10 buone abitudini che fanno bene ai tuoi reni

Reni, questi sconosciuti. Organi di vitale importanza, sono ancora poco considerati ai fini del corretto funzionamento dell'organismo. Abbiamo approfondito con l'esperto le regole per mantenerli in salute
10 buone abitudini che fanno bene ai tuoi reni

Si parla tantissimo di detox e disintossicazione, ma a tal proposito poco si considerano i reni, i veri “depuratori” del nostro organismo. I reni sono i nostri filtri, gli spazzini dell’immondizia che noi stessi produciamo o introduciamo dall’esterno nel nostro organismo.

Da qui, la necessità di istituire una Giornata Mondiale del Rene, in programma per l'11 marzo, per porre sotto i riflettori questi organi fondamentali per la nostra salute. «Effettivamente, nonostante i reni svolgano funzioni importantissime per l’equilibrio vitale dell’organismo, sono ancora considerati organi di serie B, poiché poco conosciuti – commenta il professor Piergiorgio Messa, Presidente Società Italiana di Nefrologia (SIN), Direttore di Unità Operativa Complessa di Nefrologia, Dialisi e Trapianto Renale presso il Policlinico di Milano e Professore Ordinario di Nefrologia all'Università degli Studi di Milano - Così come poco si parla di malattia renale cronica, una condizione che colpisce circa 4,5 milioni di persone».

I reni sono due organi appartenenti all’apparato urinario che hanno il compito di filtrare il sangue, depurandolo dalle sostanze di scarto eliminate con le urine. Questi organi producono anche delle sostanze (ormoni) che entrati in circolo servono a mantenere nella norma il numero dei globuli rossi, la pressione sanguigna e il nostro sistema scheletrico. La compromissione di queste funzionalità può determinare la malattia renale cronica, di solito connessa e aggravata da altre malattie molto comuni quali il diabete, l’ipertensione arteriosa e altre malattie cardiovascolari (ma anche genetiche).

«La Malattia Renale Cronica (MRC) è una delle malattie croniche più diffuse – prosegue Messa - Secondo recenti studi della Società Italiana di Nefrologia, la MRC colpisce circa il 7-10% della popolazione ed è, purtroppo, in continua progressione anche a causa dell’invecchiamento generale della popolazione. In Italia, i pazienti al terzo stadio o a uno stadio più grave sono quasi 4,5 milioni e i pazienti in dialisi circa 50 mila; altrettanti i pazienti portatori di trapianti di rene in follow-up clinico nefrologico.

Inutile dire che la seconda ondata di Covid-19 ha travolto le persone con questa patologia, raddoppiandone il numero dei morti rispetto alla prima ondata, con un tasso di mortalità che, nonostante una leggera flessione, resta altissimo: tra i malati renali cronici, 1 su 4 muore. Una percentuale che si aggira intorno al 22%. Per questo, ribadiamo l’importanza di inserire questa categoria di pazienti, particolarmente fragili per esposizione al rischio e per letalità registrata, tra le categorie prioritarie per il vaccino, a prescindere dalle fasce di età».

In generale, cosa può compromettere il buon funzionamento dei reni? «Sebbene gran parte delle patologie renali sia connesso a malattie molto comuni quali il diabete, l’ipertensione arteriosa, altre malattie cardiovascolari, vi è un gran numero di malattie primitivamente renali, alcune delle quali anche geneticamente trasmesse, la cui diagnosi arriva spesso molto tardivamente. Sono proprio queste quelle che preoccupano di più, perché molto spesso sfuggono all’attenzione dei pazienti e dei medici curanti, almeno nelle fasi iniziali.

A favorire un aumento delle malattie renali concorrono anche numerosi altri fattori: stili di vita non corretti (alimentazione errata, eccesso di alcol, fumo, mancanza di attività fisica), agenti infettivi (batteri, virus, parassiti), alterazioni del clima e inquinamento dell’ambiente».

Quali possono essere i sintomi, i campanelli d'allarme, che qualcosa non vada nei reni? «Sebbene non siano facilmente identificabili, né possano essere considerati sintomi univoci, ci sono alcuni campanelli d’allarme a cui è bene prestare attenzione (per riferirli tempestivamente al medico di medicina generale e, eventualmente, allo specialista nefrologo): un'urinazione frequente (specialmente di notte); gonfiore alle gambe e alle caviglie, specialmente la sera prima di addormentarsi; gonfiore al viso, specialmente la mattina appena svegli e presenza di alterazioni delle caratteristiche delle urine, nella consistenza e nel colore, in assenza di cambiamenti nelle abitudini alimentari, in particolare in relazione all’assunzione di acqua».

A parte monitorare i sintomi, la prevenzione, anche in questo caso, è l'arma più potente che abbiamo per evitare l'insorgere di patologie renali. Qui sotto e nella nostra gallery, trovate 10 buone abitudini che fanno bene ai reni e a tutto l'organismo, che riguardano stile di vita e alimentazione, prevalentemente.

Infine, segnaliamo per chi volesse approfondire l'argomento, che l'11 marzo alle 12 gli esperti nefrologi saranno live in diretta su Facebook a questo link con l’evento ‘L’esperto risponde’ per rispondere ai commenti e alle domande degli utenti social, che potranno esporre dubbi e curiosità relative alle malattie renali sia nell’adulto sia nel bambino. L’evento prevede la partecipazione di Piergiorgio Messa, Presidente SIN e di Laura Mazzella, Presidente SINePe (nefrologia pediatrica) e pediatra nefrologo presso l’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma.

10 buone abitudini che fanno bene ai tuoi reni

1)Privilegiare gli alimenti vegetali, in modo particolar i legumi (ricchi di proteine vegetali, di minerali e vitamine), evitando gli eccessi delle proteine animali. 2)Bere 1,5 l di acqua al giorno. 3)Consumare con parsimonia alimenti e bevande con coloranti, dolcificanti, conservanti. 4)Ridurre al minimo indispensabile l’uso del sale. 5)Evitare l’assunzione di farmaci antinfiammatori senza reale necessità (solo dietro prescrizione medica). 6)Evitare l’assunzione di prodotti non facilmente identificabili per la loro potenziale tossicità (per esempio, integratori o preparati di erboristeria non controllati dal punto di vista di qualità e sicurezza). 7)Non fumare. 8)Fare regolare attività fisica prevalentemente aerobica. 9)Mantenere il peso forma. 10) Tenere sotto controllo la pressione arteriosa.

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