AstraZeneca, come può l’Italia bloccare l’export del vaccino?

Il premier Draghi ha bloccato 250mila vaccini destinati a Canberra prendendo per prima una decisione condivisa dall’Europa. L’Ema ha avviato la valutazione rapida del vaccino russo Sputnik V
AstraZeneca come può lItalia bloccare lexport del vaccino

«Le aziende che non rispettano gli impegni non dovrebbero essere scusate». Mario Draghi aveva annunciato la linea dura nel primo incontro con i leader europei e ha intenzione di seguirla. La prima mossa l’ha già fatta. Per primo il premier italiano ha bloccato, con il via libera dell’Unione Europa, l’esportazione di 250 mila vaccini di AstraZeneca verso l’Australia, confezionati nello stabilimento di Anagni.

Immediata la risposta australiana con il ministro delle Finanze, Simon Birmingham: «Questa è una dimostrazione di quanto bene continui a fare l’Australia rispetto alla disperazione di altri Paesi. Il mondo si trova al momento in un territorio inesplorato. Non è sorprendente che alcuni Paesi non rispettino le regole».

L’Italia è il primo paese ad aver fermato una spedizione dopo che, a fine gennaio, la Commissione europea ha creato il meccanismo di notifica e autorizzazione per l’export di vaccini anti-Covid. Dall’Europa era arrivata questa presa di posizione dopo che AstraZeneca aveva comunicato un taglio del 60% delle dosi destinate all’Ue nel primo trimestre 2021 (adesso ridotta al 25%), quando invece non c’erano tagli per altri, per esempio il Regno Unito.

Il governo italiano ha notificato l’applicazione del meccanismo a Bruxelles e ha bloccato le forniture dirette a un paese considerato «non vulnerabile», l’Australia che non è in emergenza. L’intera Ue ha invece carenza di vaccini e alti numeri di contagi. Questa fornitura è stata bloccata perché particolarmente alta nei numeri rispetto a quelli che mancano in Europa.

L’Agenzia Europea per il farmaco sta intanto valutando un nuovo vaccino: il russo Sputnik V. Ha detto che valuterà «i dati non appena saranno disponibili per decidere se i benefici superano i rischi». La prossima settimana dovrebbe esserci il via libera di Johnson&Johnson. Gli altri a disposizione sono Pfizer, Moderna e AstraZeneca di cui ieri la Germania ne ha autorizzato l’uso anche sugli over 65 e l’Italia sta valutando lo stesso.

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