dai vaccinatori «sono punibili solo nei casi di colpa grave».

Il personale sanitario aveva richiesto questa misura dopo le morti sospette di persone vaccinate con AstraZeneca nei mesi scorsi, prima che l’Ema escludesse correlazioni tra le trombosi e il farmaco. I medici non possono scegliere quale vaccino somministrare: non possono quindi neppure rispondere delle eventuali reazioni avverse al farmaco. Rimangono responsabili, invece, di eventuali danni derivanti dal sovraddosaggio del siero, della mancata osservazione clinica del paziente dopo l'inoculazione o della scelta di una zona del corpo sbagliata per l'iniezione: questi sono i casi di «colpa grave».

Lo scudo protegge i sanitari anche dagli eventi avvenuti nella fase dell’emergenza Covid-19: per la valutazione del grado della colpa, «il giudice tiene conto, tra i fattori che ne possono escludere la gravità, della limitatezza delle conoscenze scientifiche al momento del fatto sulle patologie da SARS-Cov-2 e sulle terapie appropriate, nonché della scarsità delle risorse umane e materiali concretamente disponibili in relazione al numero dei casi da trattare, oltre che del minor grado di esperienza e conoscenze tecniche possedute dal personale non specializzato impiegato per far fronte all’emergenza».

Perché, come ha precisato la senatrice del MoVimento 5 Stelle Elvira Evangelista, vicepresidente della Commissione Giustizia di Palazzo Madama e prima firmataria dell’emendamento, «non si può non tenere conto della situazione e del contesto in cui i nostri sanitari hanno operato durante quest’anno per far fronte al Covid-19 e non è giusto che gli operatori si ritrovino a pagare per colpe non loro. Ciò anche nell’interesse dei cittadini che devono poter contare su medici che non siano terrorizzati dal fare il proprio lavoro».

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