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Catcalling: sui complimenti per strada vale la pena di seguire Dante

Antonella Baccaro (foto di Carlo Furgeri Gilbert).

C’è un quadro che da bambina guardavo sempre con una certa curiosità quando mi ritrovavo a casa dei nonni.

Si trattava, ho ricostruito dopo, della riproduzione di un dipinto che raffigurava l’incontro tra Dante e Beatrice lungo le rive dell’Arno.

Chi fossero i personaggi ritratti, da piccina, non mi era noto. Quello che mi colpiva era l’intensità con cui l’unico uomo in scena fissava la donna, vestita di bianco, che avanzava, senza guardarlo, stringendo una rosa in petto, accompagnata da due fanciulle, una delle quali sbirciava, senza nemmeno nasconderlo, il gentil signore.

All’epoca ero confusa dal fatto che quel signore guardasse la donna in bianco ma che ricevesse in cambio lo sguardo un po’ sguaiato dell’altra.

Anni dopo, studiando lo StilNovo, appresi il significato del quadro che descriveva il saluto rifiutato da Beatrice, la donna in bianco, a Dante.

Imparai quale fosse il valore del “saluto”, come riconoscimento dell’amato, nelle relazioni descritte da quei poeti. E che Beatrice lo aveva negato a Dante perché risentita con lui che in poesia elogiava le famose “donne dello schermo” e non lei.

Ignorava, Beatrice, che Dante lo faceva solo per non metterla in imbarazzo. Ma stiamo ai fatti come li descriveremmo oggi: Dante corteggiava la sua bella in chiesa, guardandola e sperando di riceverne il saluto.

Tutto questo mi è tornato in mente quando ho letto le polemiche sul “catcalling”: il corteggiamento fatto per strada a suon di fischi e complimenti. Da ragazza ne andavo matta, ripagavo con un sorriso quelli più originali, ricevendo la gomitata nel fianco di mia sorella, che lo riteneva spudorato.

Ora, come sempre, è questione di misura: essere corteggiate per strada non è da condannare senza fare distinzioni. L’attenzione volgare e insistente è molestia (catcalling appunto). Il fatto che una donna la respinga deve essere un baluardo invalicabile.

La circostanza che la donna sia sola per strada dovrebbe consigliare a chiunque di non tentare l’approccio perché normalmente impaurisce. Definite queste regole, non mi sento di condannare i complimenti degli sconosciuti. Come sempre, serve un codice. Quello che persino Dante seguiva nel Dolce Stil Novo.

iO Donna ©RIPRODUZIONE RISERVATA