Il 28 maggio del 2017 per Francesco Totti non è una data qualunque, ma la fine di un capitolo della sua vita che lo ha portato a essere la guida di una squadra in una dimensione che trascende il tempo e lo spazio, come se quell'incarico fosse ancora sulle sue spalle e sui suoi talloni dal tocco magico. Gli ultimi due episodi di Speravo de morì prima, la serie Sky Original prodotta da Wildside con Capri Entertainment, The New Life Company e Fremantle in onda venerdì 2 aprile in prima serata su Sky e in streaming su NOW, arriveranno proprio lì, a quel pomeriggio del 28 maggio del 2017, alle lacrime trattenute e ai poster sbandierati per tutte le curve di un Olimpico pieno in ogni ordine di posto, con la Roma che si qualifica per la Champions e un Capitano che saluta l'arena per l'ultima volta.
Impossibile che per il gran finale della serie diretta da Luca Ribuoli non comparisse proprio lui: Francesco Totti in persona che, nell'ultima scena, quella che lo vede entrare all'Olimpico, prende il posto di Pietro Castellitto dando vita a una sequenza potentissima che sia i tifosi che gli spettatori non dimenticheranno facilmente. Prima di arrivare lì, però, Speravo de morì prima mostrerà anche i festeggiamenti per il quarantesimo compleanno del Capitano, la fine della guerra fredda con Spalletti (Gian Marco Tognazzi), l’intervista di Ilary Blasi (Greta Scarano) che resterà nella storia e l'inizio di una nuova vita che, per andare avanti, deve necessariamente tagliare i ponti con il passato accettando una volta per tutte il cambiamento.
Chicca dell'ultima puntata, oltre al Totti originale, è anche una guest star d'eccezione: si tratta di Corrado Guzzanti, che dimostrerà per l'ennesima volta il suo estro creativo in un ruolo tutto da scoprire. Il concentrato di emozioni nella testa e nel cuore del Totti proposto di Castellitto, costretto ad appendere gli scarpini al chiodo seguendo il consiglio di Baldissoni, sono forse lo spaccato più bello che la serie scritta da Stefano Bises, Michele Astori e Maurizio Careddu riesce a restituire, insieme all'intimità del giro in motorino organizzato da Ilary per tutta Roma con gli amici di sempre. Riuscire a portare la storia di Totti in tv senza tratteggiare un'agiografia non era facile: Sky ce l'ha fatta grazie a un cast straordinario (menzione d'onore, oltre a Castellitto, Scarano e Tognazzi, anche per Monica Guerritore, Giorgio Colangeli e Gabriel Montesi, perfetto nel ruolo di Antonio Cassano nonostante l'originale abbia espresso qualche perplessità), a una sceneggiatura fresca e a una regia ariosa, visionaria, capace di ritagliare i giusti momenti di tensione alternandoli a quelli più leggeri.
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