ServizioContenuto basato su fatti, osservati e verificati dal reporter in modo diretto o riportati da fonti verificate e attendibili.Scopri di piùil monitoraggio retail dell’arera

Bollette: da Vercelli a Terni, ecco le province in cui trionfa il mercato libero. Boom di venditori in Lombardia

La fotografia dell’Autorità fornisce un resoconto aggiornato delle famiglie che hanno detto addio alla maggior tutela

di Celestina Dominelli

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3' di lettura

La scelta del mercato libero nelle bollette degli italiani trionfa soprattutto al Nord, dove raggiunge punte del 70% in alcune aree, mentre al Sud prevale ancora la maggior tutela che continua a interessare il 43,78% del totale dei punti attivi nella penisola (29.637.754 a dicembre 2020, a fronte dei 29.634.076 del mese precedente). Il mercato libero, a fine 2020, riguarda quindi il 56,22%, in crescita rispetto al 55,88% registrato a novembre dello scorso anno. Sono questi alcuni dei dati contenuti nel Rapporto annuale Monitoraggio Retail appena pubblicato dall’Autorità per l’energia, le reti e l’ambiente (Arera).

Cresce il mercato libero

Osservando la cartina che riporta la distribuzione dei clienti domestici nel mercato libero, a spiccare sono soprattutto alcune province del Nord: da Bologna che conta il 64,15% a Biella dove l’asticella tocca il 69,32%. E ancora, sempre in Piemonte, Vercelli con il 69,02% o Parma con il 65,52%, mentre a Milano la percentuale, ancorché alta, si attesta invece al 61,93 per cento. Scendendo verso il centro e il Sud, dove la maggior tutela resta ancora molto forte, non mancano comunque le eccezioni, come Perugia al 65,36% o Terni che supera addirittura il 70% e si posiziona al 70,78% . E poi c’è Pescara con il suo 66,99%, mentre nella capitale Roma le famiglie che hanno scelto di abbandonare la maggior tutela sono il 54,79 per cento.

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Boom di venditori in Lombardia, Lazio e Campania

Il monitoraggio dell’Autorità presieduta da Stefano Besseghini fornisce anche una fotografia, aggiornata però questa ad aprile dello scorso anno, dei venditori attivi nel mercato dell’energia elettrica. La fetta più consistente è concentrata in Lombardia dove sono 380 gli operatori presenti (in leggera crescita rispetto all’ultima rilevazione, 362 a gennaio 2020). Alle spalle della Lombardia, figurano il Lazio (327), la Campania (322) e la Puglia (318), mentre in fondo alla classifica troviamo la Valle d’Aosta con 140 venditori e il Molise con 196 operatori.

Mercato degli operatori frammentato

Quanto al focus sul mercato libero, il totale degli operatori, ad aprile del 2020, è di 593 per la fornitura ai clienti domestici contro i 571 di gennaio dello scorso anno, mentre a ottobre del 2019 il numero complessivo si attestava a 600. Di questi 593, spiega l’Arera, sono solo 77 gli operatori che servono clienti in tutta Italia (erano 73 a gennaio 2020 e 82 a ottobre 2019), la maggior parte, infatti, 136 operatori, hanno come mercato di riferimento un’unica Regione (139 a gennaio 2020 e 149 a ottobre dell’anno prima). Questo a conferma della significativa frammentazione del mercato italiano dell’energia elettrica.

Enel in cima alla vendita di elettricità nel mercato libero

Ma quali sono i primi dieci operatori nella vendita ai clienti domestici sul mercato libero? Secondo la fotografia dell’Arera, aggiornata però al 2019, sul podio si posizionano Enel con il 48,3% di quota dell’energia fornita nella vendita sul mercato libero ai domestici, seguita da Eni (12,3%) e da Hera (5,8%). L’Autorità fornisce anche uno spaccato storico dell’andamento delle quote nel mercato libero in base al quale si può osservare che, nell’arco di tempo esaminato, 2012-2019, l’Enel è passata 50,2% del 2012 al 48,3%, Eni è invece cresciuta dal 10,9% al 12.3%, come Hera che è salita dal 2,6% al 5,8 per cento.

Gli operatori per quote di energia tra libero e maggior tutela

Sempre restando agli operatori, il Monitoraggio consente di visualizzare le quote di mercato dei principali operatori. Si scopre così che l’Enel - i dati sono fermi al 2019 - ha il 24,47% della quota di mercato sul libero in termini di energia elettrica rispetto al totale dell’elettricità servita, mentre sulla maggior tutela l’asticella è al 43,19 per cento. Eni, invece, ha il 6,22% del mercato libero, Hera detiene lo 0.37% in maggior tutela e il 2,93% nel mercato libero.

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