Ilija Pejic: malore sulla neve, muore lo chef giramondo del Golf Club Tarvisio

di Chiara Amati

Conosceva sei lingue, era stato in ogni dove. Ma è in Italia, sui monti di Tarvisio, che aveva trovato quel posto magico dove far vivere la sua cucina ricca di contaminazioni

Ilija Pejic: malore sulla neve, muore lo chef giramondo  del Golf Club Tarvisio

A nulla è valso l’intervento dei soccorritori giunti sul posto in elicottero e ambulanza: Ilija Pejic, chef dell’omonimo ristorante Golf Club di Tarvisio, a ridosso delle piste del Monte Florianca, 1500 metri di altitudine, è morto a soli 61 anni in seguito a un malore mentre faceva scialpinismo. A dare l’allarme, intorno alle 16 di ieri pomeriggio, è stata la moglie, che era con lui. Sul posto il Soccorso alpino della Guardia di Finanza di Sella Nevea, che ha recuperato il corpo per gli accertamenti necessari, i Vigili del Fuoco e i tecnici Cnsas di Cave del Predil.

L’amore per lo sport e la natura

Croato di nascita, cresciuto a Kranjska Gora, in Slovenia,ma italiano d’adozione, chef Pejic era un uomo dinamico. «Amo molto la natura e faccio tanto sport: scialpinismo, arrampicata, golf. È a contatto con la natura che nascono i miei piatti, lontano dal lavoro, in totale relax. Di fatto è la mia vera fonte d’ispirazione», era solito dire.

Foto @RistoranteIlijaGolfClubTarvisio
Foto @RistoranteIlijaGolfClubTarvisio

Tra disciplina e innovazione

E proprio grazie allo sport e alla natura, Ilija Pejic aveva imparato la disciplina. Quella che, negli anni, con curiosità e spirito di abnegazione, era riuscito a trasferire alla cucina. Dal 2007 — si legge nella sua biografia— il suo talento era a disposizione degli ospiti del ristorante aperto presso il Golf Club di Tarvisio, nella splendida piana del Priesnig, in un contesto naturale di rara bellezza. Dove ha sempre cercato di percorrere nuove strade, con l’obiettivo di offrire una ristorazione all’altezza delle sue migliori aspettative.

Cittadino del mondo

D’altra parte Pejic era un giramondo: viaggiava moltissimo, conosceva e parlava sei lingue. Aveva fissato il suo «campo-base» in Italia nel 1990, ma non aveva mai smesso di viaggiare. Il suo momento professionale culminante risale agli anni 2000 quando conobbe da vicino la cultura enogastronomica spagnola, con stage creativi e sempre appassionati presso il tristellato Quique Dacosta, tra i massimi esponenti della cucina d’avanguardia, così come il collega Paco Roncero. E poi alla corte diJoan Roca del Celler de Can Roca, miglior ristorante al mondo nel 2013 e 2015 secondo Restaurant Magazine.

L’Italia nel cuore

Grazie a quelle esperienze chef Pejic riuscì ad assimilare l’amore per la ricerca, quella fatta di dettagli minuscoli, per nulla trascurabili. E a imparare la pratica delle tecniche più moderne. Nei suoi piatti le materie prime — per lo più pesci — venivano trasformate in maniera scrupolosa e innovativa. «Di norma — diceva — non utilizzo mai più di tre ingredienti. In questo modo riesco a valorizzare il gusto di ciascuno di essi».

Ilija Pejic: malore sulla neve, muore lo chef giramondo  del Golf Club Tarvisio

A fare da contorno, in ogni ricetta, c’erano casomai le suggestioni e le contaminazioni, a tratti irriverenti, dei Paesi che di volta in volta visitava, e che si portava nel cuore. Ma è in Italia che chef Pejic aveva trovato la sua casa: «Questa terra è la mia terra ed è un luogo magico», ripeteva spesso. E nella sua terra è rimasto per sempre.

I saluti social degli amici di una vita

La notizia della morte di chef Pejic sta rimbalzando sui profili social di molti amici e colleghi. Sul profilo Instagram del ristorante Da Vittorio, dei tristellati Chicco e Bobo Cerea, si legge: «Ilija Pejic è stato per noi tante cose: uno chef talentuoso, un visionario cittadino del mondo, ma soprattutto un amico con cui abbiamo condiviso pranzi e cene memorabili. Ci mancherà la sua ironia, il suo sorriso e quello sguardo sempre allegro e vivace. Ciao Ilija, il nostro è solo un arrivederci».
Mentre Ana Roš, del ristorante Hiša Franko, due stelle dalla prima edizione della Guida Michelin della Slovenia, scrive: «Se n’è andato uno degli uomini più gentili del Pianeta. Su quelle montagne che amava tanto. Resterai sempre nelle parole del mio libro “Sun and rain” dove tu sei colui che apre la porta e il cuore a molte e grandi amicizie. Ti voglio bene Ilija».
Le fa eco Antonia Klugmann, una stella Michelin al ristoranteL’Argine a Vencò. Sul suo profilo Instagram si legge:«Ci avevi ospitate nella tua cucina disponibile, gentile, premuroso. E ogni anno è stato così. Tutte le volte in cui abbiamo cucinato assieme. Non posso immaginare di tornare a Tarvisio e non trovarti. Ciao Ilija».