Original qstring: utm_source=headtopics&utm_medium=news&utm_campaign=2021-05-08 | /dl/archivio-rainews/articoli/Libia-giunto-a-Mazara-del-Vallo-peschereccio-Aliseo-8ba98899-960d-423b-a235-5cb443d43cd4.html | rainews/live/ | true
MONDO

Sindaco: Guardia libica non risponde al governo

Libia, giunto a Mazara del Vallo peschereccio 'Aliseo'

Condividi
Peschereccio "Aliseo" (Ansa)
È entrato questa mattina nel porto di Mazara del Vallo, scortato da una motovedetta della Guardia Costiera, il peschereccio "Aliseo", con sette uomini d'equipaggio compreso il comandante Giuseppe Giacalone, rimasto lievemente ferito dai colpi d'arma da fuoco sparati da una motovedetta militare libica.

L'assalto è avvenuto due giorni fa a nord della costa di Tripoli, in acque internazionali anche se all'interno della Zona di protezione pesca libica. L'intervento tempestivo della Marina Militare italiana, giunta in soccorso del peschereccio con la fregata Libeccio e un elicottero, ha convinto i militari libici a rilasciare l'imbarcazione.

Ad accogliere in banchina l'equipaggio del peschereccio, oltre al sindaco Salvatore Quinci e al vescovo di Mazara del Vallo Domenico Mogavero, che addirittura è salito a bordo della motovedetta della Guardia Costiera per salutare i marittimi prima ancora del loro arrivo in porto, i familiari dei sette uomini d'equipaggio. Tra di loro anche la moglie del comandante Giuseppe Giacalone, Nuccia, e il figlio Alessandro, che è anche l'armatore dell'imbarcazione. Il capitano dell'Aliseo ha una benda in testa e una maglietta sporca di sangue a causa delle ferite provocate dalle schegge del finestrino della cabina, mandato in frantumi dai colpi di mitraglia sparati dai militari libici.   

In porto anche i carabinieri della Scientifica di Trapani che saliranno a bordo per una serie di rilievi dopo che la Procura di Roma, competente per i reati commessi all'estero, ha aperto un fascicolo sull'assalto da parte della motovedetta libica delegando le indagini al Ros. Tra le autorità è presente, in rappresentanza del governo regionale, anche l'assessore alla Pesca Toni Scilla. 

"Questa vicenda dimostra che c'è un pezzo di Guardia libica che non risponde al governo. Chiediamo al governo italiano un gran lavoro di diplomazia affinché anche la nostra marineria nel Mediterraneo abbia la giusta sicurezza". Lo ha detto il sindaco di Mazara del Vallo Salvatore Quinci, che ha accolto in porto il rientro del peschereccio.   

Il sindaco si recherà martedì prossimo a Roma per incontrare il ministro della Difesa Lorenzo Guerini e quello dell'Interno Luciana Lamorgese per un esame della situazione della marineria mazarese che sollecita una maggiore protezione nell'attività di pesca al largo delle coste nordafricane da parte delle nostre autorità. 

"Ci hanno sparato almeno 100 colpi addosso e ci hanno detto che se avessero avuto un cannoncino lo avrebbero utilizzato. Hanno mirato alla cabina". Lo dice Girolamo Giacalone, timoniere dell'Aliseo, descrivendo l'agguato subito giovedì scorso da una motovedetta libica. "Sono saliti a bordo in tre e sono rimasti per almeno due ore, hanno prelevato il comandante e quando lo hanno rilasciato gli hanno chiesto scusa", continua il marittimo riferendosi al comandante Giuseppe Giacalone, ferito durante l'aggressione. "La marina italiana - continua il timoniere dell'Aliseo - ci ha scortato con una nave e con un elicottero, ma non hanno hai sparato un colpo".

"È una vicenda che sta lasciando il segno, speriamo che si riprendano al più presto e che abbiano il coraggio di tornare in mare". Così monsignor Domenico Mogavero, vescovo di Mazara del Vallo, che ha incontrato il comandante dell'Aliseo. "È un problema grave - continua - ci sono interessi particolari e gli interlocutori in Libia per sono ora deboli".