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Covid, 90mila studi già pubblicati, e oltre 12mila in attesa. Brusaferro: "Sovraccarico di evidenze scientifiche".

(afp)
Per il presidente dell'Istituto Superiore di Sanità, sui server MedRxiv, "disponibili subito lavori che ancora non hanno terminato iter di revisione scientifica, è una produzione che ha un valore rilevante, ma va letta con la cautela del caso"
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"Un tema che questa epidemia ha sollevato in modo forte riguarda da un lato la sovrabbondanza di informazioni disponibili, detta infodemia, ma accanto a questo c'è anche una quantità enorme di evidenze scientifiche che vengono prodotte e rese subito disponibili". A mettere in luce come la pandemia Covid abbia portato portato al "problema del sovraccarico di evidenze scientifiche" in materia è stato Silvio Brusaferro, presidente dell'Istituto Superiore di Sanità (Iss), intervenendo al webinar "Real world Evidence e la sua utilità nella gestione della Sars-CoV-2".


La quantità di pubblicazioni recuperabili sulla banca dati Pubmed mostrano come sul Sars-Cov-2 solo nel 2020 ci sono state ben 90.840 pubblicazioni su rivista indicizzate sul motore di ricerca Pubmed, a cui si aggiungono le 46.360 pubblicate nei primi 4 mesi del 2021. Ma accanto a queste ci sono anche disponibili studi non ancora pubblicati, ha evidenziato Brusaferro. Sono 12.574 gli studi ora su MedRxiv, server che ospita i 'pre-print', ovvero che "permette di avere disponibili subito lavori che sono stati sottomessi a riviste, ma che ancora non hanno terminato iter di revisione scientifica. Questa produzione - ha concluso Brusaferro - ha sicuramente un valore rilevante, ma va letta con la cautela del caso".