L’Italia diventa (quasi tutta) arancione. Riaprono negozi e parrucchieri

Il 77% dei bambini e dei ragazzi torna a scuola. Rimangono chiuse palestre e piscine ma si può far visita a parenti e amici nel proprio Comune
LItalia diventa  arancione. Riaprono negozi e parrucchieri

L’Italia diventa quasi tutta arancione: rimangono in rosso solo Campania, Puglia, Valle d'Aosta e Sardegna. Per 48 milioni di persone è ora di allentare le restrizioni.

Scuola. 6 milioni e mezzo di bambini e ragazzi (il 77% del totale) tornano a scuola da oggi. Nelle scuole dell’infanzia, primaria e media rientrano circa 5 milioni e mezzo di alunni e 350 mila bambini tornano al nido. Alle superiori continua l’alternanza del 50% e fino al 75%.

Ristoranti e bar. Rimane vietato consumare cibi e bevande all’interno dei locali e nelle loro adiacenze (è sempre vietato l’assembramento), ma dalle 5 alle 22 è consentita la vendita con asporto. Senza limiti orari sono permesse la consegna a domicilio e la consumazione di cibi e bevande negli alberghi o nei ristoranti convenzionati con gli hotel.

Negozi. Non sono previste limitazioni alle categorie di beni vendibili. Nei giorni festivi e prefestivi sono chiusi gli esercizi presenti nei centri commerciali, tranne farmacie, parafarmacie, lavanderie e tintorie, punti vendita di generi alimentari. Ma rimangono aperti anche i negozi che vendono prodotti agricoli e florovivaistici, tabacchi, edicole e librerie. In ogni caso deve essere assicurata la distanza interpersonale di almeno un metro, gli ingressi devono avvenire in modo dilazionato ed è vietato sostare all'interno dei locali più del tempo necessario. È permesso raggiungere le concessionarie di auto per l’acquisto e la riparazione dei veicoli, così come comprare un bene durevole (un'automobile, una cucina, una cameretta, una scrivania) in un altro Comune, se quello in cui si vive non dispone di punti vendita.

Musei. L’apertura, anche in zona arancione, rimane sospesa. Sono aperte, però, le biblioteche dove i servizi sono offerti su prenotazione.

Funzioni religiose. Si possono svolgere nel rispetto dei protocolli sottoscritti dal Governo. Sono anche consentite le tumulazioni e le sepolture, rispettando la distanza interpersonale di un metro tra le persone e evitando ogni forma di assembramento.

Sport. Rimangono chiusi palestre, piscine, centri benessere e centri termali. È consentito recarsi nei circoli sportivi per svolgere esclusivamente all'aperto l’attività sportiva di base, nel rispetto delle norme di distanziamento sociale. Non sono permessi gli sport di contatto e, durante lo svolgimento dell’attività sportiva, è sempre necessario mantenere la distanza di almeno 2 metri dalle altre persone.

Spostamenti. In zona arancione ci si può spostare all'interno del proprio Comune, tra le 5 e le 22, senza autocertificazione. Gli spostamenti verso altri Comuni sono consentiti esclusivamente per comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità o motivi di salute. Resta in vigore anche il «coprifuoco»: dalle ore 22 alle 5 sono consentiti esclusivamente gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative, necessità o motivi di salute.

Per quanto riguarda le visite ad amici o parenti, una sola volta al giorno ci si può spostare verso un'altra abitazione privata dello stesso Comune, tra le 5 e le 22, a un massimo di due persone. E si potranno comunque portare i figli minori di 14 anni e le persone disabili con cui si convive. A chi vive in un Comune che ha fino a 5 mila abitanti è comunque consentito spostarsi, tra le 5 e le 22, entro i 30 chilometri dal confine del proprio Comune, anche per le visite ad amici o parenti.

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