La crisi del comparto

Turismo 2021 Italia: dall’holiday working alle campagne pubblicitarie all’estero

Nella speranza di un allentamento delle misure di contenimento dei contagi grazie anche all’accelerazione della campagna vaccinale, si cercano nuove soluzioni per intercettare nuove esigenze. L’Enit: nel 2020 perdite per oltre 92 miliardi

di Andrea Carli

Coronavirus, i vaccinati al 31 marzo

4' di lettura

Il conto alla rovescia per il 15 giugno, quando secondo le indicazioni fornite dal capo della task force europea sui vaccini Thierry Breton esordirà il passaporto vaccinale europeo, il documento che permetterà di muoversi tra i paesi europei, è iniziato. Così come è iniziato il conto alla rovescia verso l’estate 2021, una stagione che, nelle attese degli operatori del turismo, anche grazie a un’accelerazione della campagna vaccinale dovrebbe rilanciare il comparto dopo il pesante stop scaturito da oltre un anno di emergenza sanitaria coronavirus.

Nel 2020, secondo le indicazioni fornite dall’Enit, l’Agenzia nazionale del turismo, le perdite in termini di spesa rispetto al 2019 hanno superato quota 92 miliardi di euro ( 27,9 miliardi di spesa dagli stranieri, 64,4 miliardi di euro dagli italiani e 210 milioni di pernottamenti).

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Alcune Regioni cercano di ripartire mettendo in campo iniziative specifiche, destinate a particolari target. Ecco allora il Piemonte che guarda all’holiday working, una soluzione che consente di coniugare l’attività lavorativa, in modalità lavoro agile, con la disponibilità di tempo libero da spendere nei luoghi più belli della Regione. L’Emilia-Romagna invece lancia una campagna pubblicitaria per portare i tedeschi in Romagna.

La mossa del Piemonte: con holiday-working obiettivo 400mila pernottamenti

Il Covid-19 ha accelerato il lavoro agile. Il Piemonte guarda sullo smart working per aumentare le presenze turistiche fino a 400 mila pernottamenti al mese. La Regione ha i fatti lanciato l'”holiday working”, progetto di VisitPiemonte, la società in house della Regione e Unioncamere per la promozione del territorio. Alla base dell’iniziativa, la considerazione che ricevendo solo lo 0,01% della popolazione di sei Paesi con un clima freddo dell'Unione europea come Belgio, Danimarca, Germania, Olanda, Norvegia e Svezia per trascorrere un soggiorno di un mese, le località turistiche potrebbero beneficiare di un incremento di quasi mezzo milione di pernottamenti, che potrebbero raddoppiare se all'elenco si aggiungessero Francia, Inghilterra e Finlandia. La soluzione avrebbe ricadute positive anche sul resto della filiera turistica come la ristorazione e la mobilità. Ora si tratta di redigere un elenco delle strutture da promuovere in Italia e all'estero: tutte dovranno garantire standard di qualità come una buona connessione internet, la privacy e la sicurezza dei dati, se l'utente usa il Wi-Fi, e la disponibilità̀ di spazi di relax. Una prima fase di test potrebbe partire già in estate, per poi diventare un elemento strutturale dell'offerta piemontese.

Piazza (VisitPiemonte): si apre opportunità per il nostro territorio

La strategia è quella di fare di un’apparente debolezza un punto di forza. «Partiamo dalla considerazione che, dal punto di vista dei flussi turistici, siamo una destinazione fuori dalle “rotte” più battute - osserva Luisa Piazza. direttore generale di VisitPiemonte -. Questa caratteristica, in questa fase in cui si punta a superare la fase Covid nella consapevolezza che per una vera ripartenza ci vorrà del tempo, può essere un fattore positivo. Da qui l’idea: perché non proviamo a pensarci come luogo da proporre ai turisti per soggiorni più lunghi, compatibili con il lavoro in smart working? Si stima che cento milioni di lavoratori dipendenti in Europa stiano operando in lavoro agile - continua Piazza -.Si apre pertanto un’opportunità per il nostro territorio. Nel breve termine abbiamo la possibilità di rimettere un po’ in movimento le nostre strutture; nel medio lungo di intercettare delle esigenze che anche dopo l’emergenza sanitaria potrebbero rimanere. Non possiamo rimanere sullo schema del “business as usual”. Occorre fare un passo in più. Nella direzione dell’holiday working si sono mosse anche realtà più locali, come Courmayeur e Cortina d’Ampezzo. Da questa strategia potranno trarre beneficio i gestori di alberghi, i ristoratori, il piccolo commercio, ma anche chi gestisce soluzioni private di trasporti. Puntiamo a fare un primissimo test in estate».

L’Emilia-Romagna lancia una campagna per portare tedeschi in Romagna

E se il Piemonte ragiona su un’offerta che riesca a venire incontro alle esigenze di lavorare in un ambiente diverso da quello tradizionale, l’Emilia-Romagna si focalizza su un target “classico”, quello dei turisti tedeschi che negli anni Sessanta frequentavano in massa la riviera Adriatica. La Romagna del sole, del mare e del buon cibo, della sua proverbiale accoglienza sarà al centro di una campagna pubblicitaria cross-mediale tra televisione e nuovi media pensata per il mercato tedesco con un investimento complessivo pari a 300.000 euro che svilupperà azioni di comunicazione per un valore di oltre 1 milione di euro. La campagna - disegnata dalla Regione insieme a Apt Servizi Emilia-Romagna - è rivolta alle famiglie tedesche, con lo slogan “Romagna, la Dolce Vita italiana. Niente di più vicino!” a partire dal 19 aprile e fino al 16 maggio e, poi dal 28 giugno fino all'11 luglio sui canali della tv nazionale tedesca Pro 7 / Sat 1, in collaborazione con Wetter.com, il piu famoso sito di previsioni meteo in Germania che vanta 640 milioni di visitatori l'anno. Sono previsti 600 passaggi televisivi su canali nazionali e specializzati con una programmazione concentrata sulle fasce orarie più strategiche che garantirà 98 milioni di contatti complessivi, e oltre 1.500 passaggi sulla Web TV di 'Wetter.com'. Pianificata, inoltre, una campagna online sul sito di Wetter.com con banner che rimandano ad una pagina dedicata all'offerta di vacanziera dell'Adriatico. La pubblicità suscita emozioni. Anche quelle serviranno per ripartire.

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