21 aprile 2021 - 19:24

Tensione sul coprifuoco, la Lega si astiene. Draghi: «Fatico a capire»

Il capo leghista aveva chiesto a Draghi di posticipare di un’ora le chiusure. La replica del premier: «Decisioni già prese in cabina di regia, fatico a comprendere»

di Claudio Del Frate

Tensione  sul coprifuoco, la Lega si astiene.   Draghi:  «Fatico a capire»
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La decisione della Lega di astenersi sul decreto riaperture (Draghi ha confermato il coprifuoco alle 22 almeno fino a giugno) apre di fatto il primo strappo all’interno della maggioranza. Matteo Salvini aveva alzato la posta in anticipo, dichiarando già dal pomeriggio che non avrebbe fatto votare il decreto se non fosse stato spostato il coprifuoco almeno fino alle 23.

«Spero vengano accolte queste richieste perché votare qualcosa contro l’utilità e il buonsenso non mi va» aveva fatto sapere il capo leghista. «Non me l’ha prescritto il dottore di votare qualcosa di cui non sono convinto, ho scritto a Draghi e mi auguro prima del Consiglio dei ministri si arrivi a una soluzione di buon senso». Fonti leghiste fanno sapere che il decreto nel merito non convince anche per le restrizioni per i locali al chiuso, le aperture troppo posticipate, le norme riguardanti palestre e piscine. Salvini — aggiungono le fonti — ha ribadito al premier la decisione di non votare il decreto Covid assicurando però fiducia nel capo del governo: «Abbiamo fiducia in te, ma noi lavoriamo al prossimo decreto che entro metà maggio - se i dati continueranno a essere positivi - dovrà consentire il ritorno alla vita e al lavoro per milioni di italiani».

Il premier però non si è fatto condizionare e anzi lascia trapelare il suo stupore. Secondo indiscrezioni raccolte dall’agenzia Adnkronos il premier ha detto che «le decisioni le abbiamo prese insieme, in cabina di regia. Francamente fatico a comprendere». Draghi insomma tiene il punto confermando la linea già concordata (anche con i ministri leghisti) qualche giorno fa, dopo una composizione delle parti rappresentate dall’«aperturista» Giorgetti e dal più prudente Speranza. In quella sede (la cabina di regia appunto) si era stabilito il ritorno alle zone gialle, le aperture di bar e ristorante dal 26 aprile seppur con limiti rigidi . A vuoto è andata anche la sollecitazione dei presidenti di regione che chiedevano un allentamento dei vincoli. Draghi si sarebbe comunque mostrato aperto a rivedere l’orario del coprifuoco ma più avanti, almeno tra 15 giorni, in base al quadro epidemiologico

Il punto di frattura è rappresentato dalla lettura dei dati sanitari. Salvini insiste sul fatto che questi stanno migliorando («Migliaia di posti letto si sono liberati»), sul fronte opposto prestano più orecchio alle posizioni dell’Iss che ancora pochi giorni fa raccomandava molta cautela nelle riaperture perché il virus sta ancora circolando.

Nel crepa apertasi nella maggioranza si è subito inserita Fratelli d’Italia . «Apprendiamo che c’è una discussione aperta in Cdm, un atto di coraggio dei colleghi della Lega rispetto al dl aperture e ad un mantenimento del coprifuoco alle 22 inutile e inspiegabile - dice il capogruppo alla camera Francesco Lollobrigida - . Invito i colleghi di Forza Italia a fare lo stesso, dimostrando la coerenza del centrodestra in atti di interesse per la collettività. Il mio è un appoggio parlamentare».

Prendono atto dello strappo i Cinquestelle e se ne rammaricano. «Spiace per atteggiamento della Lega. Questo governo è nato per incoraggiare la coesione nazionale. Oggi è stata messa in discussione l’unità delle nostre decisioni. In un momento come quello che stiamo vivendo, l’interesse per il Paese viene prima di quello di partito. Purtroppo dalla Lega è un film già visto, che non ha pagato.» Lo sottolineano fonti di governo M5S.

Si schiera invece a difesa di Draghi il Pd: «La piattaforma che abbiamo condiviso e che sosteniamo è un punto di equilibrio giusto tra l’esigenza di ripartenza e la tutela della salute. Ravvisiamo nell’atteggiamento della Lega la conseguenza di una contraddizione che è quella di un continuo susseguirsi di ultimatum che portano a questo tipo di incidenti di percorso. Salvini è un irresponsabile che privilegia gli interessi di partito» fanno sapere fonti dem.

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