TRASPORTI

Crisi Alitalia, il governo dà l’ok agli stipendi di aprile

di Leonard Berberi

Crisi Alitalia, il governo dà l'ok agli stipendi di aprile

Gli stipendi di aprile di Alitalia, compagnia aerea con la cassa quasi prosciugata, saranno regolarmente pagati a fine mese. Il consiglio dei ministri ha autorizzato «all’unanimità» lo stanziamento della somma che serve alla gestione commissariale (tra i 15 e i 18 milioni di euro) per erogare i pagamenti ai propri lavoratori. Una mossa quasi a sorpresa — adottata su proposta del ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti — per attenuare la tensione crescente dei dipendenti e senza aspettare il via libera preventivo della Commissione europea.

Le difficoltà finanziarie

Pochi minuti prima del via libera i commissari di Alitalia avevano spiegato ai sindacati che i soldi in cassa non erano sufficienti a pagare gli stipendi di questo mese e allo stesso pure i fornitori dei vari servizi. Con l’ok del consiglio dei ministri alla compagnia aerea — in amministrazione straordinaria dal 2 maggio 2017 — potrebbero arrivare fino a 52,8 milioni di euro per poter far fronte anche alle retribuzioni di maggio. Il precedente governo Conte ha stanziato per Alitalia 350 milioni di euro di indennizzi per i danni subiti dal coronavirus e dalle restrizioni agli spostamenti. Finora ne sono stati erogati 297,2 milioni, ma tutti con la preventiva approvazione della Commissione europea. Questa volta l’esecutivo Draghi ha deciso di ricorrere alla possibilità — prevista del decreto del 2020 — di anticipare il denaro richiesto.

Il ruolo di Bruxelles

Bruxelles — spiegano fonti al Corriere — aspetta ancora le informazioni supplementari (come i dati sulle perdite rotta per rotta) che dovranno accompagnare la richiesta formale di Roma degli indennizzi di gennaio che dovrà essere poi valutata e autorizzata, mentre non sarebbe stata ancora inviata la richiesta per i danni di febbraio. E qui si apre un problema non di poco conto: i soldi anticipati dal governo — proseguono le fonti — potrebbero non essere gli stessi approvati dalla Commissione europea, anzi quasi sicuramente sono destinati ad essere inferiori dal momento che si tratta di un mese con poco traffico e pochi ricavi in generale. A quel punto la gestione commissariale dovrebbe restituire l’eventuale parte in eccesso, cosa che non è scontata.

Il progetto ITA

Nelle prossime settimane i tecnici europei potrebbero essere chiamati a indagare meglio su questo anticipo, cercando di capire se Roma non stia utilizzando questo meccanismo per aiutare Alitalia al di fuori dei canali previsti. L’intervento del governo sulle sorti di Alitalia s’intreccia anche con le sorti di Italia Trasporto Aereo, la newco pubblica creata per rilanciare il vettore tricolore. A Bruxelles l’Antitrust Ue sta da un lato valutando i prestiti erogati nel 2017 e 2019 all’amministrazione straordinaria (1,3 miliardi di euro in totale) e dall’altro sta cercando di capire la sostenibilità del progetto ITA e la discontinuità proprio da Alitalia. I tavoli tecnici, iniziati da ormai tre mesi, cercano di preservare l’investimento nella newco (fino a 3 miliardi di euro) evitando che questa venga travolta dalla condanna per aiuti di Stato illegali, cosa ormai data per scontata e che dovrebbe arrivare a fine mese.

lberberi@corriere.it

ULTIME NOTIZIE DA L’ECONOMIA
>