Marianna De Micheli: «Mollo tutto e scappo in barca»

È un'attrice, ma in questo momento di crisi si è reinventata velista solitaria. «La vela mi ha dato tantissimo. Io sono dislessica, discalculica e mi ha fatto ritrovare fiducia in me stessa, sicurezza, coraggio. È come un condensato di 20 anni di psicoanalisi»
Marianna De Micheli «Mollo tutto e scappo in barca»

Stasera, mercoledì 10 marzo alle 18.45, Marianna De Micheli sarà in diretta sul profilo Ig di Vanity Fair Italia per parlare di vela e di coraggio

È un'attrice, ma anche una velista, ma anche una videomaker. Marianna De Micheli può insegnare molto sulla capacità di reinventarsi, sul coraggio di mollare tutto e su quello di buttarsi in un'avventura che potrebbe sembrare estrema: girare il Mediteranneo su una barca vela di nove metri con la sola compagnia del suo gatto Jingjok (geco in thailandese).

Marianna, partiamo dall'inizio, lei era un'attrice (in Centovetrine interpretava il personaggio di Carol Grimani)?«Io sono un'attrice è solo che adesso le produzioni sono ferme, i teatri sono chiusi e mi sono reinventata».

Come mai la barca a vela, una passione da sempre?««Assolutamente no, l'ho scoperta da adulta. Ero in Thailanda, un Paese che amo e di cui ho studiato anche la lingua e le tradizioni. Era la fine dicembre del 2004 e mi trovavo in una piccola isoletta al confine con la Malesia quando è arrivato lo tsunami. Per fortuna da noi non ci sono stati né morti né feriti, ma tutto intorno era la devastazione. Ho chiamato i miei genitori e loro mi hanno detto: "Resta lì finché la situazione non si calma". Sono rimasta due mesi a piedi nudi sulla spiaggia. Eravamo un piccolissimo gruppetto di turisti e vivevamo con i pescatori. In quei due mesi ho visto passare i velisti giramondo che ancoravano nelle rada protetta della nostra isoletta. Abbiamo fatto amicizia con un francese che viaggiava con due bambini piccoli, uno di sei anni e uno appena nata. E con lui ho scoperto l'enorme piacere della vela».

Quindi è tornata e ha preso il mare?«Avrei voluto fare una scuola di vela, ma pensavo fosse solo una cosa per ricchi, un preconcetto radicato. Così ho lasciato perdere. Solo quando ho cominciato a recitare in CentoVetrine mi sono regalata il corso di vela e ho comprato una barca di 9 metri con la quale navigo tuttora. L'ho battezzata Maipenrai, una parola Thailandese che si potrebbe tradurre come never mind».

E poi cos'è successo?«Poi nel 2015 CentoVetrine è finito, il mio fidanzato mi ha mollato e io sono entrata in una crisi profonda. Avevo un'angoscia molto forte. Pensavo: resterò sola tutta la vita. Finché ho deciso: mollo tutto e avo in barca da sola perché la solitudine vista dal mare mi aiuterà. Ho messo in affitto la mia casa, ho preso il mio gatto e pochissime altre cose e ho fatto il mio primo giro in solitaria dell'Italia. Ero terrorizzata. È stato un percorso molto difficile, soprattutto interiore. Ma adesso non ho più paura della solitudine».

Dove si trova il coraggio per una scelta così forte?«Il coraggio è solo psicologico. Io sono una fifona. Ho avuto paura sempre. È l'idea di poterlo fare. È l'idea di buttarsi dal trampolino. Il pensiero: adesso salto non sapendo se sotto c'è l'acqua o no. Poi una volta che ti sei staccata non è più questione di coraggio, in qualche modo te la cavi. Il coraggio sta nella prendere la decisione».

Cosa è successo dopo?«Dopo mesi di navigazione in solitaria sono tornata a casa, ho trovato un altro fidanzato e ho scritto un libro Centoboline. Il diario di bordo di un'attrice passata dal set alla navigazione in solitaria».

Ma poi è tornata di nuovo in mare?«Nel 2020 quando è iniziata la pandemia, ho capito che sulla terraferma non ce la potevo fare e ho deciso di passare tutto il lockdown in barca col gatto. Il mio fidanzato ha preferito restare a casa perché è più comodino. Poi è arrivata l'estate ma io ho continuato a stare in barca e così ho cominciato a realizzare dei video su Youtube di vela e di mare. Recito me stessa. Faccio la regista, la montatrice, l'attrice, tutto. Tutto questo in collaborazione con Assonautica che mi fornisce i punti di ormeggio. Sono una diventata da attrice ad attrice videomaker. Racconto la costa dal punto di vista del mare. Faccio promozione alla piccola nautica. Vorrei far avvicinare le persone a questo mondo meraviglioso».

Che cosa le dà la vela?«La vela mi ha dato tantissimo. Io sono dislessica, discalculica e chi più ne ha, più ne metta. La vela mi ha aiutato più di qualsiasi altro sport, è come un condensato di 20 anni di psicoanalisi. Mi ha fatto ritrovare fiducia in me stessa, sicurezza, coraggio e credo che il mio sia un esempio importante, soprattutto per una donna».

In che senso?«Una ragazzina che vede una donna cha va in giro da sola per mare d'inverno con la barca a vela capisce che è una cosa possibile, che potrebbe farlo anche lei. E così usciamo un po' da questa morsa di paura, da questo luogo comune che certe cose le donne non possono farle. Senza fare retorica femminista, mi piace l'idea di poter avvicinare un po' il mondo femminile a uno sport che spinge verso l'indipendenza e l'autonomia. Mi piace far pensare alle donne che possono farlo, che possono buttarsi. E poi la vela per me non è uno sport è uno stile di vita. Una vita che privilegia il contatto con la natura e l'imparare a fare meno del superfluo»

Che cosa farà ora?«Circumnavigherò un'altra volta l'Italia. Da Loano, dove sono ora, andrò a Ventimiglia e poi partirò per fare tutto il giro del Paese. Posterò un video a settimana, ogni domenica alle 17 sul mio canale Youtube. È un progetto ambizioso e durerà almeno due anni. Spero di portare alle persone, anche in un momento così cupo, una ventata di libertà e di allegria».

E il fidanzato?«Lui mi raggiungerà quest'estate con la moto, presumibilmente in Sardegna. E faremo la stessa strada lui via terra e io via mare, incontrandoci la sera in porto. Romantico no?»