La copertina bianca di Vogue Italia interpretata da 49 artisti

Tema libero. La copertina bianca di Vogue Italia interpretata da 49 artisti

Un anno fa Vogue Italia mandava in edicola una copertina completamente bianca, messaggio di rispetto e assieme auspicio di rinascita. Una curatrice ha chiesto a 49 artisti italiani di dipingere su quella pagina come fosse una tela vergine. Vi presentiamo il progetto, a cura di Valentina Ciarallo, che ci spiega come è nata l'idea

Numi tutelari, spesso, sono i grandi autori del Novecento: il Pasolini di Scritti corsari per Francesco Arena, Simone de Beauvoir e il suo femminismo combattivo per Giulia Andreani, Italo Calvino per Goldschmied & Chiari. E fa capolino anche la moda, laddove Simone Berti mette in copertina una zebra che calza Louboutin e Ludovica Gioscia crea una Giacchetta affettuosa per avvolgere il giornale, cambiandone la percezione. «Ogni opera è voce individuale ma anche tassello di un progetto che volge fiducioso verso altri mondi», conclude la curatrice, che ritrova l’ottimismo delle singole opere nella loro somma: «Il numero quarantanove lascia una porta aperta perché è una storia da raccontare, una storia per ricominciare, una storia per il domani. L’approdo non è ancora toccato». (federico chiara)

Le foto delle opere sono di Giorgio Benni

Di seguito un testo di Valentina Ciarallo sul progetto

L’immagine bianca voluta da Vogue Italia per la copertina di aprile 2020, in piena emergenza pandemica, è diventata punto d’inizio per un progetto legato a 49 artisti.
La cover esce bianca, silenziosa, muta.
L’assenza d’immagine esprime attraverso lo sconcerto la presenza di un evento antitetico a un contesto dedicato, per sua specifica natura, alla bellezza e alla gioia del vivere. Si interrompe una consuetudine affermatasi in Italia fin dal 1964, che ha nutrito l’immaginario visivo di migliaia di lettori.
Il mondo si ferma.

Quel vuoto, indizio di assoluto o simbolo di negazione, riesce a coinvolgere realtà artistiche fra le più incisive e significative del nostro tempo. Il bianco che rappresenta il principio della fase vitale, segnale di speranza e fiducia, diventa stimolo creativo per artisti capaci di aderire alla nostra contemporaneità. Torna a vibrare, potentemente visionario, reinterpretato attraverso personali letture. La superficie, come una tela, un foglio o uno spazio in grado di accogliere istanze innovative, diventa racconto collettivo animato da varietà e diversità di linguaggi. Segno della capacità di rimettersi in gioco, di ritrovare nuove aspirazioni, della reinvenzione di altri modi espressivi. Una storia da raccontare, una storia per ricominciare, una storia per il domani. L’approdo non è ancora toccato, ogni opera è voce individuale ma anche tassello di un progetto che volge fiducioso verso altri mondi.

Valentina Ciarallo, romana di nascita, è storica dell’arte e curatrice indipendente, specializzata in linguaggi del contemporaneo. Laureata all’Università ‘La Sapienza’ di Roma in lettere con indirizzo storico-artistico è docente presso IED Roma (Ultime tendenze delle arti visive) e tutor all’Istituto Marangoni di Firenze (Curatorial practice). Da oltre vent’anni cura progetti sperimentali sostenendo la giovane arte con mostre e performance in spazi istituzionali, musei e gallerie, focalizzate sull’integrazione tra arte classica e contemporanea. 

Qui il podcast con la voce della curatrice.

(English Text)

Vogue Italia’s White Cover Reinterpreted By 49 Artists
The April 2020 Vogue Italia blank cover gives free rein to the creativity of 49 Italian artists who reinterpreted it according to their individual sensibility. A new project curated by Valentina Ciarallo, who explains here how it was conceived.

The white blank page chosen by Vogue Italia for the April 2020 cover in the middle of a pandemic was the starting point for a project involving 49 artists.
The cover is white, silent, wordless.
The lack of images expresses, through the bewilderment, the presence of an event which is antithetical to a context typically devoted - by its very nature - to beauty and joie de vivre, interrupting a practice established in Italy back in 1964, which has been nurturing the visual imagery of thousands of readers.
The world has stopped.

That void, hinting at the absolute, or a symbol of denial, has involved some of the most insightful and relevant artistic disciplines of present times. White, which embodies the vital principle and is a signal of hope and faith, turns into creative inspiration for artists capable of adhering to contemporary times. White vibrates again, powerfully forward-looking, revisited through a personal point of view. The surface, like a canvas, a sheet, or a space that embraces innovative needs, becomes a collective story, animated by a variety and diversity of languages. A sign of the ability to get back into the game, to find new objectives, to reinvent expressive modes. A story to be told, a story to start over again, a story for tomorrow. We still haven’t reached a landing place; each artwork expresses an individual voice, but is also a piece of an overall project guiding us, hopefully, towards new worlds.

Valentina Ciarallo, born in Rome is an art historian and independent curator with a special focus on contemporary languages. Ciarallo graduated in Literature with an Art and History specialization from Rome’s ‘La Sapienza’ University, is a teacher at IED Roma (The latest trends in visual arts) and a tutor at Istituto Marangoni in Florence (Curatorial practice). She has been curating experimental projects for over 20 years supporting young artists, hosting exhibitions and performances within institutional spaces, museums and galleries, focusing on the integration between classic and contemporary arts.