Mascotte in piazza e saracinesche abbassate. La protesta di parchi a tema e centri commerciali
Il via libera a parchi tematici e acquatici è al momento previsto il primo luglio
In piazza con i personaggi dei cartoon amati dai bambini per chiedere di anticipare il via libera ai parchi tematici e acquatici, attualmente previsto per il primo luglio. La manifestazione, indetta dall'Associazione Parchi Permanenti Italiani aderente a Confindustria, si svolge a Roma in Piazza del Popolo e segue la petizione #NO1luglio, che in pochi giorni ha già raccolto decine di migliaia di firme e che continuerà anche dopo l'evento. In piazza del Popolo a Roma, tra musica palloncini, sfilano le mascotte dei protagonisti del comparto: i parchi del gruppo Costa Edutainment, Leolandia, MagicLand, Mirabilandia, Zoomarine, Gardaland e molti altri ancora.
Giuseppe Ira, presidente dell'Associazione Parchi Permanenti Italiani e di Leolandia (Bergamo), dice: "Il Governo sta giocando con il futuro di migliaia di lavoratori, molti dei quali sono stagionali e dal 30 aprile hanno perso ogni sussidio. Le Istituzioni non possono continuare ad ignorarci. Chiediamo di poter aprire prima, come avviene all'estero e come sarebbe logico dopo le dichiarazioni del Presidente del Consiglio Mario Draghi riferite all'invito ai turisti stranieri di tornare in Italia a partire dal 15 maggio. Sarebbe spiacevole che i turisti trovassero chiusi solo i parchi a tema: le nostre sono attività sicure, all'aperto e i protocolli predisposti lo scorso anno hanno dimostrato di funzionare perfettamente".
L'Associazione Parchi Permanenti Italiani ricorda inoltre che, in 14 mesi di crisi, "le aziende del settore non hanno ricevuto ristori e finanziamenti, nonostante gli ingenti costi fissi. Il settore è composto da circa 230 strutture tra parchi a tema, faunistici, avventura e acquatici. Nel 2019 ha generato un giro d'affari superiore ai 400 milioni di euro e 25.000 posti di lavoro diretti (tra occupati fissi e stagionali). Cifre che salgono rispettivamente a 2 miliardi di euro e 60.000 addetti considerando l'indotto composto da hotel, ristorazione, merchandising, manutenzioni e altri servizi collaterali. Nel 2020 il 20% dei parchi ha rinunciato completamente all'apertura, 5 parchi italiani sono passati sotto il controllo di fondi di investimento stranieri e si sono persi 10mila posti di lavoro stagionali.
Saracinesche abbassate
Protestano contro le chiusure nei fine settimana i centri commerciali che simbolicamente hanno abbassato le saracinesche per alcuni minuti. L'iniziativa, che coinvolge 30mila negozi e supermercati, è promossa dalle associazioni del commercio, Ancd-Conad, Confcommercio, Confesercenti, Confimprese, Cncc-Consiglio Nazionale dei Centri Commerciali e Federdistribuzione, che chiedono l'immediata revoca delle misure restrittive che da oltre 6 mesi impongono la chiusura dei negozi nei giorni festivi e pre-festivi, ovvero nei giorni più importanti della settimana in termini di ricavi e fatturato.
Le associazioni del commercio vogliono dare voce ai 780mila lavoratori delle 1.300 strutture commerciali integrate presenti su tutto il territorio nazionale, che vivono da oltre un anno in un clima di forte incertezza, e ribadire la sicurezza dei centri, parchi e gallerie commerciali che, sin dall'inizio della pandemia, hanno adottato protocolli rigorosi, garantendo che non si registrasse alcun caso di focolaio in tali strutture.
Dall'inizio dell'emergenza, il settore dei centri commerciali ha messo volontariamente e gratuitamente a disposizione 160 strutture sul territorio nazionale per la creazione di hub vaccinali. Le associazioni del commercio coinvolte auspicano di "poter avere dalle Istituzioni risposte certe e tempestive, per rimettere in moto un comparto tra i più danneggiati dalla crisi, che continua ad operare solo parzialmente e senza una chiara prospettiva di ripresa".