31 marzo 2021 - 16:30

La Lombardia resta in zona rossa: indice di rischio alto, troppa pressione sugli ospedali

L’anticipazione in attesa della cabina di regia del Cts di venerdì. Oltre 860 pazienti in terapia intensiva, altri 7 mila posti occupati nei reparti Covid. L’indice di contagio è di 275 casi ogni 100 mila abitanti, ben sopra la soglia d’allarme di 250

di Stefano Landi

La Lombardia resta in zona rossa: indice di rischio  alto, troppa pressione sugli ospedali
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«La Lombardia continuerà a essere zona rossa ancora per un po’». Troppo alta la pressione sugli ospedali: 863 pazienti ricoverati in terapia intensiva, altri 7.033 posti letto occupati negli altri reparti Covid. La zona rossa dovrebbe dunque essere confermata per un’altra settimana (fino all’11 aprile).

Venerdì, alla cabina di regia del Cts, «potremo fare il punto della situazione. Certi dati stanno migliorando, come l’Rt che si è abbassato in maniera considerevole, ma abbiamo ancora valutazioni negative legate a occupazione di ospedali e terapie intensive», spiega il presidente Attilio Fontana. Tradotto, l’indice che calcola la velocità del contagio è ormai sotto l’1, ma non è più un parametro così di moda nelle valutazioni: «Fino a venerdì sicuramente lo saremo e penso che lo saremo per tutta la settimana di Pasqua. Mi auguro che, finito il periodo delle vacanze pasquali, si possa ricominciare a respirare». C’è poi un altro elemento decisivo nelle valutazioni del monitoraggio. È quello dell’incidenza dei casi. Ad oggi la Lombardia registra 275 casi ogni 100 mila abitanti, sopra il cut-off di 250. Nell’analisi della cabina di regia si chiude il periodo di osservazione il giovedì, quindi per abbattere la media servirebbe domani un bollettino vicino agli zero casi. Cosa che non accadrà.

L’incidenza è scesa troppo lentamente negli ultimi giorni, ma c’è una spiegazione che i tecnici della Regione si danno. Riguarda il numero di tamponi: sempre elevatissimo, nonostante l’onda di massima del contagio sia passata. Questo significa che se a marzo di un anno fa, per ogni caso rilevato ce n’erano almeno cinque non calcolati, oggi il sommerso si può dire che sia vicino allo zero.

Per il mondo del commercio è «pesantissima» la prospettiva del periodo pasquale in zona rossa per le attività di commercio, turismo e servizi della Lombardia. «Complessivamente, un mese di chiusure, da metà marzo a metà aprile, costerà 2 miliardi e 458 milioni». Nei giorni di Pasqua si perderanno 470 milioni di euro rispetto al 2019. Allarme per le strutture ricettive, con chiusura quasi totale. «È la seconda Pasqua passata a tutti gli effetti in lockdown, un altro durissimo colpo a fronte di sostegni ancora insufficienti, che bastano a malapena a coprire poche spese fisse e niente di più ma soprattutto tardivi e con criteri di accesso troppo restrittivi» commenta Carlo Massoletti, vicepresidente vicario di Confcommercio Lombardia. L’impatto delle restrizioni sarà particolarmente grave per la ristorazione (-80%), per i servizi ricreativi (-75%) e per il commercio al dettaglio (-70%).

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