13 marzo 2021 - 23:22

Il nuovo piano sui vaccini anti-Covid in Italia

Il piano, ideato dal generale Figliuolo, punta a raggiungere l’immunità del 60% della popolazione il 28 luglio e dell’80% il 20 settembre; per farlo occorrerà somministrare oltre 500 mila dosi al giorno

di Marco Galluzzo

Il nuovo piano sui vaccini anti-Covid in Italia
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ROMA — L’ultima settimana di marzo le somministrazioni saliranno dalle attuali 170 mila a 300 mila al giorno. Intorno al 20 aprile si prevede di andare a regime, con 500 mila vaccini ogni giorno.

Una prima immunità di gregge, al 60% della popolazione vaccinabile, si raggiungerà il 28 luglio, il 20 settembre il tasso di immunità salirà all’80%, il 29 ottobre la campagna si concluderà.

Il totale della popolazione vaccinabile è poco meno di 51 milioni di italiani, esclusi gli under 16.

Sono alcuni dei punti salienti del nuovo «Piano per la vaccinazione contro il Covid» definito e coordinato dal generale Francesco Paolo Figliuolo, commissario straordinario per l’emergenza contro il virus.

Il Piano è stato diffuso ieri da Palazzo Chigi e prevede il coinvolgimento di tutto il sistema Paese. Dalla polizia di Stato ai vigili del fuoco, dalle forze armate all’Arma dei carabinieri, dalla Guardia di Finanza alle varie agenzie del ministero della Salute, sino ovviamente alla Protezione civile e alla Croce rossa italiana.

L’accentramento della governance e il decentramento dell’esecuzione

Il tutto in uno schema che prevede un forte accentramento e allo stesso tempo una collaborazione sinergica costante con tutte le Regioni, i cui gradi di vaccinazione andranno livellati. «La governance accentrata a fronte di un’esecuzione decentrata, con una catena di controllo snella», si legge nel Piano.

La distribuzione dall’hub di Pratica di Mare su tutto il territorio nazionale, secondo una «capillarità» massima, avverrà attraverso questi attori ma anche con vettori di Sda Express Courier di Poste italiane e del comparto Difesa e sicurezza.

La riserva vaccinale

Sarà costituita una riserva vaccinale, accantonando circa l’1,5% delle dosi, da reindirizzare prontamente in casi di emergenza nelle aree che manifestano criticità, prevedendo l’impiego immediato di rinforzi sia della Protezione civile che della Difesa. Insomma quasi delle munizioni di scorta.

I team mobili

L’ampliamento della platea dei vaccinatori si realizzerà con i medici di medicina generale (sino a 44 mila), ricorrendo agli odontoiatri (sino a 60 mila), impiegando i medici specializzandi (fino a 23 mila) e con l’ausilio anche dei medici del Coni.

Insomma, una sorta di esercito aggiuntivo di vaccinatori che potrebbe superare le 120 mila unità. Ma non solo, si ricorrerà anche ai medici aziendali, a quelli convenzionati ambulatoriali e ai pediatri di libera scelta, oltre che — ove necessario — procedendo ad ulteriori assunzioni di medici e infermieri a chiamata, che si aggiungeranno agli attuali 1.708 già operativi.

In casi di emergenza si potrà ricorrere anche a team mobili.

Si procederà anche con il potenziamento della rete vaccinale esistente, che attualmente conta 1.733 punti. Per l’allestimento di nuovi centri verranno coinvolti anche i siti produttivi, la grande distribuzione, le palestre, le scuole, le strutture di associazioni e della Conferenza episcopale italiana.

Per il piano non sono state considerate riduzioni di approvvigionamento dei vaccini, come avvenuto nelle ultime settimane, quindi tutto dovrà filare liscio nelle consegne da parte delle case farmaceutiche.

Le tre linee operative

La struttura del commissario straordinario si muoverà secondo tre linee operative: approvvigionamento e distribuzione, monitoraggio dei bisogni, capillarizzazione della somministrazione: «Un impulso sincrono e sinergico da parte di tutti gli attori lungo le tre linee operative consentirà di ottimizzare e velocizzare l’intero processo vaccinale».

Ad oggi sono arrivate in Italia 7,9 milioni di dosi di vaccini, che si raddoppieranno nelle prossime tre settimane, entro la fine di giugno è previsto l’arrivo di altre 52 milioni di dosi, mentre 84 milioni sono previste dell’inizio dell’autunno. Verrà anche arricchita la rete informativa e le soluzioni digitali per la prenotazione dei vaccini: «Verrà potenziata l’infologistica — si legge a conclusione del Piano — con l’adozione in tempi brevi di soluzioni informatiche per l’ampliamento delle funzioni sia della prenotazione che della somministrazione dei vaccini. A livello operativo è stato istituito un tavolo permanente per verificare quotidianamente l’andamento delle attività sul terreno. Al tavolo, coordinato dalla struttura commissariale, è prevista la partecipazione di Protezione civile, Regioni e Province autonome, con l’eventuale coinvolgimento di altri attori istituzionali e delle associazioni».

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