zoom sul centrocampo

Il centrocampo non punge più: un gol su 3 con Allegri, solo uno su 8 con Pirlo

Impietoso il confronto della capacità realizzativa delle ultime 7 stagioni della Juve. Dal 2014/15, primo anno di Allegri, i centrali hanno inciso sempre meno sul totale delle reti bianconere: dal 32% all’attuale 13%

Matteo Nava

Con gran parte della tifoseria bianconera che punta il dito su un centrocampo di Andrea Pirlo non all’altezza del recente passato e della concorrenza, ci si può appellare ai numeri per verificare questa tesi. Di certo quando l’attuale allenatore condivideva in campo il reparto con Arturo Vidal, Claudio Marchisio e Paul Pogba, il peso dei nomi era diverso. Soprattutto, però, differente era l’incisività offensiva. Così, partendo dal primo anno con Massimiliano Allegri in panchina, si è passati da un gol su 3 prodotto da un centrocampista centrale nella stagione 2014/15, a poco più di uno su 8 dell’attuale annata.

COMPOSIZIONE

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Innanzitutto va sottolineato che quella di 6 anni fa era una rosa ricca di calciatori con ottime capacità balistiche e un eccellente fiuto del gol. I loro picchi di reti stagionali sono stati sfiorati poi da Sami Khedira sempre con Allegri e da Weston McKennie con Pirlo, considerando che mancano ancora 8 partite alla fine della Serie A 2020/21. Intorno, quasi tutti compagni di reparto da 2-3 centri annui, con in repertorio altre armi, dall’interdizione alla visione di gioco. Tornando ai numeri, in questa stagione i centrocampisti centrali hanno prodotto 12 degli 88 gol di squadra, il 13%. Meglio del 10% dello scorso anno (10/96), ma peggio di tutte le 5 annate con Allegri in panchina. Va detto che una sostanziosa diminuzione ha coinciso proprio con lo smantellamento della premiata ditta dei “bomber” alternativi Pogba e Vidal ceduti all’estero. Nel primo anno di Allegri dalla metà campo arrivarono infatti addirittura 33 reti sulle 102 totali, la quota scese la stagione successiva a 21 su 93 (22%). Dal 2016 a oggi quell'incidenza non è però mai più stata al di sopra del 20%: 15% nel 2016/17 e 18% nelle ultime due annate dell'allenatore livornese a Torino. Le sensazioni dei tifosi non sono quindi errate - per quanto riguarda l’incisività sotto porta - soprattutto se il confronto viene fatto con la squadra che perse la finale di Champions League a Berlino contro il Barcellona.

PESO SPECIFICO

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Spesso si è detto che questa Juventus ha faticato tutto l’anno a vincere con un solo gol di scarto, incappando in pareggi scomodi o trionfando con ampio margine e lasciando poco spazio a vie di mezzo. Da questo punto di vista si nota anche quanto in campionato le 10 reti dei centrocampisti abbiano portato pochi punti, spesso arrivate a consolidare vantaggi più che a dare la svolta ai match. Gol comunque utili, ci mancherebbe, ma non sempre soluzioni a situazioni di stallo. Tornando ai numeri, solo 4 di questi 10 hanno portato in vantaggio la Juventus o le hanno permesso di pareggiare momentaneamente, contro 6 arrivati a sigillare match già tra le mani dei bianconeri. Con Maurizio Sarri, per esempio, solamente quello - bellissimo - di Adrien Rabiot al Milan fu ininfluente ai fini del risultato, con 6 centri su 7 quindi a spostare gli equilibri: meno reti, più pesanti. L’ultimo anno di Allegri? Furono 13 i gol totali dei centrocampisti in A, di cui 7 decisivi, appena sopra la metà.

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