13 marzo 2021 - 20:56

Giulia Muscariello e la gamba persa per Chiara Memoli: «La nostra amicizia mi ripaga»

La ragazza, salernitana di 18 anni, ha salvato la compagna di classe da un incidente. Premiata dal Colle. «So che ce la farò. In futuro vorrei aiutare chi si trova nelle mie condizioni ed è smarrito»

di Giusi Fasano

Giulia Muscariello e la gamba persa per Chiara Memoli: «La nostra amicizia mi ripaga» Giulia Muscariello (con il maglione nero) e Chiara Memoli
shadow

La voce allegra di Giulia arriva dal sabato mattina di Cava de’ Tirreni, Salerno. «Alla vita — scandisce bene le parole — voglio dire che ce la farò, che voglio continuare a essere la persona che sono e che in futuro vorrei aiutare chi si ritrova nelle mie condizioni e si sente smarrito, magari con un’associazione, vedremo. E invece a Chiara vorrei chiedere di non sentirsi mai più in colpa per me, ho fatto quel gesto per istinto, la considero una sorella, la nostra amicizia mi ripaga di tutto ogni giorno». Si può crescere in pochi mesi molto più di quanto sarebbe lecito aspettarsi dallo scorrere del tempo. Questo ha fatto Giulia Muscariello in questi ultimi sette mesi e mezzo. Non più la vita spensierata di prima, gli amici, le feste, ma prove dure da superare, fatiche mai messe in conto e limiti con i quali misurarsi.

L’incidente otto mesi fa

Lei ha 18 anni. Nella notte fra il 30 e il 31 luglio dell’anno scorso era seduta su un muretto accanto alla sua amica Chiara quando ha sentito il rombo di un’auto, ha alzato gli occhi e ha visto una Mini Cooper arrivare veloce verso di loro. Ha avuto la lucidità e la prontezza di dare uno spintone a Chiara per evitarle l’impatto ma non ha avuto il tempo di mettere in salvo se stessa. «Continuavo a urlare: la mia gamba, oddìo, non ho più la gamba. Ho visto il mio piede in una posizione assurda... poi sull’ambulanza sono svenuta e mi sono svegliata il giorno dopo in ospedale». Impossibile salvarla: la sua gamba sinistra non c’era più. «All’inizio è stato devastante, non volevo crederci. Pensavo: è un incubo, ora mi sveglio e passa tutto. La mia famiglia era scioccata, io non riuscivo ad accettare che fosse successo davvero. Quando sono uscita dalla sala operatoria la prima parola che ho detto a mio padre è stata: scusa. Stavo male anche per loro, per averli trascinati in quel dolore».

La svolta con la protesi

Giornate in salita, ore passate a immaginare un futuro disastroso e poi la svolta improvvisa: «La prima volta che sono andata al Centro protesi di Budrio, vicino a Bologna, ho conosciuto un mondo nel quale mi sono sentita perfino fortunata. C’era chi stava molto peggio di me, c’erano bambini che lottavano per farcela. Perché io no? Ho capito che piangermi addosso non mi avrebbe aiutato, così ho cominciato a rinascere e adesso eccomi qui. Ho la mia prima protesi provvisoria, sto in piedi, cammino, salgo e scendo le scale... devo solo migliorare in sicurezza». Mentre Giulia era ancora al suo primo ricovero Chiara, l’amica di sempre, ha fatto un gesto d’amore per lei. Ha avviato una raccolta fondi (su GoFundMe) per aiutarla a pagare le spese mediche, e siccome il suo appello via Facebook è diventato virale i fondi sono arrivati eccome: 50 mila euro, più un’ondata di bene — calda e potente — inviata da tutto il Paese (fra gli altri «un messaggio di forza e di coraggio» spedito via Instagram da Chiara Ferragni).

Il rientro a casa

Il 26 febbraio Giulia è tornata a casa. Nemmeno il tempo di riconquistare gli spazi della sua vita che ecco un’altra sorpresa, stavolta in arrivo nientemeno che dal Quirinale. Il presidente Sergio Mattarella ha deciso che il suo nome fosse nell’elenco degli Alfieri della Repubblica annunciati al mondo l’altro giorno. «Per il coraggio e l’altruismo», dice la motivazione. Perché «grazie alla prontezza del suo gesto, l’amica più cara è riuscita a salvarsi». «Siamo inseparabili da quando avevamo tre anni e siamo in classe assieme da sempre» racconta Chiara che si emoziona mentre ricorda di quella visita vietata in ospedale: «C’erano mille restrizioni per il Covid e lei era molto giù perché erano i primi giorni dopo l’incidente. Non potevo lasciarla sola. Ho trovato il modo di entrare e con il cuore che batteva fortissimo l’ho abbracciata come se fosse la prima volta».

La Giulia di prima

Giulia dice che «devo un grazie speciale alla mia mamma perché mi è stata vicina sopportando i miei giorni più bui e i miei continui sbalzi d’umore»; pensa con «amore e gratitudine a Sabatino, il mio fidanzato che non mi ha mollato un attimo» e ringrazia suo padre Salvatore e suo fratello Marco per essere stati «sempre amorevoli e disponibili in questi mesi difficili». Ora è arrivato il tempo di tornare a essere la Giulia di prima, di uscire, di infilare un costume e andare al mare appena sarà estate, perfino di scherzare sulla sua nuova gamba. Come fa ogni tanto davanti alle amiche: la infila, la sistema, allaccia la scarpa, e se nel farlo sbatte contro un mobile fa una smorfia di dolore le guarda e sorride: «Ah, già. È finta».

© RIPRODUZIONE RISERVATA
ALTRE NOTIZIE SU CORRIERE.IT