Nadia De Munari, cosa è successo alla missionaria laica uccisa in Perù

Era originaria di Schio, nel vicentino, e da anni viveva in Perù. Secondo i media locali è stata assalita con un machete forse durante un tentativo di rapina. La missionaria aiutava i bambini bisognosi
Nadia De Munari cosa è successo alla missionaria laica uccisa in Perù

È stata uccisa a colpi di machete o con uno strumento simile a un’ascia, probabilmente per un tentativo di rapina. Nadia De Munari era una missionaria laica italiana, originaria di Schio, nel vicentino, che aveva dedicato la vita ai bisognosi in Perù. Aveva cinquant’anni, da tempo viveva in Sud America. «Nadia è una martire», ha detto la madre secondo quanto riferito dal parroco di Schio.

Lavorava in Perù con l’organizzazione dei salesiani Operazione Mato Grosso. Era responsabile del centro «Mamma mia» di Nuevo Chimbote, realizzato da padre Ugo De Censi.

Sarebbe stata colpita mentre dormiva e avrebbero anche cercato di strangolarla. I quotidiani locali, secondo quanto riporta Il Gazzettino, parlano di una aggressione molto violenta. È successo la scorsa settimana, martedì. Era ancora viva quando gli altri volontari del gruppo sono andati a cercarla perché non si era presentata alla preghiera della mattina. È stata portata in ospedale, per un intervenuto chirurgico d’urgenza che però non le ha salvato la vita. La polizia locale ha interrogato cinque persone che erano nella struttura. Anche un’altra donna, Lisbet Ramirez Cruz, è stata aggredita. La sua testimonianza potrebbe essere fondamentale.

«Nadia ha donato la sua vita, ci ha messo il sangue», ha detto all’Adnkronos don Gaetano Santagiuliano, parroco del paese veneto in cui la donna tornava ogni due o tre anni. «Era entusiasta, orgogliosa del servizio che faceva con l’operazione Mato Grosso. Gestiva sei asili e la scuola elementare in una periferia degradata a due ore da Lima».

L’ha ricordata con un post su Facebook anche la cugina, Katia De Munari, assessore del comune di Schio: «Oggi è giunto inaspettato e crudele un altro duro colpo da dover accettare.... Sei sempre stata il sole per tutti noi, hai dedicato la tua vita ad amare ed aiutare il prossimo... I tuoi bambini erano fonte di orgoglio e gioia per te e io non vedevo l’ora di ricevere tue notizie, video e le innumerevoli foto del tuo bellissimo mondo pieno d’amore».

Proprio la cugina ha chiesto l’intervento dell’Interpol, non convinta dell’ipotesi della rapina anche se non sono stati ritrovati i suoi documenti e il suo telefono, non aveva soldi. «Che si facciano indagini», ha detto a Repubblica, «che non vada tutto a spegnersi. Già si è perso tempo prezioso. Nadia è stata uccisa da qualcuno a cui evidentemente dava fastidio… Mia cugina insegnava i valori e la legalità. Forse qualcuno non apprezzava».

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