6 marzo 2021 - 12:53

Sanremo 2021, staff ridotto e dirette lunghissime: ecco perché ci sono stati tanti problemi tecnici

In molti in rete hanno provato ad interrogarsi (e a fare ipotesi) sulle cause dei numerosi inconvenienti accaduti sul palco dell’Ariston, soprattutto durante la terza e la quarta serata del Festival

di Arianna Ascione

Sanremo 2021, staff ridotto e dirette lunghissime: ecco perché ci sono stati tanti problemi tecnici
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Sanremo 1995: a Lorella Cuccarini viene permesso di ricantare la sua canzone «Un altro amore no» a causa del momentaneo black-out che aveva coinvolto alcune regioni italiane durante la sua esibizione (i componenti della giuria demoscopica che vivevano in quelle zone non avevano potuto esprimere la loro preferenza). In molti tra la terza e la quarta serata di Sanremo 2021 hanno rievocato questo episodio, finito negli annali del Festival, in relazione ai numerosi problemi tecnici — questa volta interni — che hanno portato alcuni artisti a ripetere la performance, Fasma nella terza serata delle cover e Francesco Renga nella quarta. In entrambi i casi è stata colpa di un microfono che non ha funzionato a dovere. Effetto della continua — e necessaria — sanificazione prevista dai protocolli anti-Covid (si è chiesto qualcuno sui social)? Il malfuzionamento di un computer invece ha funestato l’esibizione di Noemi e Neffa (il cantante sembrava partito fuori tempo e in ritardo rispetto alla musica), ma i due artisti non si sono riesibiti.

Il web ovviamente per sdrammatizzare si è scatenato con meme e battute su quanto accaduto: c’è chi si augura, considerata la lunghezza media delle serate di questo Festival, che durante la finale vada tutto liscio per non finire a suon di bis ad annunciare il vincitore poco prima del tg del mattino, ma c’è anche chi ha provato ad interrogarsi sulle cause di questi tanti imprevisti. Si è già detto: quella andata in scena in questi giorni non è stata un’edizione facile. Si è cercato di realizzare un evento all’altezza delle kermesse viste negli anni scorsi, ma l’attuale contingenza storica che stiamo vivendo al di fuori della bolla festivaliera si è comunque fatta sentire: cinque giorni sospesi tra un tampone positivo che può saltare fuori da un momento all’altro (vedi i collaboratori di Irama e Simona Ventura, che non potrà essere presente all’Ariston stasera) e un rigido protocollo di 75 pagine da rispettare e far rispettare — magari con lo staff ridotto, si legge in rete tra le ipotesi — nel bel mezzo di un flusso continuo di artisti e addetti ai lavori (soprattutto durante la serata delle cover che ha visto tanti ospiti alternarsi sul palco e continui cambi di allestimento). C’è chi poi ha suggerito un elemento non sottovalutabile: la stanchezza della diretta (da aggiungersi a tamponi, percorsi obbligati, mascherine, disinfezione e quant’altro) che secondo alcuni ha favorito ulteriori intoppi, come quando Amadeus durante la terza serata non ha capito se doveva mandare la pubblicità o meno — i due assistenti di palco gli suggerivano cose diverse — o quando il gobbo è andato troppo veloce. Cinque ore filate di tensione costante insomma mettono già tutti in difficoltà in condizioni «normali», figurarsi nel bel mezzo di una pandemia.

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