La Scala: scintille tra Riccardo Muti e Riccardo Chailly dietro le quinte

Secondo quanto fanno sapere i presenti, dopo il concerto-evento che ha segnato la riapertura del Teatro alla Scala di Milano dopo 200 giorni di chiusura per il Covid, l'attuale direttore musicale Riccardo Chailly e il suo predecessore Riccardo Muti sarebbero stati protagonisti di un duro scontro dietro le quinte
La Scala scintille tra Riccardo Muti e Riccardo Chailly dietro le quinte

A leggere Choderlos de Laclos sembra che, nel Settecento, il teatro fosse il luogo migliore per captare gossip, immortalare intrallazzi e assistere alle discussioni. Dai palchetti del primo e del secondo ordine, le dame inforcavano il binocolo non tanto per seguire l'opera, che la maggior parte dei nobili riteneva di poco interesse, quanto per scoprire cosa si consumasse all'interno dei palchetti del lato opposto, cercando lo scandalo, confezionando il pettegolezzo per raccontarlo, fresco fresco, al tè del giorno dopo, infarcendolo di dettagli. Ebbene, a distanza di quattrocento anni, sembra proprio che non sia cambiato niente. La location è quella del Teatro alla Scala di Milano, riaperto dopo sette mesi con due concerti-evento che hanno permesso di rialzare il sipario e di ammettere il pubblico, seppur contingentato, all'interno della struttura. A solleticare l'attenzione della stampa, però, non è stato quello che è successo sul palco, ma dietro le quinte. Pare, infatti, che dopo il concerto dei Wiener Philharmoniker, l'attuale direttore musicale della Scala Riccardo Chailly e il suo predecessore Riccardo Muti - che ha ricoperto l'incarico dal 1985 al 2005 - siano stati protagonisti di un duro scontro testimoniato da diversi testimoni oculari.

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La miccia si è accesa quando Chailly ha deciso di salutare Muti nel suo camerino: **al suo arrivo, però, Muti avrebbe prima sostenuto di non conoscerlo per poi dirgli di levarsi di torno in maniera poco elegante. **«Avevo detto che non volevo vedere nessuno, solo persone a me gradite. Cosa ci fa lui qui?» avrebbe esclamato Muti davanti a un Chailly evidentemente in imbarazzo, particolarmente contrariato. La frase sarebbe stata ripetuta da Muti anche davanti alla folla di spettatori che si era messa in fila davanti al camerino (che, tra parentesi, era quello di Chailly) per omaggiarlo dopo il concerto, che ha segnato l'ultima tappa della tournée italiana dei Wiener. A quel punto Chailly era già andato via, ma dal camerino continuavano ad arrivare risate e schiamazzi: «Quello non porterà mai i Wiener alla Scala come ho fatto io per sei volte. Non capisco perché La Scala non lo ha ancora mandato via» avrebbe detto, sempre secondo la ricostruzione di chi era presente, Muti mentre il sovrintendente Dominique Meyer cercava di tappare il buco parlando di una semplice «ragazzata».

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L'episodio non farebbe che confermare il rapporto teso tra Muti e la Scala che qualcuno aveva già notato nel saluto rivolto al pubblico prima di eseguire il bis di* Kaiser Waltz* di Strauss, quando il maestro si è limitato a ringraziare solo i Wiener e a spiegare che l'esibizione alla Scala dell'11 maggio fosse «solo una coincidenza» (il cinquantesimo anniversario dello storico concerto diretto da Arturo Toscanini nel 1946 per la ricostruzione del Piermatini lo aveva diretto sempre Muti nel 1996). Insomma, pare proprio che Muti non abbia apprezzato le polemiche sul fatto che il suo concerto con l'orchestra austriaca fosse il primo con il pubblico nel teatro dopo 200 giorni di restrizioni. La Scala, ufficialmente, non ha commentato l'episodio, ma sembra evidente che le speranze di rivedere Muti dirigere l'orchestra del Piermarini non siano poi così alte. Ah, se solo Choderlos de Laclos fosse ancora qui.

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