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ITALIA

Pedopornografia e propaganda antisemita, otto minori indagati a pisa

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La Polizia di Stato di Pisa ha individuato e indagato otto minorenni responsabili, a vario titolo, di gravi reati, tra cui diffusione di materiale pedopornografico, istigazione all'odio razziale per propaganda antisemita e detenzione illegale di strumenti atti all'offesa. E' il bilancio di un'indagine avviata nel 2019 come costola di un altro procedimento penale su una presunta violenza sessuale che si concluse con un'archiviazione del fascicolo. Accertamenti che avevano portato gli investigatori della Squadra Mobile della Questura di Pisa a sequestrare il cellulare del presunto autore, un ragazzo di sedici anni che frequentava un istituto superiore del capoluogo, dove erano state salvate foto di minori, anche in tenera età, costretti a subire atti sessuali.
 
Attraverso gli ulteriori approfondimenti informatici compiuti sul telefono, è stato possibile risalire all'autore dell'invio dei file criminali, individuato in un altro minore di 16 anni. Durante la perquisizione condotta nella sua abitazione gli agenti hanno trovato numerose spranghe, bastoni e pugnali ma anche la targa di un motorino rubato e numerosi petardi illegali. Materiale che è stato sequestrato insieme al computer e ai cellulari dell'adolescente. Ed è proprio dall'analisi di questi ultimi dispositivi informatici che gli investigatori della Squadra Mobile hanno scoperto una serie di files nei quali il giovane amava farsi riprendere mentre commetteva atti vandalici in città, a volte insieme ad altri coetanei.
 
Nel suo cellulare c'erano chat con immagini condivise (solo da alcuni dei suoi compagni di classe) ad esplicito contenuto pedopornografico: neonati abusati, elaborazioni grafiche di deep-nude e foto di pre-adolescenti in pose erotiche. Alcuni di questi file apparivano appositamente artefatti e modificati in forma di stickers, in modo da renderne difficoltosa l'individuazione da parte di programmi di controllo della rete web e di esame informatico. Inoltre, all'interno delle due chat gli investigatori hanno trovato anche frasi che inneggiano l'Olocausto e "meme" di Adolf Hitler con frasi ironiche come "Premio Nobel per la brace", oppure foto storiche, foto della Shoah con persone in un campo di concentramento, appositamente sfuocate e accompagnate da frasi del tipo: "Foto da ripetere, non erano stati messi a fuoco" nonché immagini offensive dei confronti della figura di Papa Francesco. Materiale proibito che, secondo la ricostruzione degli investigatori, è stato condiviso da otto minorenni, tutti residenti tra Pisa e la provincia, e tutti destinatari dell'avviso di conclusione indagini che la polizia ha notificato alla presenza dei rispettivi genitori. In caso di rinvio a giudizio, rischiano condanne e pene comprese tra i 6 ai 12 anni di reclusione.