2 aprile 2021 - 22:04

«Che amico, Roth»: Mia Farrow su «la Lettura» in edicola e nell’App

Nel nuovo numero in edicola domenica 4 aprile e da sabato 3 in digitale un omaggio allo scrittore a tre anni dalla morte. Con il ricordo dell’attrice e l’attesissima biografia

di IDA BOZZI

«Che amico, Roth»: Mia Farrow su «la Lettura» in edicola e  nell'App Philip Roth (1933-2018) con Mia Farrow
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Non c’è scrittore americano del secondo Novecento che sia stato meno preoccupato di smussare difetti, ossessioni, insofferenze, nevrosi e note stridenti dei suoi personaggi, tra tutti il suo «doppio» Nathan Zuckerman. Philip Roth non ha omesso nulla: il desiderio anche ossessivo, il purgatorio dei rapporti con l’altro sesso, l’adulterio, le malattie e le convalescenze (spesso le stesse sperimentate dall’autore mesi o anni prima). Ma Zuckerman era pur sempre un personaggio: chi era, davvero, Philip Roth?

La cover de «la Lettura» #488 è firmata da Mario Arlati
La cover de «la Lettura» #488 è firmata da Mario Arlati

A tre anni dalla morte dello scrittore, avvenuta nel maggio 2018, negli Stati Uniti viene pubblicata la monumentale biografia di Blake Bailey (esce il 6 aprile per W. W. Norton & Co, in Italia l’anno prossimo per Einaudi): proprio a Philip Roth e alla sua biografia, di scrittore e di uomo, è dedicata l’apertura del nuovo numero de «la Lettura», il #488, che sarà in edicola da domenica 4 aprile e già da sabato 3 nell’App per smartphone e tablet, scaricabile da App Store e Google Play, e nello sfogliatore web.

Oltre al nuovo numero del supplemento, l’App de «la Lettura», distinta da quella del «Corriere» (in cui l’inserto culturale è comunque disponibile già dal sabato), ogni mattina offre il Tema del Giorno, un focus extra solo digitale: un approfondimento, un’intervista, un’anticipazione, anche attraverso contenuti multimediali.

Dall’App de «la Lettura» è accessibile anche l’archivio di tutte le uscite del supplemento dal 2011 a oggi: circa 25 mila articoli esplorabili con un motore di ricerca avanzato per data, tema, autore e specifiche categorie di contenuti (visual data, graphic novel, copertine d’artista, classifiche). Chi lo desidera riceve anche notifiche dalla redazione. E la newsletter settimanale dell’inserto, che arriva via email il venerdì (ci si può iscrivere anche da qui), e che si può poi raggiungere via web nella settimana successiva. Il prezzo dell’abbonamento all’App de «la Lettura» è di euro 3,99 al mese o 39,99 l’anno, con una settimana gratuita. Per chi si abbona, inoltre, tutti contenuti dell’App sono raggiungibili anche da desktop, a partire dalla pagina abbonamenti.corriere.it (da cui è anche possibile avviare la sottoscrizione). L’App si può anche regalare acquistando una Gift Card nelle Librerie.coop oppure da questa pagina.

Tornando al nuovo numero, il #488, e a Philip Roth, per cominciare, un ritratto inedito dello scrittore viene dalle parole dell’attrice Mia Farrow, che racconta la trentennale amicizia con Roth nell’intervista di Marco Bruna. Sono tanti gli episodi descritti dall’attrice, ricordi personali, viaggi in macchina, compleanni in compagnia, lunghe conversazioni allegre o dolorose: la guida esperta dello scrittore sulle strade innevate, le reazioni alle accuse di misoginia, la volontà di non imporre mai censure alla sua scrittura,fino all’ultimo colloquio telefonico con lui, poche ore prima della morte. Sembra di essere in compagnia di Roth, a tavola o nel giardino di casa, con gli amici o i genitori, anche grazie alla ricca galleria fotografica che accompagna lo speciale.

«La Lettura» ha letto in anteprima la biografia di Bailey, di cui scrive Costanza Rizzacasa d’Orsogna: un monumento nato da una mole di documenti, manoscritti e conversazioni, che ha già suscitato polemiche negli Stati Uniti, tra accuse di maschilismo e antisemitismo (al biografo o allo stesso Roth). Completa il ritratto di Roth un ricordo di Livia Manera, che lo intervistò per due documentari. E domenica dalle 14 nell’App e nella Digital Edition del «Corriere», uno speciale extra dedicato allo scrittore.

MIchael Connelly
MIchael Connelly

Roth non amava il politically correct, e chissà come avrebbe giudicato la cancel culture di oggi (ovvero la tendenza a boicottare soggetti o comportamenti giudicati scorretti o offensivi). Su questa e altre tendenze dell’America di oggi ragiona su «la Lettura» un altro scrittore, Michael Connelly (il romanzo più recente è La legge dell’innocenza, Piemme): nell’intervista di Annachiara Sacchi, Connelly (che rievoca anche la figura iconica di Roth) ragiona sull’attualità americana, sull’assalto a Capitol Hill, sul razzismo, sui timori per la democrazia, sulla libertà degli scrittori e sui propri personaggi meticci e multietnici.

Un’età di nuovi conflitti, non solo negli Stati Uniti. In quattro pagine, sul supplemento, politologi e studiosi analizzano la «lotta di classe» che pare delinearsi all’orizzonte della società globalizzata in cui crescono disuguaglianze e disagio: ne scrive Maurizio Ferrera, mentre alla sofferenza della classe media è dedicato l’intervento di Carlo Bordoni. Alle vertenze nuove e future che riguardano i lavoratori è dedicato il saggio di Lidia Undiemi, La lotta di classe nel XXI secolo (Ponte alle Grazie): nell’intervista di Alessia Rastelli, l’autrice analizza le condizioni del mondo del lavoro, e avverte che le disuguaglianze non si fermeranno. Di «nuovi esclusi» si occupano due saggi editi da il Mulino: delle prospettive della globalizzazione e dei suoi effetti sociali tratta il volume di Paolo Perulli, di cui scrive Dario Di Vico; analizza il disagio dei bianchi poveri lo studio degli economisti Anne Case e Angus Deaton, di cui scrive Antonio Carioti. Sulla società cinese e la sua perenne divisione in classi riflette l’articolo di Maurizio Scarpari.

Nel passato le città e le civiltà sono nate, cresciute e scomparse, lasciando però eredità cospicue alle epoche successive (di conoscenze e di modelli, architettonici, sociali e politici): ne ha scritto lo storico Greg Woolf (Vita e morte delle antiche città, Einaudi), che ne parla con la classicista Livia Capponi che cura anche il Tema del Giorno di sabato 3 aprile, dedicato ad alcune città della storia nate e poi scomparse del tutto). E a proposito di evoluzione delle società, nel futuro dell’Occidente c’è anche la denatalità, il calo demografico in vista per la fine del secolo su tutto il pianeta: dopo l’analisi sui dati demografici italiani (su «la Lettura» del 10 gennaio), nel nuovo numero Roberto Volpi analizza le prospettive europee e il crollo di popolazione finora contenuto solamente grazie ai flussi demografici.

Tra gli incontri del numero, quello col traduttore Richard Dixon: inglese, trasferito sulle colline marchigiane, ha tradotto tra gli altri Giacomo Leopardi, Carlo Emilio Gadda e Roberto Calasso, e si racconta ad Angelo Ferracuti. Mentre della personalità di un altro grande scrittore, l’inglese Evelyn Waugh (Bompiani ne ha pubblicato Autobiografia di un perdigiorno) scrive Alessandro Piperno, esplorandone il carattere e insieme la scrittura, l’uno di un’antipatia quasi proverbiale e l’altra capace di eleganza e precisione chirurgica.

Luis Sepulveda (Ansa)
Luis Sepulveda (Ansa)

Il numero de «la Lettura» si chiude con una conversazione tra la vedova dello scrittore Luis Sepúlveda, la poetessa Carmen Yáñez, e la traduttrice Ilide Carmignani, che ha appena pubblicato per Salani la favola Storia di Luis Sepúlveda e del suo gatto Zorba: ha curato il dialogo Severino Colombo. Il testo si distende su tre pagine e riguarda la vita, la scrittura e gli affetti dell’autore ucciso dal Covid nel 2020.

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