Libri maggio 2021: le uscite da non perdere secondo gli editor di Vogue

Un mese speciale questo per la lettura. Non a caso, dal 2011 celebriamo il Maggio dei Libri che vuole sottolineare il loro valore sociale quale elemento chiave della crescita personale, culturale e civile. Noi lo onoriamo con la nostra selezione di titoli da leggere adesso
Moby Dick di Alessandro Sanna
Alessandro Sanna

Il mese di maggio vede prima di tutto due grandi ritorni: quello di Muriel Barbery, l'autrice di L'eleganza del riccio - successo da 2 milioni di copie solo in Italia - con un racconto ambientato in Giappone. E quello di Patrick McGrath, autore di Follia, maestro del thriller psicologico. Ma non è tutto: nel “Maggio dei Libri” noi vi proponiamo anche un racconto sospeso tra realtà e fantasia: una storia al femminile poco conosciuta ma molto intensa, quella di una matematica e fisica siciliana la cui avventura si intreccia con quella di un docente ebreo durante il Nazismo. Poi ecco la vicenda di una famiglia “inconcepibile”, narrata con delicatezza da un giovane scrittore e avvocato. E per finire le immagini potenti di Alessandro Sanna che illustra un classico di sempre: Moby Dick. 

La tigre di Noto di Simona Lo Iacono (Neri Pozza)
In libreria dal 29 aprile

La storia di Marianna Ciccone la conoscevano in pochi. Nata a Noto a fine 800, prima che scoppiasse la Grande Guerra, lascia casa e famiglia per trasferirsi prima a Roma e poi a Pisa, dove alla Normale, si laurea in Matematica e in Fisica, - neanche a dirlo, unica donna del suo corso. Una determinazione fuori del comune la sua: il suo partire è quasi come morire agli occhi dei suoi e della sua città. Resta a Pisa, poi, dove insegna e studia spettrometria sempre alla Normale e i suoi lavori finiscono per avere una certa risonanza nel campo della nascente meccanica quantistica molecolare. Ma non aspettavi uno di quei romanzi edificanti alla “rebel girls”. E a dispetto del titolo, sono gli affetti e i sentimenti a emergere nella storia di Marianna e a coinvolgere il lettore fino all'ultima riga. La sua avventura umana la porta a incontrare all'università di Francoforte un docente ebreo, proprio quando la politica della soluzione finale di Hitler sta facendo i suoi primi passi. È più giovane di lei e lei lo aiuta a fuggire in Canada (dove avrà anche un Nobel per la Chimica). Ma per la questione ebraica la nostra Tigre di Noto fa molto, molto di più: nasconde con grande coraggio i testi di cultura ebraica dell'Università di Pisa prima che vengano requisiti e bruciati e…  no questo non ve lo racconto. Sarebbe un inutile spoiler di una faccenda che forse è solo frutto della fantasia della scrittrice ma che, tra le maceria di una Pisa bombardata e distrutta, rende il romanzo ancora più intenso. 

Una rosa sola di Muriel Barbery (Edizioni e/o)
In libreria dal 12 maggio

Torna l'autrice de L'eleganza del riccio, e ci porta questa volta in Giappone. Dove Rosa, la protagonista nelle prime righe del romanzo si sveglia un mattino. È lì per conoscere il testamento del padre che non ha mai incontrato. È triste, tristissima, depressa direi. “La sua vita si cristallizzava nel ghiaccio”. Conosce i fiori, ma non li guarda; le piacciono gli uomini, ma solo per una sera: “Del resto non aveva mai desiderato qualcuno per più di pochi giorni”. Niente la appassiona. Del padre non sa niente, sa solo che è giapponese e che quarant’anni prima ha avuto un’effimera relazione con la madre. Ma il Giappone è un altro pianeta e, anche se in un primo tempo le ciotoline da tè e i vialetti di sabbia rastrellata le fanno soltanto rabbia, piano piano si fa strada in lei una consapevolezza del profondo che la porterà a rivalutare se stessa e a vedere con un altro occhio quelle che fino a quel momento le erano apparse solo un’interminabile serie di disgrazie. Accompagnata nel suo viaggio di rinascita da Paul, belga trapiantato in Giappone, fedelissimo segretario del padre, Rosa conoscerà un nuovo concetto di bellezza che la porterà a elaborare un nuovo concetto di amore e quindi di vita.

Lo capisce anche un bambino, di Mattia Zecca (Feltrinelli) 
In libreria dal 29 aprile

Papà Mattia e papà Nicola hanno due figli Lorenzo e Martino che "condividono la stessa cameretta, la stessa storia di amore, determinazione e cura. Il romanzo è la storia vera di una famiglia come le altre, una famiglia felice che, convinta di essere trasparente, una tra le tante, scopre invece di essere invisibile. Perché se l’amore ignora sempre le leggi della fisica e della biologia, la legge talvolta ignora l’amore. A Lorenzo e Martino, infatti, che di genitori ne hanno due, l’ordinamento italiano ne riconosce solo uno per ciascuno. L’altro, per le istituzioni, non è che un mero convivente. Lorenzo e Martino, per la legge italiana, non sono fratelli. “Per il nostro Paese noi siamo quattro simpatici coinquilini che si vogliono tanto bene e che, se trovassero un buon portiere, potrebbero formare un’ottima squadra di calcetto a cinque. Se solo papà Mattia e papà Nicola sapessero giocare a pallone. è questo, il problema”. Con una scrittura delicata e profonda, Mattia Zecca scrittore e giovane avvocato, racconta la sua storia personale che riguarda però tutti noi, nel nostro diritto assoluto di essere visti per quello che siamo. 

Moby Dick di Alessandro Sanna (Rizzoli)
In libreria dall'11 maggio

Dalla prefazione al volume: “Ci vuole un ammirevole coraggio per trarre un libro illustrato da Moby Dick: il terribile Achab e l'ancor più terribile balena incutono timore a chiunque, figurarsi a chi si getta in acqua con una matita in luogo di un arpione. Ma Alessandro Sanna conosce quel timore, e sa che per governarlo occorre credere radicalmente nella forma specifica del disegno: nella possibilità di cantare l'epica melvilliana attraverso la figura, infondendovi nuovi sensi e traendo da essa nuovi echi … Il paesaggio narrativo di Sanna, benché comporti la presenza umana, di fatto la supera e si libra subito in un tempo mitologico, dove le forze in gioco sono di tutt'altra caratura — il vero tempo di Melville. E ogni pagina di quest'opera si impegna a riscrivere il mito. Ma c'è di più. "Nulla si può dire a proposito di Moby Dick se non che si tratta di una battaglia", scrive E. M. Forster in Aspetti del romanzo, aggiungendo: "Il resto è canto". L'osservazione non cancella ogni carattere simbolico dall'avventura di Achab e compagni: ci invita però a riconoscere appieno la brutalità e la bellezza dello scontro con la balena in quanto tale. E battaglia e canto sono elementi che ritroverete appieno nelle tavole di Sanna. La caccia è qui un rito primordiale, spogliato di necessità economiche o alimentari; e uso il termine primordiale anche in un senso più ristretto: il tratto di Sanna, per quanto moderno e raffinato, si nutre anche di ispirazioni arcaiche — penso all'arte parietale del Paleolitico. E ciò si adatta perfettamente alla tragedia di Moby Dick: terrore, violenza e alcuni elementi di paradossale dolcezza sono offerti in tutta nudità, perché qui non c'è spazio per i fronzoli. La lotta che trabocca da queste pagine è una lotta per la vita e la verità.

La Lampada Del Diavolo di Patrick McGrath (La Nave di Teseo)
In libreria dal 20 maggio

Chi non ricorda la suspence di Follia, il suo romanzo del 1996, che tenne il lettore avvinghiato a quelle pagine fino all'ultima parola? Be' l'incantesimo si ripete. Qui il protagonista è un anziano poeta Francis McNulty che sente avvicinarsi la fine dei suoi giorni. Siamo a Londra nel 1975, ma il suo animo è turbato dall'ombra di una colpa di 40 anni prima durante la Guerra Civile spagnola, un tradimento che non ha mai avuto il coraggio di confessare. Un'ombra che si materializza in un’oscura presenza, con le fattezze del generale Francisco Franco. L’invito della figlia ad accompagnarla in viaggio di nozze a Madrid è l’occasione per affrontare i fantasmi del suo passato, proprio mentre nel palazzo reale si consuma l’agonia del Generalissimo. È un un viaggio liberatorio nel tempo, nei ricordi di famiglia, ma soprattutto nei pensieri del protagonista nei recessi della sua mente.