22 aprile 2021 - 18:02

Salone del Mobile, Luti si dimette: «Non condivido la rinuncia all’edizione simbolo della ripresa»

«Non ci sono più le condizioni». Alla base della scelta «dolorosa e sofferta» dell’ex presidente la spaccatura nel comitato organizzatore della kermesse sull’edizione 2021

di Pierpaolo Lio

Salone del Mobile, Luti si dimette: «Non condivido la rinuncia all'edizione simbolo della ripresa»
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«Non ci sono più le condizioni». Claudio Luti si dimette dalla presidenza del Salone del Mobile. Ad annunciarlo è lo stesso Luti in una nota in cui spiega: «Rispetto le decisioni di tutti, ma non condivido la volontà di non fare squadra in un momento così delicato e di rinunciare almeno a provare a definire un percorso concreto per fare quello che potrebbe essere il Salone simbolo della ripresa del Paese».

Luti ha rassegnato le sue dimissioni alla vigilia del cda di FederlegnoArredo Eventi, al quale non ha presenziato avendo rimesso il mandato prima della riunione. Alla base della decisione ci sarebbe una «diversità di visione globale del settore». «Lasciare in un momento così delicato e complesso è una scelta dolorosa e sofferta», aggiunge, ma negli ultimi giorni si era registrata una spaccatura: mentre si lavorava «per costruire le condizioni» per svolgere a settembre la manifestazione, «si è evidenziata la volontà da parte delle aziende di rinunciare a partecipare». «Certamente riconosco le difficoltà e anche le incognite che ci impediscono ora di chiarire tutte le incertezze date dallo scenario pandemico ancora incombente — prosegue —. Ma quello che conta per me è la comune volontà di intenti, che è venuta a mancare».

Le divisioni nel comitato organizzatore avrebbe visto gli industriali brianzoli del settore frenare lo slancio dei milanesi, più propensi a confermare l’evento. Ma per i dubbiosi, difficilmente un’organizzazione in corsa avrebbe davvero permesso l’arrivo in massa ai buyer stranieri, con conseguenze sulla sostenibilità economica delle spese da affrontare per allestire stand ed eventi, difficilmente compensate da nuovi ordini e contratti. Luti invece aveva supportato fin dalla scorsa primavera l’idea di andare avanti comunque, in quella che avrebbe dovuto essere un’iniezione generale di fiducia nella ripresa del settore e dell’interno Paese dopo le fatiche del Covid. «L’obiettivo — conferma l’ormai ex presidente — era quello di rappresentare il sistema unito e compatto nel tornare a raccontare al mondo il design e a portare i primi segnali di una reale rinascita del Paese». «Resta il mio indiscusso rispetto e affetto per il Salone del Mobile che continuerò a sostenere — conclude — e mi auguro che il lavoro di tutti prosegua con l’obiettivo di preservare le emozioni, le suggestioni e la forza che il Salone da sempre porta a Milano».

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