La Germania somministrerà vaccini di AstraZeneca solo per persone dai 60 anni in su, a meno che non appartengano a categorie ad alto rischio per Covid-19 e ne abbiano concordato l'uso con il proprio medico. A deciderlo sono stati il ministro della Sanità, Jens Spahn, e i rappresentanti dei Laender, per nuove preoccupazioni legate ad alcuni casi di trombi sanguigni rari segnalati su pazienti che erano stati vaccinati.

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La decisione è stata presa sulla base di quanto raccomandato dal panel indipendente di esperti di vaccini Stiko, dopo che l'ente regolatore medico, cioè il Robert Koch-Institut, ha diffuso nuovi dati che mostrano che fino al 29 marzo sono stati registrati 31 casi (su circa 2,7 milioni di vaccinati con AstraZeneca) di trombi sanguigni rari in persone sottoposte di recente alle inoculazioni, e nove di queste persone sono morte. Tutti i casi tranne due hanno coinvolto donne, di età compresa fra 20 e 63 anni.

Nelle ore precedenti la riunione fra governo e Laender, già Berlino, Monaco e il Brandeburgo avevano sospeso le somministrazioni del vaccino anglo-vedese per gli under 60 in via precauzionale. AstraZeneca, in una dichiarazione diffusa prima dell'annuncio della Germania, ha fatto sapere che continuerà a lavorare con le autorità tedesche ma ha sottolineato che decine di milioni di persone in tutto il mondo hanno ricevuto le sue dosi e che Ema e Oms hanno concluso che i benefici del vaccino superano i rischi.

Questo mese le segnalazioni di una forma rara di trombosi cerebrale avevano determinato la sospensione temporanea dell'uso di AstraZeneca da parte di molti Paesi europei. Un parere dell'Ema ha poi valutato che i benefici del vaccino AstraZeneca, il cui nome a seguito della registrazione è Vaxzevria, erano superiori ai rischi, raccomandando di fornire a pazienti e medici avvertimenti su possibili effetti collaterali rari.

Intanto, nel giorno in cui Ue e Oms hanno lanciato un appello per «lavorare insieme» a «un nuovo trattato internazionale per la preparazione e la risposta alle pandemie» - appello sottoscritto, fra gli altri, da Boris Johnson, Emmanuel Macron, Angela Merkel, Pedro Sanchez e Mark Rutte - è emerso che l'Austria minaccia di bloccare l'acquisto Ue di altri 100 milioni di dosi di Pfizer-BioNTech, a meno che Vienna non ottenga una fetta maggiore di vaccini.

L'Unione europea potrebbe ricevere 10 milioni di dosi Pfizer-BioNTech aggiuntive più rapidamente rispetto al previsto, nel secondo trimestre. Questa possibilità deriverebbe da un 'ordine' anticipato dell'opzione di 100 milioni di dosi previste dal secondo contratto con l'azienda e contemplate inizialmente per terzo e quarto trimestre del 2021.

La testata Politico cita diversi diplomatici di Paesi Ue che hanno espresso indignazione per la minaccia dell'Austria (che intanto tratta con la Russia per un milione di vaccini Sputnik) e per la possibilità che l'Ue possa perdere le 100 milioni di dosi se l'opzione di acquisto non verrà esercitata entro la scadenza di metà aprile

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