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Via libera al vaccino AstraZeneca agli over 65. E lo Sputnik sarà prodotto in Italia

Via libera al vaccino AstraZeneca. Il siero anglo svedese non è più tabù per gli over 65. Cade la barriera che l’Italia aveva posto, a differenza di altri grandi paesi europei, rispetto alla somministrazione ai più anziani.

La decisione è stata presa rispetto a considerazioni innanzitutto scientifiche seguite all’aggiornamento costante dei dati, ma non meno è valsa la considerazione di salute pubblica di accelerare la campagna vaccinale con un siero monodose e di facile conservazione. 

Approvato il vaccino AstraZeneca per gli over 65.

Vaccino AstraZeneca senza età

Il vaccino ora potrà essere utilizzato per tutti i soggetti sopra i 18 anni. Unica eccezione dei pazienti identificati «come estremamente vulnerabili in ragione di condizioni di immunodeficienza, primitiva o secondaria a trattamenti farmacologici o per patologia concomitante che aumenti considerevolmente il rischio di sviluppare forme fatali di COVID-19» per cui restano preferenziali i vaccini a mRna.

Nella circolare ministeriale pubblicata si legge: «Ulteriori evidenze scientifiche resesi disponibili, non solo confermano il profilo di sicurezza favorevole relativo al vaccino in oggetto, ma indicano che, anche nei soggetti di età superiore ai 65 anni, la somministrazione del vaccino di AstraZeneca è in grado d’indurre significativa protezione sia dallo sviluppo di patologia indotta da SARS-CoV-2, sia dalle forme gravi o addirittura fatali di COVID-19».

La sicurezza non è il solo motivo

In conseguenza di tali considerazioni, prosegue la circolare, «anche in una prospettiva di sanità pubblica connotata da limitata disponibilità di dosi vaccinali e alla luce della necessità di conferire protezione a fasce di soggetti più esposti al rischio di sviluppare patologia grave o addirittura forme fatali di COVID-19, il gruppo di lavoro su SARS-CoV-2 del Consiglio Superiore di Sanità ha espresso parere favorevole a che il vaccino AstraZeneca possa essere somministrato anche ai soggetti di età superiore ai 65 anni».

Sputinik prodotto in Italia

Ma non è la sola novità riguardo ai vaccini. Perché anche quello russo, lo Sputnik, potrebbe avere presto l’approvazione e, soprattutto, essere prodotto direttamente in stabilimenti italiani. C’è già il primo accordo.

È stato firmato dal fondo sovrano statale russo che detiene il brevetto del vaccino, il Russian Direct Investment Fund, e dall’azienda farmaceutica italo-svizzera Adienne Pharma&Biotech, per produrre il vaccino in due stabilimenti, in Lombardia e nel Centro Italia. La multinazionale si dice pronta a fornire 10 milioni di dosi da luglio 2021 al gennaio 2022. Ad annunciarlo, la Camera di Commercio Italo-Russa.

«La partnership permetterà di avviare la produzione già dal mese di luglio 2021 – si legge in un comunicato – Il processo produttivo innovativo aiuterà a creare nuovi posti di lavoro e permetterà all’Italia di controllare l’intero processo di produzione del preparato. Questo permetterà la produzione di 10 milioni di dosi entro la fine dell’anno».

Le autorità russe stanno lavorando ad oltre 20 progetti di collaborazione in Europa e il vaccino Sputnik V è già stato registrato in oltre 45 nazioni al mondo. Gli incontri promossi dalla Camera di Commercio italo-russa hanno avuto lo scopo di identificare alcuni partner strategici in Italia per predisporre la produzione del vaccino e tra questi, è stata scelta con l’impresa associata Adienne Srl, parte della multinazionale Adienne Pharma&Biotech.

iO Donna ©RIPRODUZIONE RISERVATA